Toccato lunedì il punto di non ritorno: brozzoni, via dall’ex Macello e via da Lugano!
I brozzoni sedicenti “autogestiti” hanno decisamente passato il segno. Lunedì sera costoro hanno pensato bene di organizzare l’ennesima manifestazione violenta. Questa volta in stazione, col risultato di bloccare i passeggeri per ore.
Una manifestazione, oltretutto, contro l’esito di una votazione democratica: quella sul divieto di burqa. E’ il colmo: qui c’è gente che manifesta contro la democrazia! Si fosse trattato di una sfilata di “destra”, i ro$$overdi starebbero già strillando al fascismo ed al nazismo. Invece, come c’era da attendersi, i kompagnuzzi, da sempre difensori dei brozzoni, li sostengono anche adesso!
Nessuna sorpresa: i vertici del P$, compreso il presidente sezionale e la municipala, hanno partecipato alla manifestazione non autorizzata e non pacifica degli “autogestiti” in via Monte Boglia, dove sono stati commessi innumerevoli vandalismi contro la proprietà privata e pronunciate minacce di morte all’indirizzo di esponenti della Lega, sindaco in primis.
Con bastoni e catene
E, a proposito degli scandalosi fatti di lunedì sera, che non ci si venga a raccontare balle sull’evento pacifico e sugli scontri che sarebbero stati causati dalla polizia (?): perché sono fregnacce. Gli “autogestiti” manifestavano muniti di bastoni e catene; ad un certo punto hanno cominciato a lanciare contro gli agenti sassi raccolti dalla massicciata ferroviaria.
Che i brozzoni siano violenti lo conferma anche l’ultimo farneticante comunicato diramato venerdì, in cui costoro pensano di ricattare la città ed i cittadini minacciando di rimanere dove sono “con sassi e bastoni”.
I kompagni li difendono
Eppure i $inistrati bloccatutto del MP$ (quelli che vogliono affossare il nuovo stadio per farsi campagna elettorale), in relazione ai fatti di lunedì, hanno avuto il coraggio di blaterare di provocazioni degli agenti. E’ il colmo. I kompagnuzzi del MP$ sono quelli che infesciano il Ministero pubblico con denunce a sfondo politico che non stanno né in cielo né in terra: ovviamente a scopo di propaganda elettorale, per presentarsi come i paladini della legalità. Ecco qua un bell’esempio concreto di come lor$ignori intendono la legalità: a senso unico! Le leggi valgono solo per gli altri! Cade la maschera!
A proposito, ma questi $inistrati del MP$ non sono tutti sindacalisti? E non dovrebbero, di conseguenza, difendere i lavoratori, quindi gli agenti di polizia? Ed invece, ma tu guarda i casi della vita, difendono i brozzoni nullafacenti. Li difendono in tandem con il P$: partito che, in sprezzo del ridicolo, presenta interpellanze a raffica sull’utilizzo, a suo dire illecito, da parte della Lega del logo modificato della città di Lugano. Perché sono queste le priorità della $inistra: altro che difendere i lavoratori. Pori nümm. Ma avanti, votate per i cadregari ro$$overdi…
Escalation continua
I brozzoni okkupano l’ex Macello dal lontano 2002. Doveva trattarsi di una soluzione temporanea: la convenzione, sottoscritta anche dal governicchio, prevedeva che quest’ultimo si impegnasse a trovare all’autogestione una sistemazione diversa nel giro di alcuni mesi. Campa cavallo. Una volta insediati all’ex Macello, i molinari sono diventati “un problema di Lugano”: il governicchio se ne è impipato alla grande. Da qualche anno scuce alla città un contributo spese. Di fatto un’aggravante: altri soldi pubblici utilizzati per foraggiare l’illegalità. Negli ultimi tempi, la situazione all’ex Macello è vistosamente degradata con il moltiplicarsi delle azioni illegali, dei vandalismi e delle violenze. Impossibile continuare a chiudere gli occhi.
Mettere la parola fine
E’ tempo di mettere la parola fine a questa incresciosa vicenda. In caso contrario non si capisce come l’ente pubblico – non solo la città di Lugano, ma anche il Cantone che c’è dentro in pieno, non avendo fatto i compiti – potrà ancora pretendere dagli onesti cittadini il rispetto delle regole, quando allo stesso tempo tollera enclavi di sfacciata illegalità. Un’enclave che tra l’altro, a parte i $inistrati, nessuno sostiene. La popolazione di certo non è schierata dalla parte dei brozzoni; nemmeno quella giovane. E anche la stampa di regime, dopo che una giornalista è stata presa a testate in faccia, ha rivisto in fretta le proprie posizioni.
Molinari, föö di ball dal Macello e föö di ball da Lugano!
Gli “autogestiti” li potranno ospitare a casa propria i loro paladini ro$$overdi, in Comuni a maggioranze di $inistra.
Lorenzo Quadri