Secondo i kompagni, gli autogestiti “devono” (!) avere diritto di cittadinanza a Lugano
Ohibò, come noto per il prossimo sabato 14 settembre i sedicenti autogestiti (quanti in arrivo da Oltreramina?) hanno annunciato l’ennesima manifestazione non autorizzata. Questo poiché lorsignori non vogliono sloggiare dallo stabile okkupato abusivamente dal 2002 (convenzione farlocca e mai rispettata).
“Devono”?
Senza alcuna sorpresa, ecco che a schierarsi a sostegno dei molinari arrivano i kompagni della sezione del P$ di Lugano. I quali addirittura dichiarano che gli autogestiti devono (sic) avere diritto di cittadinanza a Lugano.
Cari kompagni, come diceva il compianto Flavio Maspoli, “si deve solo morire”! La città – e quindi i cittadini di Lugano – nei confronti dei molinari non ha assolutamente alcun obbligo.
Due velocità
Interessante: ancora una volta, i $inistrati che – quando fa comodo a loro – si sciacquano la bocca con la legalità, non si fanno problemi a sostenere manifestazioni non autorizzate ed occupazioni abusive, corredate da atti vandalici.
Attendiamo di vedere quanti kompagni politicanti in campagna elettorale per Berna sabato prossimo parteciperanno alla manifestazione non autorizzata dei molinari per mettersi in mostra.
Arte?
Notevole pure la rossa prosopopea con cui il P$ promuove le iniziative degli autogestiti al rango di arte. Naturalmente di arte “non imbrigliata dalle costrizioni culturali dominanti”.
Accipicchia!
E’ in effettipiuttosto ridicolo che la gauche-caviar definisca “cultura” qualsiasi ciofeca prodotta dagli intolleranti odiatori che da quasi due decenni occupano l’ex macello, solo perché costoro sono di sinistra.
Ed è pure piuttosto bislacco che proprio kompagni si lamentino delle “costrizioni culturali dominanti”, dal momento che queste costrizioni le hanno fissate loro, avendo monopolizzato il settore.
Non va più bene?
Vale forse la pena ricordare che a Lugano, anche a seguito dell’inciucio di ferro concluso con la precedente capodicastero cultura, i $ocialisti hanno sempre votato a piene mani la totalità della spesa culturale: sia per quanto attiene alle infrastrutture sia per quel che riguarda i contenuti. Però ecco che improvvismante tutto questo diventa costrizione culturale. E di conseguenza alla spesa stratosferica occorre pure aggiungere il dovere (?) di sorbirsi i sedicenti autogestiti? Ma anche no!
Mandare la fattura
E’ piuttosto bizzarro che i compagni luganesi, quelli che vogliono far chiudere l’aeroporto lasciando a casa tutti coloro i quali, direttamente o indirettamente, hanno un lavoro grazie ad esso, pretendono che il contribuente cittadino paghi 26 milioni per sistemare il sedime dell’ex macello, lasciandoci però dentro i molinari.
Come detto più volte, se i sedicenti autogestiti vogliono uno spazio, se lo cercheranno sul mercato immobiliare e pagheranno un affitto, come tutti i comuni mortali.
Intanto si comincerà a mandare alla sezione PS la fattura della manifestazione, naturalmente non autorizzata (tanto per mostrare quando dialogano questi signori…) annunciata per il 14 settembre dai loro protetti dello CSOA. Manifestazione che, a non averne dubbio, avrà grande valenza kulturale: come no!
Le spese di sicurezza, di pulizia, di ripristino danni, le pagheranno dunque i compagni, visto che ci tengono così tanto ad avere i molinari in centro. E già che ci sono, i socialisti potranno anche provvedere a rimborsare tutte le prestazioni di cui presunti autogestiti (con i soldi degli altri) hanno beneficiato a gratis nel corso dei (troppi) anni di okkupazione.
Lorenzo Quadri