Assembramenti festaioli, vacanze in paesi a rischio, manifestazioni non autorizzate
Dopo averne mangiate 50 fette, anche i camerieri bernesi dell’UE sono stati colti da un improvviso sospetto: e se fosse… polenta?! E così, mercoledì il Consiglio federale ha deciso che da domani sui mezzi pubblici le mascherine saranno obbligatorie, e chi rientra da determinati paesi dovrà mettersi in quarantena: non poteva arrivarci prima?
Non è colpa del lavoro
I contagi da stramaledetto virus cinese (che ci ha impestati per colpa della libera circolazione e delle frontiere spalancate) hanno ripreso a risalire a velocità preoccupante. Questa volta soprattutto in Svizzera interna, meno in Ticino. Ma è chiaro che non possiamo pensare di rimanere un’isola felice. Specie con l’arrivo dei turisti dal resto della Svizzera.
Se i contagi sono ripartiti, questo non è evidentemente a causa della ripresa delle attività economiche. Infatti, quando si lavorava ma le frontiere erano chiuse e gli assembramenti vietati, di nuovi casi covid se ne registravano pochissimi. Sono cresciuti con gli assembramenti e la frettolosa riapertura delle frontiere. Chiaro: tenere i confini chiusi, o comunque controllati, per la casta internazionalista e multikulti è un’eresia. Molto più che bloccare le attività economiche generando dei danni plurimiliardari.
Lentezza preoccupante
Non si capisce perché si è aspettato così tanto per introdurre le quarantene. Vari paesi le hanno decretate da tempo. Non ci vuole un premio Nobel per la medicina per capire che siamo ad altissimo rischio di contagi d’importazione. Ah già: le quarantene sono roba da beceri populisti e razzisti. E, piuttosto che dar ragione agli odiati “sovranisti”, i soldatini della partitocrazia preferiscono rischiare la seconda ondata.
Poi ci sono gli assembramenti. Specialmente in città di $inistra, i razzisti del cosiddetto “Black lives matter” organizzano manifestazioni non autorizzate cui partecipano migliaia di persone, senza rispettare le regole di sicurezza sanitaria. Le autorità comunali e cantonali non intervengono perché i manifestanti sono di $inistra e quindi tutto è concesso. Quanto contribuiscono questi eventi all’aumento dei contagi?
Il “caso” mascherine
E come la mettiamo con le mascherine? La Svizzera è uno dei pochi paesi a non averle rese subito obbligatorie sui mezzi pubblici e nei negozi. Il risultato è che, soprattutto Oltregottardo, non le porta pressoché nessuno. Ma il Consiglio federale ha cincischiato per settimane prima di deciderne l’obbligatorietà, che entrerà in vigore solo domani e solo per i mezzi pubblici. E qui i conti proprio non tornano: sono state prese senza farsi troppi problemi (perché “la salute viene prima di tutto”) misure di lockdown dalle conseguenze economiche ed occupazionali deleterie, però si cincischia davanti alle mascherine obbligatorie che non arrecano danni a nessuno?
Politicanti e pennivendoli di regime se lo ficchino bene in zucca: un secondo lockdown non sarà possibile. Già i costi del primo li pagheremo per generazioni. Quindi non c’è altra scelta che imporre l’uso delle mascherine, introdurre le quarantene e proibire gli assembramenti.
Via Sicura
Soprattutto in Ticino abbiamo pagato un prezzo altissimo per la pandemia. Sia dal punto di vista umano che economico. Di certo non possiamo tollerare che tutto venga vanificato per vacanzieri in zone a rischio, festaioli e manifestanti esagitati.
Forse è il caso di ricordare che, a causa del bidone Via Sicura, lo sfigato automobilista che infrange un limite di velocità senza alcuna conseguenza pratica va incontro a conseguenze pesantissime. Questo perché ha creato una situazione di pericolo. Allora, in base allo stesso principio, anche chi si assembra violando le disposizioni sanitarie, partecipa a manifestazioni non autorizzate, eccetera, va sanzionato con severità. E’ una questione di coerenza. Oppure la realtà è che si vogliono bastonare solo gli automobilisti, mentre tutte le pippe mentali sulla messa in pericolo sono solo fanfaluche?
Lorenzo Quadri