Gli intoccabili non esistono – prima priorità: sgonfiare l’amministrazione cantonale

Dopo tre giorni di blabla, il parlatoio cantonale ha approvato il Consuntivo 2022 di questo sfigatissimo Cantone. 

Lo spettacolo fornito, al di là delle posizioni espresse, è ancora una volta desolante. Il festival di quelli che prendono la parola solo perché ci sono i giornalai. Ennesima dimostrazione dei danni arrecati al Paese dalla grottesca ipermediatizzazione della politichetta cantonale. Granconsiglieri che contano meno del due di picche ottengono titoloni sulla stampa di regime e ampi spazi in TV e radio: e l’ego di costoro si gonfia come una mongolfiera. Così gli interventi e gli atti ostruzionistici fatti per mettersi in mostra si moltiplicano. Una situazione del genere non esiste da nessun’altra parte della Svizzera. 

La frammentazione estrema del parlatoio cantonale peggiora ulteriormente il quadro, con una miriade di partitini “costretti” a smarcarsi sempre e comunque per non svanire. 

Misure “con gli attributi”

Se il Gran Consiglio ciancia per tre giorni su un Consuntivo, ovvero su soldi già spesi, figuriamoci cosa accadrà con il Preventivo 2024: quello che dovrà finalmente contenere delle misure di risparmio “con gli attributi”. 

Tali misure – lo ripetiamo da tempo – dovranno interessare in prima linea l’amministrazione cantonale, gonfiata come una rana e dal costo esorbitante di un miliardo all’anno. 

E’ poi lapalissiano che, con un Preconsuntivo 2023 che annuncia un deficit di 225 milioni di franchi, non se ne parla proprio di spenderne ulteriori 14 all’anno “da qui all’eternità” per compensare i privilegi pensionistici degli statali.

No al secondo $ocialista

A proposito di Preventivo 2024, i primi segnali non sono incoraggianti. 

Gli uccellini bellinzonesi cinguettano che in governicchio qualcuno sia poco propenso a “fare i compiti”; magari contando sull’appoggio di parte del parlatoio. Infatti i ro$$overdi vogliono continuare a spendere e spandere senza criterio, per poi aumentare le tasse al ceto medio.

I Dipartimenti che spendono di più sono il DSS ed il DECS. E’ quindi evidente che anche negli ambiti di loro competenza si dovrà risparmiare. Invece, tanto per fare un esempio, i nostri amici pennuti cinguettano che il direttore del DSS Raffaele De Pink (Il Centro) sarebbe intenzionato, nel Preventivo 2024, ad aumentare di ben 20 milioni di franchetti la spesa di pertinenza del Cantone in materia di finti rifugiati. Cosa, cosa? E’ chiaro che alla voce asilo bisogna tagliare, ma alla grande! Altro che spendere di più. Idem per i sussidi agli stranieri. Ma ci sono anche altre uscite che esplodono senza controllo e senza motivo: ad esempio nel settore delle cure a domicilio. 

Se per delirio d’ipotesi il direttore del DSS pensa di giocare al secondo $ocialista in governo, ovvero se immagina di non fare la propria parte nelle necessarie misure di contenimento contando poi sul sostegno parlamentare dei $inistrati del “tassa e spendi”, forse sta sbagliando i calcoli. Già vent’anni fa – ai tempi dell’allestimento del Preventivo 2004 –  fa l’allora capa del DSS ($ocialista) tentò una manovra del genere e la vicenda non andò a finire benissimo.

I margini ci sono

Stesso discorso vale per il DECS. Nei giorni scorsi sui due quotidiani sono state pubblicate altrettante interviste “in ginocchio” alla nuova direttora P$, esponenta del Califfato di Lumino. 

Una titolava “I tagli non devono colpire la scuola” e l’altra “Niente tagli alla cultura”. Ma non ci siamo proprio! 

E’ chiaro che sulla kultura si dovrà tagliare eccome, dal momento che 1) non si tratta di un compito statale obbligatorio e 2) la spesa culturale ticinese è ben al di sopra della media svizzera (400 franchi pro capite all’anno contro 315), e quasi doppia (!) di quella del Canton Lucerna, dove si trova il magnificato KKL. 

E anche sulla scuola, i margini di “contenimento” ci sono. Non sta scritto da nessuna parte che la scuola debba venire trasformata da istituzione in servizio sociale e farcita di figure – appunto – sociali (“ovviamente” ro$$e), che con l’insegnamento non c’entrano un tubo! Questa esplosione di personale accessorio è forse provocata dall’immigrazione incontrollata e dal caos asilo, che hanno riempito le nostre scuole di allievi ingestibili? In alcuni quartieri della Svizzera interna ci sono intere classi dove gli alunni locali sono uno o due, mentre tutti gli altri sono migranti “provenienti da altre culture”.  Da noi non siamo ancora a questo punto; e sia ben chiaro che nemmeno intendiamo arrivarci!

Morale della favola

Dati i conti cantonali in profondo rosso, e visto che di aumentare imposte, tasse e balzelli non se ne parla proprio, è chiaro che anche il DSS ed il DECS dovranno fare i compiti sul fronte del contenimento delle uscite. Eccome che dovranno farli! E ci aspettiamo misure incisive sui costi dell’amministrazione cantonale, che va urgentemente sgonfiata! Chiaro il messaggio?

Lorenzo Quadri