Di recente è stato reso noto che il tasso di disoccupazione ILO (che è diverso da quello farlocco usato dalla SECO a scopo di imboscare le conseguenze della devastante libera circolazione delle persone) del Ticino è superiore – e di parecchio! – di quello della Lombardia ed uguale a quello del Piemonte.

In questo sfigatissimo Cantone,  lo scorso anno il tasso di disoccupazione ILO era infatti del 6.5% come in Piemonte, mentre in Lombardia era solo del 4.9%.

Dimostrazione concreta di come il Ticino, “grazie” alle frontiere spalancate dalla partitocrazia, sia diventato la valvola di sfogo occupazionale dei vicini a sud! Una vera pacchia per il Belpaese!

Ma naturalmente “sono solo percezioni”; come no! I bambela della SECO hanno ancora il coraggio di venirci a raccontare che la libera circolazione fa aumentare l’occupazione nel nostro Cantone: certo, quella dei frontalieri!

Da notare che lo stesso fenomeno si manifesta in tutte le regioni di frontiera della Svizzera, quindi anche in Romandia e nella Svizzera tedesca: pure lì il tasso di disoccupazione ILO è inferiore a quello delle regioni UE limitrofe, anche se la differenza è meno marcata di quella che intercorre tra il Ticino e la Lombardia.

Inoltre, ma guarda un po’, nelle regioni di Italia, Germania, Francia che confinano con la Confederella il tasso di disoccupazione è chiaramente più basso rispetto al resto della nazione di pertinenza. Il che, è ovvio, è dovuto alla libera circolazione delle persone con la Svizzera!