Casellario giudiziale: qui qualcuno sta perdendo la bussola
A Berna si torna a parlare di casellario giudiziale. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale ha infatti chiesto al Consiglio federale di valutare la possibilità di aderire al programma europeo ECRIS che sarebbe una piattaforma online per lo scambio di informazioni sui casellari giudiziali. Non sappiamo quali siano in realtà i contenuti a questa piattaforma e la sola frase “adesione al programma europeo” fa venire la pelle di gallina. Nel concreto, infatti, questo genere di adesioni si è sempre tradotto, per gli svizzerotti, in monumentali fregature. Per cui, meglio procedere con i piedi di piombo.
Tuttavia, questo programma europeo dimostra una cosa: anche gli Stati membri UE sanno perfettamente che conoscere i precedenti penali di uno straniero che vuole trasferirsi in un Paese è indispensabile. Del resto è una questione di buonsenso elementare. Perfino atavico. Non lo diceva già la mamma di non aprire la porta agli sconosciuti? Invece è proprio quello che vorrebbero fare i nemici del casellario. A cominciare dalla ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga.
Elemento allarmante
In questa vicenda c’è tuttavia un nuovo elemento allarmante. L’ambasciatore di Svizzera Giancarlo Kessler avrebbe chiesto al Consiglio di Stato – lo riportano gli organi d’informazione – di rinunciare alla richiesta del casellario, e questo per portare a buon fine l’accordo sulla fiscalità dei frontalieri. Questa richiesta è semplicemente scandalosa. Ci sorge un dubbio: ma il buon Kessler è l’ambasciatore di Svizzera o è l’ambasciatore d’Italia? C’è forse qualche problema a livello di mansionario?
Se siamo così “ben” rappresentati…
Anche il Gigi di Viganello ha ormai capito che il Belpaese non vuole il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri, malgrado dal punto di vista economico ci guadagnerebbe e tanto. Non lo vuole perché i suoi politicanti sono alla spasmodica ricerca dei consensi dell’elettore frontaliere. La cagnara sollevata sui famosi tre valichi secondari chiusi di notte ne è la dimostrazione eclatante. I frontalieri non c’entrano un tubo con questa misura. Ma i politicanti d’oltreramina, a parte qualche lodevole eccezione, li hanno immediatamente tirati in ballo per farsi campagna elettorale e per apparire in TV. Dove hanno infamato il Ticino ed i ticinesi per fare “audience”.
Visto che l’Italia il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri NON lo vuole, si arrampica sui vetri alla ricerca di pretesti per non sottoscrivere. Una volta è la LIA, una volta è il 9 febbraio, una volta è il casellario, una volta sono i valichi secondari, e avanti di questo passo. Il giochetto l’ha capito anche il Gigi di Viganello. Che non l’abbia capito l’ambasciatore di Svizzera in Italia è davvero inquietante. Ed alimenta allarmanti dubbi sulla nostra (?) diplomazia. Certo che se siamo così “ben” rappresentati, non c’è proprio da stupirsi se il Belpaese nei nostro confronti è inadempiente su tutto e se ci prende sistematicamente per i fondelli.
Lorenzo Quadri