Non c’è niente da trattare: l’accordo quadro è incompatibile con la Svizzera!

L’incontro di venerdì tra il presidente di turno della Confederella Guy Parmelin e la presidenta della Commissione europea Ursula “sofà” von der Leyen è stato l’ennesima perdita di tempo.

L’UE ha ribadito che lo sconcio accordo quadro istituzionale va preso così com’è. Gli eurobalivi non intendono discutere né sulla ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE, né sui giudici stranieri, e nemmeno sulla direttiva europea sulla cittadinanza. Ovvio: questi punti costituiscono il nucleo dell’osceno trattato coloniale, con cui Bruxelles vuole comandare in casa nostra!

Accettare la ripresa automatica del diritto europeo ed i giudici stranieri significherebbe rottamare la nostra sovranità, la nostra indipendenza, i nostri diritti popolari. Qualsiasi contentino che la Confederazione dovesse eventualmente ottenere su questioni “minori” (ma l’UE non intende trattare neppure su quelle) non cambierebbe questo stato di cose. La situazione è chiarissima: l’accordo quadro è incompatibile con la Svizzera. Quindi va buttato nel rüt! Trattative fallite! Game over! Finito il cinema! Chiuso Milano!

E invece cosa succede? Succede che la partitocrazia eurolecchina insiste per proseguire con i blabla! Pur sapendo che, in ogni caso, ne uscirebbe un accordo-ciofeca che segnerebbe la FINE del nostro Paese! Dunque: PLR, PPD, P$$, Verdi-anguria e compagnia cantante vogliono scientemente SVENDERE la Svizzera alla fallita UE! Prendere nota!

Qualche giorno prima dell’incontro con la burocrate Ursula, Parmelin ha dichiarato che non sarebbe andato a Bruxelles “a fare il Boris Johnson”. Sortita quanto mai infelice: è invece proprio quello che avrebbe dovuto fare! Ma gli è che, non ce ne voglia il buon Guy, tra lui e “BoJo” c’è un abisso. Ne avessimo, di Boris Johnson nel governicchio federale!

Lorenzo Quadri

A pagina 12