Giudici stranieri, divieto di espellere i delinquenti UE, invasione di TIR da 60 t,…

Lo sconcio accordo quadro istituzionale ci imporrebbe i Diktat di Bruxelles su temi fondamentali. Ci imporrebbe anche i giudici stranieri. Infatti l’UE, per quel che riguarda l’applicazione del diritto  comunitario, non riconosce altra giurisdizione se non quella della corte europea di giustizia. La storiella del tribunale arbitrale (composto da giudici svizzeri ed europei) di cui  va cianciando la partitocrazia nell’ennesimo tentativo di prendere i cittadini per i fondelli, è una fanfaluca. Servirebbe solo in caso di disaccordo sull’applicazione del diritto svizzero. Non di quello europeo. Dunque, accordo quadro istituzionale vuol dire giudici stranieri. Già solo per questo motivo una simile aberrazione non può essere sottoscritta.

Misure accompagnatorie

Ma questo è solo l’inizio. Infatti ben presto è arrivato l’assalto degli eurobalivi alle già striminzite misure accompagnatorie alla devastante libera circolazione delle persone. E’ evidente che qui non può esistere alcun margine di trattativa. I cittadini svizzeri hanno votato la preferenza indigena ed i contingenti. Gli eurofalliti vogliono cancellare anche le misere misure accompagnatorie, a partire dalla “famosa” regola degli otto giorni.

Le posizioni degli eurofunzionarietti e quelle del popolo elvetico sono dunque diametralmente opposte. Di conseguenza, nessun accordo può essere sottoscritto.

Tattica del salame

Visto che gli eurofalliti avanzano le loro pretese con la tattica del salame, una fetta alla volta, è arrivata  anche l’ingiunzione successiva. Quella sulle norme europee sulla cittadinanza. Bruxelles pretende di farcele recepire. Questo significherebbe che la Svizzera non potrebbe più espellere nessun delinquente straniero, se costui è cittadino comunitario. Anche il Gigi di Viganello ha capito che ciò equivarrebbe all’azzeramento della votazione popolare del 2010 sull’espulsione dei criminali stranieri, e del relativo articolo costituzionale.

Da notare che prima il ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis ha dichiarato che la questione della cittadinanza comunitaria non faceva parte dell’accordo quadro. Poi ha dovuto correggere il tiro: fa parte, eccome che fa parte. Però costituisce “una linea rossa invalicabile”. Ma poiché queste linee rosse invalicabili non esistono, visto che alla fine la calata di braghe arriva puntuale, è evidente che l’accordo quadro cancellerebbe la decisione popolare sull’espulsione dei criminali stranieri.

“Non è importante”?

Il colmo è che il liblab KrankenCassis, in una delle sue numerose apparizioni in Ticino a scopo di galoppinaggio partitico (sempre meglio che lavorare) ha dichiarato pubblicamente che la questione della direttiva UE sulla cittadinanza “non è importante”.

Hai capito l’ex partitone del sedicente “Buongoverno”? Annullare l’esito di una votazione popolare, e quindi manomettere la Costituzione federale, per chinarsi a 90° davanti a Bruxelles, è una questione priva d’ importanza. Ecco la considerazione in cui i liblab tengono la volontà dei cittadini ed i diritti popolari. Ricordarsene ai prossimi appuntamenti elettorali.

Invasione di camion

Non è finita: Bruxelles pretende – sempre con la tattica del salame – di farci digerire anche l’immigrazione nello Stato sociale. I cittadini UE devono risultare ancora più facilitati di adesso nell’attaccarsi alle mammelle della socialità elvetica. Quindi: svizzerotti mucche da mungere di tutta l’Europa.

L’elenco continua. Con l’accordo quadro istituzionale, Bruxelles ci imporrebbe il transito parassitario dei TIR UE di 60 tonnellate, ipotesi a cui i cittadini si sono sempre opposti. Come se l’invasione di frontalieri (rigorosamente uno per macchina) causata dalla libera circolazione delle persone non avesse già conseguenze viarie ed ambientali abbastanza deleterie.

Silenzio assordante

Con l’accordo quadro,  il Ticino verrebbe dunque invaso da bisonti UE. Ma qualcuno ha forse sentito gli ecologisti fare un cip al proposito? Non sia mai! Gli ambientalisti nostrani – che sono come le angurie: verdi fuori ma ro$$i dentro – blaterano fregnacce contro l’iniziativa per l’autodeterminazione, strillando la fanfaluca dei “diritti umani in pericolo”. Però dell’invasione di TIR da 60 tonnellate che lo sconcio accordo quadro provocherebbe, non si preoccupano per nulla: “Bisogna aprirsi”!

Anche sulle Banche cantonali con la garanzia dello Stato gli eurofalliti hanno da ridire. Siamo a livelli da barzelletta: BancaStato è un attore fondamentale nell’economia ticinese. E adesso un pugno di funzionarietti europei non eletti da nessuno pretende di venirci a dire che la dobbiamo cancellare?

Una capitolazione

Queste sono solo alcune delle conseguenze oggi conosciute cui andremmo incontro firmando lo sconcio accordo quadro istituzionale che tanto piace ai consiglieri federali PLR KrankenCassis e Leider Ammann. Se il trattato capestro dovesse essere sottoscritto, ne arriveranno ovviamente molte altre.

L’accordo quadro non è un accordo bensì una capitolazione. Una resa senza condizioni agli eurobalivi.

Ecco cosa pretendono di farci digerire la partitocrazia ed il ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto.  Nell’interesse di chi? Forse in quello delle multinazionali che delocalizzano e digitalizzano, tagliando migliaia di impieghi in Svizzera per ingrassare oltre ogni decenza le tasche dei loro azionisti. Di certo non nell’interesse dei cittadini. Evitiamo questo sfacelo e mandiamo a casa i politicanti che lo vogliono! Questi politicanti sono la rovina della Svizzera!

Lorenzo Quadri