Vergogna! E poi il governicchio federale ancora finge di difendere la FU neutralità?

Ormai siamo alla comicità involontaria. Il governicchio federale, dopo aver rottamato la neutralità, adesso tenta di spacciarsi per sostenitore della medesima. E così, nella stessa seduta, riesce nell’ardua impresa di dichiarare che la politica di neutralità continua ad essere valida (come se la stesse praticando, quando invece sta facendo proprio il contrario) e poi a smentirla – e a smentirsi – clamorosamente, blaterando che “ci vuole più cooperazione con l’UE e con la NATO”. Quest’ultima boiata è contenuta, come abbiamo letto nei giorni scorsi, nel rapporto sullapolitica di sicurezza 2021.

La NATO è un’alleanza offensiva. E’ quindi evidente che avvicinarsi alla NATO vuol dire allontanarsi dalla neutralità, ormai ridotta ad un vuoto blabla autoreferenziale di politicanti che si parlano addosso tra loro e che pensano di prendere la gente per scema.

Sempre peggio

La neutralità, lo ripetiamo per l’ennesima volta, deve essere riconosciuta anche dagli altri Stati. In primis da quelli belligeranti. Oggi più nessuno considera la Svizzera un paese neutrale. La NATO e compagnia cantante la reputano – a ragione – un loro lacchè. La Russia, uno Stato ostile. E difatti Mosca ha detto a chiare lettere alla Confederella che si può scordare di svolgere un ruolo di mediazione nella guerra in Ucraina, avendo per l’appuntobruciato la propria neutralità. Questo ruolo di mediazione lo sta svolgendo il despota islamista Erdogan. La Turchia, oltretutto, è membro della NATO ed aspira (?) ad aderire all’UE. Eppure èconsiderata un mediatore più credibile della Svizzera FU neutrale. Si potrebbe dire che “peggio di così non si può”. Invece al peggio non c’è limite. Oltre ai $inistrati – ormai irrecuperabili – anche il sedicente “centro” PLR-PPD ha perso completamente la trebisonda, e sogna di impantanare ulteriormente la Svizzera nella guerra. I suoi presidenti nazionali vogliono, rispettivamente, strusciarsi alla NATO (ex partitone) o mandare armi all’Ucraina(uregiatti).

La presa per il lato B

Le sanzioni alla Russia, ormai dovrebbe averlo capito anche il Gigi di Viganello, non servono a fermare la guerra. Il senescente inquilino della Casa Bianca Joe RimbamBiden blaterava di misure senza precedenti. Anche gli effetti sono “senza precedenti”. Un boomerang senza precedenti. Per l’Europa. Svizzera compresa.

Visto che le sanzioni sono clamorosamente inutili nel ritorno della pace, Berna deve ritirare le proprie. Nemmeno le avrebbe dovuteadottare. Se sono state decise, ciò è avvenuto a seguito del consueto calabraghismo compulsivo dei camerieri di Bruxelles nel governicchio federale. Costoro, a partire dal “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) del PLR, non hanno avuto il coraggio di affermare la neutralità svizzera. Come sempre, si sono accodati al mainstream. Hanno scelto la via più facile: evidentemente l’unica alla loro portata. Così hanno gettato nel water uno dei capisaldidella Svizzera moderna, che ci ha garantito 200 anni di pace: la neutralità appunto. Quando il loro dovere sarebbe stato di affermarla. In più tentano ancora di prendere la gente per i fondelli con la fregnaccia dell’ineluttabilità. Ovvero la fanfaluca del “non c’era alternativa”, “sa po’ fa nagott”!

Questa balla di fra’ Luca, i politicanti triciclati ce l’hanno già raccontata a proposito dello smantellamento del segreto bancario. Provarono a rifilarcela anche 30 anni fa, ai tempi del voto sull’adesione allo SEE. Per i soldatini della casta, l’adesione allo Spazio economico europeo era “ineluttabile”; in caso contrario la Svizzera si sarebbe trasformata nel Burundi. Per fortuna il popolo mandò all’aria i piani della partitocrazia (da ricordare il ruolo determinante della Lega in quella storica votazione). E adesso la Svizzera, lungi dall’essere andata in malora, è messa meno peggio di tutti i paesi dell’UE.

Ve la diamo l’ “ineluttabilità”!

Con la neutralità, il copione è identico. Se il governicchio federale, invece di abbassare le braghe ad altezza caviglia al primo cip, avesse mantenuto la barra dritta e ribadito la neutralità elvetica – e di argomenti ne avrebbe avuti a iosa – forse che la comunità internazionale non se ne sarebbe fatta una ragione? Certo che se la sarebbe fatta. Lo dimostra lo stupore con cui è stata accolta la sciagurata decisione di sacrificare la neutralità: quell’incredulo “Perfino la Svizzera…” che suona come una patente di incapacità al governicchio federale.

Evidentemente, la capitolazione è stata una sorpresa. Chiaro: se Berna non si fosse piegata alle pressioni, sulle prime ci sarebbe stata una “shitstorm” (=tempesta di cacca). Ma sarebbe bastato stringere i denti per un po’ e rispondere a tono. E ben presto le acque si sarebbero calmate. Sveglia, due terzi del mondo non hapreso uno straccio di sanzione contro la Russia! L’ONU non ha adottato sanzioni. La Turchia, membro della NATO, non ha adottato sanzioni. Israele, uno dei più stretti alleati degli USA, non ha adottato sanzioni. Il Messico, che confina con gli States, non ha adottato sanzioni. Forse che a questi Paesi è successo qualcosa? No, ovviamente! Forse che l’ordine mondiale dipende dalle sanzioni della Confederella? Altrettanto ovviamente, no!

E qualcuno ancora tenta di farci credere che il RimbamBiden o la disastrosa Ursula von der Divano ci avrebbero mandato i carri armati (la seconda nemmeno li ha) se Berna se non avesseservilmente ripreso con il copia-incolla i “pacchetti” europei, e si fosse limitata ad evitare di trasformarsi in un punto di aggiramento delle sanzioni altrui ? Ma non facciamo ridere i polli.

Le banche

Gli Stati Uniti hanno ricattato le banche svizzere? E allora? Queste multinazionali – che di svizzero hanno solo il nome per mero tornaconto d’immagine, che della Svizzera se ne fregano, che hanno rottamato il segreto bancario e quindi la piazza finanziaria elvetica per i propri interessi di saccoccia – avrebbero benissimo potuto adottare “in proprio” delle misure nei confronti dei cosiddetti “oligarchi” russi. Senza coinvolgere le istituzioni.

Scappano dalla responsabilità

Per l’ennesima volta, partitocrazia e governicchio hanno dato prova di non essere all’altezza del ruolo. Capaci solo di cedere ai ricatti e di svendere la Svizzera. E senza nemmeno il coraggio di assumersene la responsabilità: tentano di chiamarsi fuori blaterando di “non aver avuto altra scelta”.

Non è ancora finita. La fallita UE intende varare l’ottavo pacchetto di sanzioni. Scommettiamo che anche le nuove misure verranno riprese automaticamente da Berna?

E qualcuno pensa di  poter continuare ad infinocchiare la gente ripetendo come un disco rotto che “la Svizzera è ancora neutrale”? Ma andate a Baggio a suonare l’organo!

Avanti con l’iniziativa popolare per ristabilire la neutralità demolita dalla partitocrazia!

Lorenzo Quadri