Ma chi l’avrebbe mai detto! I lavori per la ferrovia Stabio-Arcisate, quelli che avrebbero dovuto riprendere il primo luglio, sono di nuovo bloccati. In effetti il primo luglio è passato da quasi tre settimane, ma sul cantiere non si muove foglia. E non per la canicola. Secondo un sindacalista CGIL interpellato dalla RSI, la spiegazione risiede nel fatto che la nuova ditta appaltatrice, la SALCEF, non avrebbe ancora firmato il contratto. Sicché la ripresa dei lavori slitterebbe al settembre prossimo. Ma nessuno crede che questo termine verrà rispettato: finora sono stati disattesi tutti.
“finiremo prima di voi”
In questo Cantone la memoria sarà anche corta. Ma di certo non così corta da non ricordarsi le dichiarazioni dei nostri vicini di qualche anno fa. “La tratta italiana della Stabio-Arcisate sarà pronta prima di quella svizzera”, dichiarava con bella sicurezza l’assessore lombardo Raffaele Cattaneo. Come no. Intanto gli svizzerotti hanno speso 200 milioni di Fr, di cui 100 di proprietà dei cittadini ticinesi, per un trenino che si ferma al confine. Lo scenario che si presenta è a dir poco surreale: i binari che finiscono nel nulla. Quello stesso “nulla” che ha inghiottito le centinaia di milioni rossocrociati testè citati.
Nessuna reazione
Qual è la reazione elvetica a questo scandaloso stato di cose? Non c’è proprio. Al massimo si alzano gli occhi al cielo: “si sa, è l’Italia”. La stessa che, tanto per dirne un’altra uscita negli scorsi giorni, continua a riversare cacca nelle acque del Ceresio. Ovvio: come non si fanno i trenini transfrontalieri, allo stesso modo non si fanno neppure i depuratori. Le promesse fatte, è ormai straconfermato, sono carta straccia. Solo gli scienziati bernesi possono ancora credere di avere a che fare con un partner affidabile.
Il bello è che la controparte non ha nemmeno la decenza di tenere un basso profilo. Nossignori: la vicina Penisola ha torto marcio, eppure oltre il confine continuano a fare i “ganasa”. Vedi la denuncia del Ticino ai funzionarietti di Bruxelles per la questione della richiesta degli estratti del casellario giudiziale. Dove sono, allora, le denuncie della Svizzera nei confronti dell’Italia per la sistematica violazione degli accordi presi?
Lettere inutili
Per la Stabio-Arcisate il ticinesi hanno speso 100 milioni. E’ evidente che l’Italia non si sogna di fare la propria parte. A meno che non arrivino i ticinesotti a pagare il conto (come accade, ad esempio, per l’adattamento a 4 metri del profilo delle gallerie ferroviarie per farvi transitare i treni alptransit).
Una maggioranza del governo ticinese che non volesse confermare i vicini a sud nella radicata – e a questo punto pure giustificata – convinzione che “gli svizzerotti sono fessi e non si accorgono di niente” avrebbe bloccato due anni di ristorni dei frontalieri. Visto che con la Stabio-Arcisate ci hanno fatto spendere 100 milioni inutilmente, tratteniamo i ristorni come risarcimento. Glieli verseremo poi se e quando l’opera sarà completata e funzionante.
Ma la maggioranza PLR-PPD-PS, invece di far valere gli argomenti del Ticino, preferisce rinunciare – danneggiando il Cantone ed i ticinesi – e scrivere invece logorroiche lettere al Consiglio federale che nemmeno verranno lette.
Berna si arrabbia?
Cosa sarebbe successo se il Ticino non avesse versato i ristorni dei frontalieri alla fine dello scorso mese di giugno? La ministra del 5% Widmer Schlumpf ed il suo tirapiedi De Watteville, nell’incontro dello scorso mese con la Deputazione ticinese a Berna, ha tentato di farlo balenare in modo minaccioso (nel senso che forse la Consigliera federale non eletta pensava di essere minacciosa): la Confederazione avrebbe dovuto metterci lei i soldi, ciò che avrebbe causato il risentimento (?) degli altri Cantoni (quali?) nei confronti del Ticino. Uhhhh, che pagüüüüraaa! Prima di tutto vogliamo proprio vedere quale altro Cantone si sarebbe risentito nei confronti di un Ticino che fa valere i propri diritti. E comunque: la Confederazione ha messo questo Cantone nella palta imponendo la libera circolazione dei disperati, e oltretutto senza alcun limite. Adesso sta facendo carte false per non applicare la volontà popolare che chiede limitazioni. Se Berna (o altri) si arrabbia, non ce ne potrebbe fregare di meno. Faccia fronte alle conseguenze delle proprie azioni.
Lorenzo Quadri