Le autorità disposte ad accettare una simile aberrazione vanno mandate a casa subito
A Sciaffusa, è evidente, si sono bevuti il cervello. Il commento “nasce spontaneo” dopo la scellerata decisione di autorizzare la costruzione di una grande moschea, di fatto commissionata e telecomandata governo turco. Quello che, ma guarda un po’, in Svizzera vorrebbe realizzare non solo le moschee, ma pure le scuole. E gli svizzerotti, fessi come non mai, autorizzano tutto. “Bisogna aprirsi” agli islamisti!
Ecco come l’ATS (Agenzia telegrafica svizzera) presenta il progetto di Sciaffusa:
“La città di Sciaffusa ha approvato la costruzione di grande moschea turca. Lo stabile, del costo di 1,5 milioni di franchi, sarà lungo 30 metri, largo 16 e alto 12.
Secondo il domenicale SonntagsBlick l’avvio ai lavori dovrebbe avvenire durante l’estate. Secondo i piani di costruzione la moschea Aqsa comprenderà due spazi di preghiera – uno per gli uomini l’altro per le donne -, un locale per i giovani, un’aula dedicata alla formazione e un asilo per i bimbi musulmani.
All’origine del progetto c’è l’associazione islamica turca di Sciaffusa, la quale assicura che la costruzione non sarà finanziata con fondi esteri, precisa il domenicale.
Il terreno dove sorgerà la moschea appartiene alla fondazione islamica turca per la Svizzera, una propaggine del Diyanet, il ministero turco per la religione. Il presidente della fondazione, Ali Erbas, è un teologo consulente del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Gli imam che opereranno a Sciaffusa saranno scelti dal governo di Ankara”.
Diffondere l’islam radicale
Insomma, è proprio vero che non c’è limite al peggio! Al finanziamento senza fondi esteri non ci crede nemmeno il Gatto Arturo; e comunque , dato il contesto, la questione è destinata a diventare marginale. Il legame a filo doppio con l’estremismo islamico del governo turco, che già in Svizzera finanzia altre moschee con l’obiettivo di radicalizzare i musulmani presenti sul nostro territorio, è in ogni caso manifesto. E’ evidente che la nuova moschea di Sciaffusa servirà a diffondere l’islam radicale e politico nel nostro Paese.
Verso il califfato
Allarmante apprendere che il luogo di culto – ma meglio sarebbe dire: di indottrinamento – sarà dotato anche di un asilo. Il perché è evidente: il lavaggio del cervello prima inizia, più è efficace. Non ci vuole poi grande fantasia per immaginare che un domani questi giovani turchi radicalizzati fin dalla più tenera età diventeranno cittadini svizzeri grazie ai naturalizzatori seriali della gauche-caviar e dintorni. E’ sempre più vicino il momento in cui in Svizzera, con la complicità dei tapini del multikulti – a partire dalle Simonette di turno – vedrà la luce un “bel” partito islamico. Obiettivo: introdurre sharia, veli, e tutto il resto. Fare tabula rasa delle nostre regole e tradizioni ed imporne altre: quelle degli invasori. L’invasione islamica è in corso da tempo. Nei secoli scorsi la fermavano con l’esercito; oggi i nostri governanti, imbesuiti dal dogma del multikulti e delle aperture, stendono il tappeto rosso. Chi si oppone, farneticano questi poveracci, è un “becero populista e razzista”. Se i nostri antenati avessero ragionato in questo modo, oggi saremmo un califfato. Gli islamisti lo sanno benissimo e se ne approfittano. Basta ascoltare le tesi difensive della foffa del sedicente Consiglio centrale islamico della Svizzera (Blancho e compagnia brutta): libertà di religione, libertà di parola, eccetera. Li conoscono bene, costoro, i nostri diritti costituzionali. Li invocano per loro con l’intenzione di toglierli a noi. Il disegno è chiaro anche al Gigi di Viganello. Ma la partitocrazia politikamente korretta non si accorge di quello che sta succedendo sotto il suo naso.
Ma svegliatevi!
E’ evidente che la grande moschea turca di Sciaffusa è il primo passo. Se ottiene il via libera, si sarà creato un pericoloso precedente. Che verrà poi reiterato ad oltranza. Non solo dalla Turchia. Presto arriveranno anche i vari Qatar, Arabia saudita, e chi più ne ha più ne metta. Spunteranno come funghi le moschee finanziate e teleguidate dall’estero, con imam scelti all’estero che indottrinano secondo i principi di chi paga. Peggio di così. Ma il vero scandalo è che a Sciaffusa non abbiano niente da dire. Fettone di salame sugli occhi? O il terrore di venire accusati di “razzismo ed islamofobia” è ormai più forte di qualsiasi istinto di conservazione e di autodifesa? Ma svegliatevi, tamburi!
Lorenzo Quadri