L’islam torna ad insanguinare la Gran Bretagna: e noi, quando inizieremo a difenderci?

Intanto i funzionarietti di Bruxelles ed i loro camerieri di Berna vorrebbero disarmare i cittadini onesti, quando bisogna fare proprio il contrario

Un nuovo attentato ha insanguinato la Gran Bretagna lo scorso sabato, provocando sette morti e svariate decine di feriti.  Si tratta, evidentemente, di terrorismo islamico. Di strage in nome di Allah. Quindi un nuovo atto di guerra dell’Islam nei confronti dell’Occidente.

L’islam radicale sempre islam è. Non ci sono due o tre o quattro islam. Ce n’è uno solo. E questo è nemico dell’Occidente e dell’Europa. Per cui, certi distinguo sull’islam moderato sono semplicemente pippe mentali degli spalancatori di frontiere multikulti. Ci sono invece, e ci mancherebbe altro, dei musulmani che seguono solo parzialmente, o che non seguono affatto, i dettami coranici. Così come ci sono i cristiani non praticanti. Sono semmai questi musulmani ad essere moderati e pacifici. Non la loro religione. La quale è incompatibile con l’Europa. Eppure la “nostra” $inistruccia vorrebbe  rendere l’islam religione ufficiale in Svizzera! Complimenti!

L’inesistente islam moderato

Le pippe mentali su un inesistente islam moderato sono solo l’ultima arrampicata sui vetri con cui gli spalancatori di frontiere multikulti tentano di scaricarsi delle proprie pesantissime responsabilità nelle stragi di innocenti. Questi $ignori pensano di prendere la gente per il lato B. Sono loro, gli spalancatori di frontiere multikulti, che hanno permesso agli integralisti islamici di insediarsi in casa nostra, stendendogli pure il tappeto rosso. E sempre loro, desiderosi di sfasciare la nostra identità ed i nostri valori perché “bisogna” trasformare l’Europa in un suk multietnico, sono i migliori alleati dei terroristi musulmani. Hanno permesso ai radicalisti di fare proselitismo in casa nostra. Di organizzare le loro “cellule”. Di predicare appelli criminali nella loro lingua. Perché guai ad interferire! Guai a mettere dei divieti o addirittura ad espellere – e senza tante storie! – chi non si attiene alle nostre regole! E’ “razzismo e fascismo”!

Se si pensa che i ragazzotti musulmani residenti a Basilea campagna che rifiutavano di dare la mano alla docente perché donna erano in predicato di diventare cittadini elvetici, quando invece si sarebbe dovuto procedere all’espulsione di tutta la famiglia, si ha la misura dell’abisso di imbecillità politikamente korretta in cui siamo stati precipitati.

Integrare?

Non dimentichiamo, poi, che i coglionisti strillavano isterici perfino contro il divieto di minareti; quando anche il Gigi di Viganello sa che i minareti sono il più evidente simbolo di conquista islamico.  La scia di morte che insanguina l’Occidente – e non illudiamoci che prima o poi non toccherà anche alla Svizzera – è la conseguenza di anni di scellerato lavaggio del cervello pro-migrazione scriteriata: affinché si facesse “entrare tutti”. Adesso ci si “accorge”, ma guarda un po’, che i buonisti non sono i buoni. Un po’ tardi.

Per le stragi di oggi ci sono delle responsabilità. E queste responsabilità non possono essere scaricate. Eppure i coglionisti ancora predicano che bisogna accogliere, integrare, riverire, “non offendere” il nemico che ci odia. Che ci vuole sterminare. Non solo predicano, ma addirittura lanciano infamanti accuse di “razzismo” contro chi non ci sta. Sventolano, a sbalzo, il codice penale per zittire le posizioni a loro sgradite. Nel Ventennio si usavano manganelli e olio di ricino. Oggi le segnalazioni farlocche al ministero pubblico. Cambiano i metodi, ma la mentalità è sempre la stessa. Fascistelli rossi.

Islamexit

Davanti all’ultima strage londinese vengono subito in mente le dichiarazioni di Magdi Allam, del prof. Giovanni Sartori, e di tanti altri che, quando si esprimono sull’Islam, sanno bene di cosa stanno parlando. Posizioni riassumibili in: basta politikamente korretto, basta multikulti. In una sola parola: islamexit.

Disse il prof Sartori in una memorabile intervista, rilasciata ad inizio anno, poco prima della sua scomparsa: “dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l’integrazione di islamici all’interno di società non-islamiche sia riuscita”. Qualcuno, del resto, se ne era accorto già più di cinquecento anni fa: i sovrani spagnoli Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona (noti tra l’alto per essere stati gli “sponsor” di Cristoforo Colombo) dopo la “reconquista” espulsero tutti i musulmani dal regno.

Cinque secoli dopo, il minimo che si possa fare è espellere gli integralisti. Invece gli svizzerotti, grazie alle sentenze del Tribunale federale, si tengono in casa – e magari foraggiano con l’assistenza –  pure i jihadistii. I quali, udite udite, non possono essere rimandati nel loro paese se vi si troverebbero in pericolo. Allegria! Se è così che pensiamo di proteggere il nostro paese dal terrorismo islamico, siamo a posto.

Se poi pensiamo che a finti rifugiati ammessi provvisoriamente, sospetti di legami con l’Isis, che sono stati all’estero per mesi (!) – non si sa bene né dove, né a fare cosa – viene permesso di rientrare in Svizzera e di mettersi pure al carico del contribuente, vuol dire che qualcuno si è proprio bevuto il cervello.

Inchiesta a Como

Naturalmente, mentre il procuratore antiterrorismo italiano Franco Roberti ha chiaramente denunciato il legame tra jihad e flussi migratori informando di un’inchiesta aperta a Como (fuori dalla nostra porta di casa!) noi teniamo le frontiere spalancate ed aumentiamo i posti d’accoglienza per i finti rifugiati con lo smartphone. I quali, ma guarda un po’, per la stragrande maggioranza dei casi arrivano in Ticino proprio da Como.  E ci inventiamo pure che bisogna “riformare” gli accordi di Dublino perché non si possono (?) rinviare troppi finti rifugiati. E di DISDIRE i fallimentari accordi di Schengen, invece, quando ne parliamo? Ringraziamo la ministra del partito del “devono entrare tutti” compagna Simonetta Sommaruga!

Armi da fuoco?

Da notare che i terroristi islamici di Londra non avevano armi da fuoco: si sono gettati sulla folla con un furgone e poi hanno proseguito l’opera muniti di lunghi coltelli. Dimostrazione dunque che le nuove regole UE contro le  armi detenute legalmente – regole che la Svizzera, avendo sottoscritto i fallimentari accordi di Schengen, dovrebbe recepire – vengono spacciate come misura di lotta al terrorismo, ma su questo fronte sono del tutto inutili. Sempre meno i terroristi usano armi da fuoco e, quando lo fanno, se le procurano sul mercato nero!

L’obiettivo dell’ultimo bidone che Bruxelles ci vuole rifilare è chiaramente un altro: ossia disarmare i cittadini onesti. Quando invece bisognerebbe fare proprio il contrario: ossia promuovere l’autodifesa. Perché, nel caso qualcuno non l’avesse capito, è in atto una guerra di religione.

Lorenzo Quadri