Quando qualcosa va bene, occorre anche dirlo. Non si può parlare solo per lamentarsi.
E la Festa d’autunno dello scorso fine settimana a Lugano è andata decisamente bene. Complice, certamente, il bel tempo, ma anche l’impegno di tutti quanti hanno lavorato alla riuscita dell’evento.
La Festa d’autunno è la manifestazione storica di Lugano. Una manifestazione che ha 80 anni: infatti, trae origine dalla festa della Vendemmia del 1932.
Negli ultimi anni, il calendario degli eventi di Lugano si è vieppiù arricchito di molti nuovi appuntamenti. Ma la Festa d’autunno rimane un punto fermo.
La festa d’autunno chiude inoltre il ciclo luganese delle manifestazioni estive all’aperto. Nella stagione appena trascorsa, gli eventi – sia grandi che piccoli – sono stati 200, e oltretutto gratuiti. Si può tranquillamente parlare di un “record”. Alla faccia di chi, ancora in un recente passato, diceva che “a Lugano non succede mai niente”. Questo luogo comune, se mai ha avuto un fondamento, può quindi considerarsi definitivamente accantonato.
Il fatto che la festa d’autunno sia un punto fermo, non sta ovviamente a significare che sia immobile. Quest’anno Dicastero turismo ed Ente turistico hanno voluto dare una svolta alla manifestazione, migliorando gli aspetti estetici e scenografici (introducendo rivestimenti per gazebi, totem retroilluminati, scenografie, bandiere), coinvolgendo anche la zona di via Canova (che è uno degli angoli più belli del centro cittadino) e creando un’animazione per famiglie in Piazza Riforma. Piazza Riforma che è diventata il colorato fulcro da cui si è dipanata la festa. Vi ha fatto la propria comparsa un’imponente scenografia popolata da personaggi fiabeschi: ricci, funghi, lumache api e, a torreggiare su tutto, la mascotte dell’evento: la fatina, o piuttosto fatona essendo alta quattro metri. Un gruppo di folletti autunnali ha divertito ed intrattenuto i bambini.
Non sono mancati, ovviamente, le offerte gastronomiche a cura dei grottini, il tradizionale mercatino, la musica popolare, l’animazione di strada.
Luganesi e turisti – e di Schwytzerdutch se ne è sentito parecchio – hanno dimostrato di apprezzare.
Certamente ci sono, come in tutte le cose degli aspetti da migliorare… ma del resto, se fosse tutto perfetto, non si potrebbe offrire ogni anno quel “qualcosa in più” che fa salire l’evento di un gradino rispetto all’edizione precedente. Si può dunque dire che la strada giusta è stata imboccata.
Non è poi possibile parlare di Festa d’autunno senza affrontare il problema più controverso: ossia il famoso corteo della vendemmia che ormai manca da oltre un decennio. La possibilità di un suo ripristino è stata esaminata. Per ora non pare fattibile. Da un lato per ragioni di costi, che sarebbero insostenibili. Dall’altro per mancanza di materia prima, ossia dei carri: non si saprebbe a chi farli fare. Col risultato che ci si troverebbe nella condizione di doverli far arrivare dall’Italia o addirittura dall’Europa dell’Est: una contraddizione plateale per una festa che vuole esaltare la nostra terra ed i suoi prodotti.
Quindi, per il momento l’ipotesi di un ritorno del corteo della vendemmia non pare attuabile per motivi pratici. Per il futuro, non si può mai dire.
La Festa d’autunno di quest’anno ha comunque dimostrato che si può far compiere un salto di qualità allo storico appuntamento anche in mancanza dei carri. Per le prossime edizioni si lavorerà per migliorare ancora. Intanto un doveroso ringraziamento a tutti quanti si sono dati da fare per la Festa appena trascorsa: il loro lavoro è stato premiato da un’affluenza record oltre che – elemento sempre indispensabile – dal bel tempo.
Lorenzo Quadri
Capodicastero turismo
Città di Lugano