Non c’è più trippa per gatti. E bisogna tagliare anche sui migranti dei paesi UE

Il governicchio federale, nel progetto di revisione della Legge sugli stranieri, vuole ridurre l’assistenza sociale per i cittadini terzi (quindi di paesi al di fuori dell’UE). Il progetto propone che  durante i primi tre anni dopo la concessione di un permesso di soggiorno di breve durata o di un permesso di soggiorno, l’importo dell’assistenza sociale sia inferiore a quello applicato alla popolazione indigena”.

Direzione giusta

Si tratta, è evidente, di un passo nella direzione giusta. Ma anche di un passo minimalista. In effetti gli stranieri da poco arrivati in Svizzera (si parla dei primi tre anni dopo la concessione di un permesso) non dovrebbero avere diritto ad alcuna prestazione assistenziale. L’obiettivo non è far restare in Svizzera queste persone a carico del contribuente. L’obiettivo è farle partire.

Inoltre, la regola dovrebbe valere anche per gli stranieri degli Stati UE. Anche perché noi alla fallita DisUnione europea, che continua a ricattarci ed a discriminarci, non dobbiamo proprio nulla. Il governicchio federale ha rottamato la nostra neutralità per compiacere i suoi padroni di Bruxelles. Per tutto ringraziamento, gli eurocrati non solo continuano a pretendere di imporci la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE ed i giudici stranieri, ma ora addirittura vogliono rendere regolari e periodici i pizzi miliardari che paghiamo a Bruxelles. E’ poi scontato che chiameranno pesantemente alla cassa gli svizzerotti per la ricostruzione dell’Ucraina.

Qualcuno non si rende conto…

L’immigrazione nello stato sociale va sventata. E questo vale sia per gli stranieri dei paesi extra UE che per quelli dei paesi UE. Non c’è più trippa per gatti. Forse qualcuno non si rende conto di quanto ci costeranno i profughi ucraini in prestazioni sociali, spese sanitarie, scolarizzazione e tutto il resto. La loro permanenza in Svizzera non sarà breve, contrariamente a quanto si poteva pensare all’inizio. Sicché di margine per accogliere altri migranti non ce n’è più.

Un Cantone in più

A proposito: come noto si prospetta l’arrivo in Svizzera entro fine anno di 350 mila profughi ucraini: l’equivalente di un Canton Ticino in più. Ad essi vanno aggiunti gli immigrati UE, che negli ultimi anni sono stati circa 60mila all’anno. E’ evidente che, con un simile aumento di popolazione, l’impronta ambientale della Svizzera peggiorerà. Più gente uguale più inquinamento. Come mai gli ecologisti non hanno nulla da dire al proposito? Ah già: i Verdi-anguria, prima ancora che climatisti, sono immigrazionisti! Con una crescita demografica di questa entità, gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 non verranno di certo raggiunti. La kompagna Simonetta ed i suoi reggicoda non penseranno mica di vessare i cittadini con nuovi ecobalzelli sanzionatori perché l’immigrazione di massa, voluta dalla casta, ha fatto aumentare l’inquinamento, vero?

I kompagni sbroccano

Nelle circostanze di cui sopra, sventare l’arrivo di migranti economici è ovviamente una priorità. Però i $inistrati già sbroccano contro il progettino minimalista del governicchio federale di ridurre le prestazioni assistenziali agli stranieri extra UE giunti da poco in Svizzera. “Una riduzione dell’assistenza ostacola una reale integrazione sociale e professionale”, blatera ad esempio la rappresentante del Soccorso operaio (soccorso ro$$o) interpellata dai media d’Oltregottardo. Ma va là!

Punto primo: gli stranieri in assistenza non devono essere integrati, devono lasciare il paese. Di lavoro non ce n’è nemmeno per chi è nato e cresciuto qui, figuriamoci per gli ultimi arrivati.

Punto secondo: l’industria ro$$a della migrazione con gli stranieri in assistenza ci campa. Pertanto, abbia almeno la decenza di non spacciare i propri interessi di saccoccia per quelli del Paese, che sono ben diversi.

Senso opposto

Se il governicchio federale ha compiuto un passettino nella giusta direzione (ma bisognerebbe osare ben di più) i soldatini della partitocrazia nel parlatoio bernese si muovono nel senso opposto. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) è infatti riuscita ad approvare un’iniziativa parlamentare di tale Samira Marti (Samira chi?), consigliera nazionale P$. Costei pretende di proibire l’espulsione degli stranieri in assistenza se essi risiedono in Svizzera da più di dieci anni.

Ci risiamo! Il partito $ocialista si schiera di nuovo dalla parte degli immigrati, esigendo che gli svizzerotti(“chiusi e gretti”) li mantengano tutti!

Naturalmente i kompagni, oltre a non volere l’espulsione degli stranieri in assistenza, rifiutano pure quella dei delinquenti d’importazione. Devono rimanere tutti qui, compresi i terroristi islamici! Infatti secondo i $inistrati non si possono (“sa po’ mia!”) espellere nemmeno i jihadisti, se questi poi si troverebbero in pericolo nel paese d’origine. E’ il colmo!

Esempio danese

Sull’assistenza agli stranieri bisogna cominciare a tagliare in modo massiccio. Non possiamo più permetterci di essere il Paese del Bengodi per i migranti economici.

E’ tempo che i soldatini della partitocrazia, $inistrati in primis, si rendano conto che i soldi DEGLI ALTRI prima o poi finiscono.

Già dobbiamo fronteggiare le conseguenze economiche della pandemia di stramaledetto virus cinese, quelle della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia, compresso l’afflusso epocale di profughi. Di soldi per mantenere altri immigrati non ce ne sono. Bisogna anzi cominciare con urgenza a rimpatriare i finti rifugiati che non scappano da nessuna guerra. E i costi generati dai profughi ucraini vanno compensati riducendo gliaiuti all’estero, come fa la Danimarca (Stato membro UE). Perché “ci sono delle priorità”.

Lorenzo Quadri