Palazzo dei congressi è una risorsa importante e non una bruttura

La politica è fatta anche di proposte balzane. Ad esempio, quella di demolire il Palazzo dei Congressi – operazione che vista la tipologia dell’edificio avrebbe costi spropositati – ed addirittura di preparare un piano di smobilitazione. Proposta che il Municipio ha giustamente respinto al mittente, pur con la dovuta diplomazia.
Il Palazzo dei congressi (PCL) attuale può piacere o non piacere, ma una cosa è certa: sarà in funzione ancora per svariati anni. Se infatti in futuro i congressi resteranno dove sono o si sposteranno in una nuova sede, segnatamente al Campo Marzio, dipenderà dalle risultanze del concorso per l’urbanizzazione di quell’area. Né si può pensare di poter fare astrazione dalla situazione finanziaria cittadina, perché un Palazzo dei congressi nuovo non si costruisce con quattro soldi. In città l’edificio che può costituire un termine di paragone in quanto a costi è in cantiere: e si tratta del LAC. Il quale, tanto per sgombrare il campo da ogni equivoco, non è strutturato per fungere da sede congressuale, né mai potrà diventare tale.
La piega che prenderà il concorso al Campo Marzio dirà se la costruzione di un nuovo PCL – che dovrà essere, oltre che ovviamente più moderno, anche più grande e più attrattivo di quello attuale, altrimenti l’operazione non ha senso – su quel sedime, sarà sostenibile anche dal profilo economico.
La scelta fatta da Lugano negli anni Settanta di costruire un Palazzo dei congressi è stata certamente coraggiosa ed innovativa. Il turismo congressuale non è meteodipendente e non è stagionale. E – evoluzione forse non prevedibile quarant’anni fa – con l’esplosione dei viaggi low cost che permettono di raggiungere mete sempre più lontane con sempre meno soldi, il settore congressuale costituisce un’alternativa.
La EZA Associates (International Conference Market Research & Consulting) di Ginevra ha realizzato uno studio sulle ricadute dei congressi, dal quale emerge che per ogni meeting a livello nazionale della durata di due giorni il ritorno economico per partecipante si aggira attorno ai 600 Fr. Per un congresso di tre giorni il ritorno pro-capite per partecipante viene cifrato sui 1350 Fr, mentre per un congresso internazionale della durata di quattro giorni si sale a 2400 Fr per partecipante.
Il Palazzo dei congressi di Lugano ospita annualmente una ventina di congressi nazionali ed internazionali, ai quali vanno aggiunti circa 160 tra riunioni e conferenze, 80 spettacoli, 100 banchetti e 40 tra esposizioni e manifestazioni varie. Quando il LAC sarà in esercizio, vi verranno trasferiti la maggior parte degli spettacoli e dei concerti. Sicché al PCL gli spazi a disposizione per i congressi aumenteranno: si creerà un potenziale di crescita che dovrà assolutamente venire colto. Per far questo, occorre cominciare a lavorare già ora.
Il Palazzo dei congressi per Lugano costituisce quindi una risorsa preziosa, un “tesoretto”. Di conseguenza, davanti ad improvvide “boutade” (eufemismo) che lo considerano come una semplice bruttura da abbattere, non posso evitare di provare una sensazione di forte fastidio. A maggior ragione quando poi a perorare demolizioni a sproposito sono gli stessi che puntualmente insorgono, a torto o a ragione, non appena vedono profilarsi all’orizzonte la sagoma di una ruspa. Magari chi suggerisce di demolire il PCL per poi piantumare a margherite e gladioli, farebbe bene a chiedere prima un parere agli operatori economici presenti sul territorio, quelli che pagano le tasse e creano lavoro: albergatori, esercenti, commercianti…
C’è poi un altro elemento che deve essere preso in considerazione. Pur con tutti i suoi limiti, anche di dimensioni, e la sua vetustà che impone investimenti ingenti, in un punto importante il Palazzo dei congressi attuale sarà sempre superiore a qualsiasi nuova edificazione al Campo Marzio: ed è proprio l’ubicazione, nel parco di una villa davanti al lago.
Se anche si deciderà di dare una nuova “casa” ai congressi luganesi al Campo Marzio, questa non sarà pronta per domani. In ogni caso il PCL dovrà comunque ancora essere operativo per anni. Ciò significa che ci sono dei lavori urgenti che andranno fatti per garantire l’operatività dell’edificio. Per questo, in relazione al Palazzo dei congressi, bisogna semmai parlare di investimenti e non di demolizioni, che peraltro costerebbero ancora di più.
Lorenzo Quadri
Municipale di Lugano