Credito da 8 milioni per il Palacongressi
Per il turismo luganese e non solo, il settore congressuale è una risorsa di grande importanza. Piaccia o non piaccia architettonicamente, l’attuale Palazzo dei congressi (PCL) è un “tesoretto” per la Città e per gli operatori turistici. Tanto più che il settore congressuale non è legato né alle stagioni né ai capricci della meteo. Tuttavia l’attuale struttura ha ormai oltre 35 anni, durante i quali si è fatto ben poco dal profilo della manutenzione. Per volerlo rimettere a nuovo, e adattarlo alle esigenze che vengono formulate per gli stabili pubblici, sarebbero dunque necessari investimenti molto importanti, nell’ordine di grandezza di 34 milioni di Fr. La ristrutturazione permetterebbe però di aumentare lo spazio disponibile solo di poco.
Con il progetto di nuova urbanizzazione al Campo Marzio, l’idea sarebbe quella di realizzarvi un nuovo Palazzo dei congressi. Mercoledì scorso il municipio ha approvato un messaggio di 8 milioni di Fr sempre per il PCL. Di cosa si tratta?
“Si tratta in sostanza – risponde il capodicastero turismo della città di Lugano, Lorenzo Quadri – di un credito-ponte. Ossia di un credito atto a garantire l’operatività della struttura per i prossimi anni. Ad essere interessata è soprattutto l’impiantistica, in cui è urgente intervenire”.
Come si inserisce questo credito di 8 milioni di Fr nel discorso sul futuro del Palazzo dei Congressi?
Per il PCL ci sono due alternative. Quella che va per la maggiore è l’inserimento di un nuovo Palazzo dei Congressi nel futuro polo-turistico alberghiero del Campo Marzio. Va da sé che, se si edifica un nuovo Palazzo, allora bisogna farlo più bello e soprattutto più grande di quello attuale. Ed è difficile immaginare che una costruzione di questo tipo possa costare meno di 100-120 milioni. Del resto il termine di paragone è il Polo culturale che di milioni ne costerà 180-200. Tutto quindi si giocherà sulla possibilità di trovare dei sistemi di finanziamento nell’ambito delle trattative con i gruppi privati che costruiranno al Campo Marzio.
E qual è la seconda alternativa?
E’ risanare la struttura attuale, spendendo 34 milioni, ipotesi che fa storcere il naso a molti. Tanto più che il risultato sarebbe quello di avere sempre il PCL odierno, anche se “liftato”. Va tuttavia rilevato che un’edificazione a nuovo rischierebbe di costare quattro volte tanto. In ogni caso, è chiaro che l’eventuale nuovo PCL al Campo Marzio aprirà i battenti, se ci sarà, solo tra vari anni. Ma sul Palazzo attuale occorre intervenire subito. Non si può più aspettare. Da qui la richiesta di credito ponte di 8 milioni, che spero il Consiglio comunale potrà esaminare ed approvare in tempi brevi. In questo modo l’operatività del PCL sarebbe garantita per i prossimi anni.
E’ stato citato prima il Polo culturale. C’è chi sostiene che questa struttura, costosissima e destinata ad essere sottoutilizzata, dovrebbe fungere anche da Palazzo dei congressi…
Impensabile. Il LAC non è strutturato per fare il Palazzo dei congressi. Non potrebbe funzionare. Senza contare che si è voluto realizzare il LAC anche per evitare l’attuale conflitto tra l’uso congressuale e l’uso teatrale e concertistico del Palazzo dei congressi, poiché se gli spazi sono già prenotati per uno spettacolo bisogna rinunciare ad eventuali congressi (e quindi pernottamenti) in contemporanea, e viceversa. Sarebbe insensato aver speso 200 milioni per il Polo culturale e poi ritrovarsi ancora nella medesima situazione; le tariffe LAC sarebbero inoltre fuori mercato per una struttura congressuale. Ma questi sono ragionamenti accademici poiché portare i congressi al LAC sarebbe comunque impossibile a causa dell’organizzazione degli spazi dell’edificio.
Lei si dimostra sempre cauto sull’ipotesi di un nuovo PCL al Palazzo dei Congressi al Campo Marzio, come mai?
In qualità di Capodicastero turismo, il “giocattolo nuovo”, naturalmente, mi piacerebbe. Tuttavia sono preoccupato per l’aspetto dei costi. Inoltre non bisogna nemmeno avere gli occhi più grandi dello stomaco: non si può pensare di ospitare congressi “mega” se poi in tutta la regione non ci sono sufficienti posti letto per alloggiare i congressisti. Infine, non bisogna dimenticare che l’attuale PCL ha un punto di forza che sul mercato ha grande valore: ossia il fatto di trovarsi nel parco di una villa sul lago. Pochi altri centri congressuali possono vantare una cornice così suggestiva. Purtroppo è proprio a causa di questo “atout” che alcuni vorrebbero semplicemente demolire il Palazzo dei congressi.
Al proposito il Municipio ha respinto nei mesi scorsi una mozione che chiedeva la demolizione del PCL e l’allestimento di un piano di smobilitazione…
Ci sarebbe mancato altro. Il Municipio nella sua risposta ha usato toni fin troppo cortesi. Parlare di demolizione, che peraltro costerebbe molti milioni, di una struttura che per la città costituisce un “tesoretto” è del tutto fuori strada.
MDD