E’ ovvio che non si riqualifica il sedime dell’ex Macello per lasciarci dentro i molinari

La manifestazione non autorizzata dei brozzoni autogestiti, tenutasi lo scorso sabato, non è certo stata una manifestazione pacifica. Queste sono le fake news diffuse dall’emittente di regime prima, e dalla polizia (cantonale e comunale) nel suo comunicato poi.

Certo, non ci sono stati morti e feriti. Non sono state incendiate auto né sfondate vetrine. E ci sarebbe mancato altro! Ci sono però stati, ed in abbondanza, insulti, minacce (anche di morte!), molestie, ostacoli alla viabilità, danneggiamenti ed imbrattamenti della proprietà privata. Inoltre, parecchi manifestanti erano mascherati: perché i nullafacenti non hanno nemmeno il coraggio delle proprie azioni. E questo in barba al divieto di dissimulazione del viso, che non vale solo per le turiste arabe, ma anche per la teppaglia.

La promessa municipale che atti illeciti non sarebbero stati tollerati è  dunque stata clamorosamente disattesa. Una manifestazione pacifica è una cosa ben diversa. Fosse stato un corteo di “destra”, i $inistrati – supporters dei brozzoni autogestiti – starebbero già strillando come invasati all’allarme fascismo. Del resto, questi sono fascistelli ro$$i: intolleranti ed incivili.

Fake news

Evidentemente, i comunicati-fregnaccia della polizia servono solo a giustificare i mancati interventi, malgrado la presenza in forze. Se poi si pensa che la condotta della sicurezza l’aveva proprio quell’ufficiale della PolCant che, ai tempi della manifestazione della Lega sul Ponte Diga, non risparmiò le manganellate…

Le fake news della radioTV al servizio del P$ servono invece a giustificare gli amici dell’area politica giusta. Al proposito vale quanto scritto sopra: si fosse trattata di una manifestazione di “destra”, ci fossero danneggiamenti, vandalismi e minacce di morte nei confronti di esponenti della gauche-caviar, alla Pravda di Comano non solo avrebbero strillato all’allarme fascismo, ma avrebbero montato la panna per giorni con interviste, opinioni, editoriali, trasmissioni a tema. E poco ma sicuro che anche l’inutile e nociva commissione federale contro il razzismo (quella che, invece di combattere il razzismo, spalanca le porte al razzismo d’importazione) si sarebbe unita al coro. Con in più i moralisti a senso unico, ai quali il tempo da perdere non manca mai, ad infesciare i quotidiani con le consuete, oziose opinioni grondanti intolleranza, denigrazioni ed odio.

Föö di ball!

C’è poi da restare allibiti davanti alle dichiarazioni della municipale $ocialista di Lugano secondo cui, dopo la risistemazione del sedime dell’ex macello, la presenza in loco dei molinari sarebbe ancora possibile. A parte che sia il Municipio che il Consiglio comunale hanno deciso altro; di una simile convivenza non se ne parla nemmeno. A maggior ragione dopo la performance dello scorso sabato. Non si spendono 26 milioni di Fr dei cittadini luganesi per sistemare l’ex Macello per poi lasciarlo in ostaggio dei brozzoni autogestiti. Sottolineare: 26 milioni dei cittadini. Perché la storiella degli investitori privati non se la beve nemmeno il Gigi di Viganello. Andrà a finire come con il nuovo Stadio: alla fine paga tutto il borsello pubblico.

Paragoni farlocchi

Come detto più volte: se i molinari vorranno uno spazio, se lo andranno a cercare – per conto loro: non glielo cerca il municipio – e pagheranno un affitto, come tutti i comuni mortali. La città di Lugano, i cittadini luganesi, a questi brozzoni non devono assolutamente nulla!

I paragoni con altre realtà urbane come Berna e Zurigo non stanno in piedi. Tanto per cominciare, non è perché qualcuno in Svizzera ha la scabbia che diventa un dovere prenderla tutti. Punto secondo: Lugano non è una città di $inistra e gli autogestiti non godono di alcun sostegno popolare. Se non quello di qualche kompagnuzzo.

Che anche in futuro i molinari debbano rimanere all’ex Macello è, al massimo, la posizione personale della municipale P$, la quale ha pure partecipato al corteo di sabato. E’ normale che una municipale prenda parte ad una manifestazione non autorizzata in cui vengono commessi illeciti a go-go?

Tante domande

Intanto, molti saranno i punti da chiarire a proposito del corteo dei brozzoni dello scorso sabato. La Lega dei ticinesi non ha mancato di sollevare i quesiti del caso.  Sia a livello cantonale, che a livello comunale.

Ad esempio: quanto è costato al solito sfigato contribuente il dispositivo di polizia con l’ordine di non intervenire per “non provocare”? E’ vero che si tratta di una cifra a cinque zeri? Chi pagherà i danni alla proprietà privata e le relative spese di pulizia? Come mai la foffa d’oltreramina non è stata fermata al confine? E’ almeno stata identificata?

Per quel che riguarda le fatture da pagare, ci si potrà comunque rivolgere con fiducia agli esponenti della $inistra con i milioni in banca che sabato erano in strada a sfilare (?). E magari hanno pure partecipato ai coretti di insulti e minacce nei confronti degli odiati leghisti.

Lorenzo Quadri