I camerieri dell’UE a Palazzo federale umiliati nel paragone con alcuni colleghi dell’est
Orban (premier dell’Ungheria): “Costruiremo un secondo muro sul confine”; Sobotka (capo del governo della Repubblica Ceca): “no al ricollocamento di asilanti e no all’islamizzazione del paese”
Negli ultimi due giorni dall’Europa dell’Est sono arrivate alcune interessanti notizie. Non possiamo che accoglierle con una punta d’invidia: almeno questi paesi non sono governati da calabraghe.
Il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato che l’Ungheria costruirà, ad un anno di distanza dal primo, un secondo muro sul confine, ancora più solido della barriera già esistente. “Il confine non può essere difeso con i fiori e i giocattoli, la frontiera deve essere difesa con la polizia, con soldati e armi”, ha detto Orban, annunciando che il nuovo muro fermerà centinaia di migliaia di finti rifugiati. Questo, lo ripetiamo, a vantaggio di tutta l’Europa: che dunque, invece di starnazzare al razzismo e al fascismo, dovrebbe ringraziare l’Ungheria.
A Praga
Lodevole pure la posizione del primo ministro ceco Sobotka il quale, in occasione di una visita dell’Anghela Merkel – una delle principali responsabili dell’assalto alla diligenza europea da parte di migranti economici con lo smartphone – ha detto un chiaro Njet alle quote di ricollocamento di asilanti che i balivi di Bruxelles vogliono imporre agli Stati membri in deroga ai rinvii previsti dagli Accordi di Dublino.
In altre parole: la Repubblica Ceca non accoglierà alcun finto rifugiato che, in base agli accordi in vigore, spetta ad altri. Non solo: Sobotka ha pure aggiunto la sua ferma opposizione a che nella Repubblica Ceca si stabilisca una forte comunità musulmana.
Da notare che a Praga l’Anghela è stata contestata per strada dai cittadini, a seguito della sua deleteria politica delle frontiere spalancate. E pensare che a Praga non si vede nemmeno un asilante… cosa dovremmo dire noi?
Due esempi da seguire
Orban e Slobotka: questi sono esempi da seguire! Altro che la kompagna Simonetta Sommaruga la quale, abituata a scattare sull’attenti non appena i funzionarietti UE alzano un sopracciglio, è subito corsa ad aderire alle quote di ricollocamento. Ed infatti ha già impegnato la Svizzera ad accogliere 1500 asilanti che spetterebbero all’Italia (900) e alla Grecia (600) e non certo a noi. Questi migranti verranno poi spalmati sui vari Cantoni. Ticino compreso. Il tutto senza uno straccio di base legale e malgrado la Svizzera non sia uno Stato membro UE.
Intanto i camerieri dell’UE…
Ed intanto, mentre il premier ceco dice NO all’insediamento di forti comunità musulmane nel suo paese, il presidente del P$$ della Sommaruga, kompagno Christian Levrat, dichiara che l’Islam in Svizzera deve assurgere al rango di religione ufficiale, inserita nelle Costituzioni cantonali.
Questi sono, purtroppo, i nostri politichetti. Senza dimenticare che il partito $ocialista della ministra di Giustizia (responsabile del dossier “asilo”) dei problemi dei ticinesi se ne impipa, però organizza trasferte a Como per convincere gli svizzerotti a spalancare le frontiere ai migranti economici.
Spiace dirlo, ma purtroppo il paragone tra taluni governanti dell’Europa dell’est ed i camerieri dell’UE a Palazzo federale si fa sempre più umiliante per la Svizzera.
Lorenzo Quadri