Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha risposto ad un’interrogazione presentata nel marzo 2012 dal deputato Udc Eros Mellini. Tema: la criminalità straniera. Le cifre le trovate nella tabella annessa.

E sono cifre inequivocabili. In praticamente tutti i reati commessi nel 2011 gli autori sono in maggioranza stranieri. In alcuni casi sono esclusivamente stranieri: quindi si instaura addirittura un regime di monopolio.

Nel caso delle rapine, il 66.7% degli autori è straniero. In quello delle le risse, siamo al 100%. Nel furto con destrezza all’81.6%. E così via.

23 milioni all’anno

Ma come, gli stranieri che delinquono non dovevano essere un’invenzione della Lega populista e razzista? Ancora una volta, invece, le cifre ci danno ragione. E dimostrano una clamorosa sovra rappresentazione di stranieri nelle statistiche criminali.

Una situazione del resto confermata anche dai numeri dei carcerati. L’80% degli ospiti della Stampa non è svizzero. Immaginiamo dunque le conseguenze, anche dal punto di vista finanziario. Le strutture carcerarie ticinesi costano infatti al contribuente circa 23 milioni di Fr all’anno. I quattro quinti della spesa sono dovuti ai detenuti stranieri: quindi non si tratta certo di noccioline.

Le proporzioni

Dalla risposta all’interrogazione emerge tuttavia anche che, nelle aggressioni gravi, la maggioranza (52.5%) degli autori ha il passaporto svizzero. Attenzione però. Gli stranieri in Ticino sono meno degli svizzeri (ci mancherebbe che fosse il contrario). Attualmente sono il 27,2% della popolazione. Nel 2011, anno cui si riferisce la risposta del governo, erano di meno. Se, per rimanere alle aggressioni gravi, il 27,2% della popolazione commette il 47,5% dei reati, è evidente che – considerando il loro numero – in Ticino in proporzione i cittadini stranieri commettono molti più reati di quelli elvetici.

Non è ancora finita. Le statistiche non ci dicono, né mai ci diranno, quanti dei delinquenti indicati come “svizzeri” in realtà sono naturalizzati di fresco. Ciò che amplifica ulteriormente il fenomeno della criminalità importata.

Chi non vuol sentire…

Queste cifre e dati sono proprio quello che gli spalancatori di frontiere e rottamatori della Svizzera non vogliono sentire. Ovvio il motivo: sono le conseguenze del disastro fatto in nome dell’immigrazione scriteriata e dell’internazionalismo becero. Ecco i risultati della politica del “bisogna aprirsi”.

Per chiudere la bocca a chi mette sotto gli occhi di tutti la sgradita realtà, gli spalancatori di frontiere ricorrono alla tattica della denigrazione. Dire certe cose significa essere razzisti e xenofobi. Chi lo ha stabilito? La $inistra internazionalista ed i suoi autocertificati intellettualini da tre e una cicca: quelli che si sono attribuiti un’autorità morale che sono ben lungi dall’avere. E un razzista e xenofobo non può che essere riprovevole per definizione.

Silenzi assordanti

Naturalmente, quelli che “la criminalità straniera è tutta una balla della Lega populista e razzista” si sono ben guardati dal fare un cip davanti all’ennesima plateale smentita della loro tesi di comodo. Smentita venuta per l’appunto dai dati statistici sulla nazionalità dei malviventi che hanno commesso reati in Ticino nel 2011. E purtroppo per loro è arrivata un’altra legnata.

Proprio lo stesso giorno della risposta all’interrogazione Mellini a Bellinzona sono stati arrestati quattro giovani ladri: un 22enne romeno residente in provincia di Savona, un 16enne sedicente bosniaco senza fissa dimora, un 25enne albanese residente in provincia di Milano e un 21enne italiano pure residente in provincia di Milano. Tutti stranieri dunque. E inoltre tutti residenti fuori dalla Svizzera. Grazie alle frontiere spalancate, i malviventi sono arrivati nel self service Ticino.

Ma come, i giovani stranieri che delinquono non dovevano essere tutta una balla della Lega populista e razzista?

Ma come, la criminalità transfrontaliera non doveva essere tutta una balla della Lega populista e razzista?

E davanti a simili fatti e cifre, qualcuno ha ancora il coraggio di sostenere che le frontiere devono rimanere spalancate, che non si devono porre dei freni all’immigrazione e che non bisogna espellere gli stranieri che delinquono?

Lorenzo Quadri