“Difensori delle donne”? Dopo aver affossato la commissione d’inchiesta sugli abusi al DSS
Va da sé che, se la TV di Stato non fosse ro$$a, la posizione dei kompagni con la morale a senso unico sarebbe alquanto diversa
La discussione sui casi di molestie e mobbing alla RSI in Gran Consiglio è stata un teatrino inutile, come sostiene qualcuno? Se si abolissero tutte le discussioni parlamentari che costituiscono dei “teatrini inutili”, si potrebbe tanto chiudere il Gran Consiglio. Come pure la maggioranza dei legislativi, del resto. Anche a livello federale.
In Consiglio nazionale, il “dibattito su un tema d’attualità” senza che necessariamente ci siano delle decisioni da prendere, è una prassi ricorrente: ce n’è stato uno anche nella sessione appena conclusa. Il tema erano i finti rifugiati a rischio di terrorismo islamico. Inutile dire che la discussione si è conclusa con la partitocrazia, imbesuita dal multikulti, schierata a favore delle frontiere spalancate e dell’immigrazionismo e contro la sicurezza del paese. Non lo scopriamo adesso che i soldatini del triciclo immaginano di contrastare il terrorismo islamico a suon di buonismo-coglionismo. Povera Svizzera!
Scelta deliberata
Tornando alle molestie in quel di Comano. Il Gran Consiglio non può, è ovvio, sostituirsi alla direzione della TV di Stato o alla CORSI. Tuttavia, essendo la RSI finanziata con soldi dei cittadini, ovvero con il canone più caro d’Europa che tutti sono costretti a pagare (anche se non guardano la televisione né ascoltano la radio, anche se sono ciechi e sordi) ci mancherebbe che i rappresentanti dei cittadini non potessero far pervenire, dal parlamento, un messaggio alla radiotelevisione pubblica.
E non ci si venga a raccontare storielle formalistiche che lasciano il tempo che trovano e che valgono sempre e solo a senso unico. La discussione generale è l’unico strumento che il parlamento ha a disposizione per farsi sentire. Rinunciare ad utilizzarlo significa rinunciare a prendere posizione. E questa è una scelta deliberata.
Il solito tandem
Chi ha detto no alla discussione in GC, che comunque si è tenuta? Il solito tandem P$-PLR (vedi foto). Quello che aveva già affossato la commissione parlamentare d’inchiesta sugli abusi sessuali “in salsa P$” (commessi dall’innominabile esponente $ocialista Marco Baudino e forse coperti dai suoi superiori anch’essi $ocialisti). Adesso il tandem radiko$ocialista avrebbe voluto silenziare anche la discussione sulle molestie alla ro$$a RSI. Nessuna sorpresa: quando ci sono di mezzo i loro correligionari, i kompagni – solitamente logorroici, giustizialisti ed abituati a puntare il dito accusatore – perdono la favella e si producono in contorsionismi formali per tacere. La loro morale è a senso unico: qui ne abbiamo l’ennesima dimostrazione. E ancora una volta i liblab seguono a ruota.
Le dichiarazioni dell’ex
Ma tu guarda questi kompagnuzzi sedicenti “difensori delle donne”. Prima affossano una commissione parlamentare d’inchiesta su gravissimi abusi sessuali ai danni di giovani ragazze. Poi rifiutano di discutere sulle molestie alla RSI. Poi però hanno ancora il coraggio di riempirsi la bocca con tali temi, naturalmente solo quando fa comodo? Quando invece ci sono di mezzo “i loro”, ecco che la musica cambia radicalmente. Come sempre, due pesi e due misure.
Degna di nota, poi, la dichiarazione dell’ “ex” Maristella Polli, la quale in aula ha affermato che, all’interno della RSI, molestie e mobbing sono una realtà da sempre. Un’affermazione grave, che viene da chi parla con cognizione di causa avendo trascorso nell’emittente di regime l’intera carriera professionale. E naturalmente da $inistra… citus mutus!
Altri temi
Ma il parlamenticchio cantonale non dovrebbe interessarsi alla TV di Stato solo quando scoppia il caso molestie. Un tema che dovrebbe occupare la politica (è lì per quello) è il clamoroso “sbilanciamento a $inistra” dell’informazione di sedicente servizio pubblico, che usa i soldi del canone per fare il lavaggio del cervello alla popolazione nel segno dell’ideologia $inistrata. Ben lo vediamo con la pandemia da stramaledetto virus cinese – sono mesi che la Pravda di Comano fa propaganda chiusurista per reggere la coda al “ministro dei flop” kompagno Berset ed ai ro$$overdi – ma gli esempi si sprecano.
Eppure anche qui, silenzio sepolcrale. Molti anni fa un gruppo di granconsiglieri “non di $inistra” mise in allarme i vertici di Comano creando un intergruppo parlamentare denominato “comunicazione e media”, che per un po’ di tempo produsse prese di posizione critiche e pubbliche su devianze concrete dell’informazione della RSI dal mandato di servizio pubblico. L’operazione venne poi abbandonata a seguito della partenza dei parlamentari che tiravano il carro. Andrebbe ripresa.
Lorenzo Quadri