Francia: algerina non dà la mano ai funzionari che la stavano naturalizzando

 

Evviva il multikulti (si fa per dire, ovviamente!).  E’ notizia di questi giorni che la Francia ha negato la naturalizzazione ad una donna algerina. Costei si era rifiutata di stringere la mano ai funzionari maschi che le stavano conferendo la cittadinanza. Ci sarebbe anche mancato che le cose fossero andate diversamente. La domanda da porsi è come la signora in questione, che evidentemente l’ “integrazione” nemmeno sa dove stia di casa, sia potuta arrivare ad un passo dall’ottenimento del passaporto di un paese UE. Se inoltre la donna fosse stata più furba – molti suoi correligionari lo sono – e per quell’unica occasione avesse fatto uno strappo alla regola e avesse dato la mano agli uomini, oggi l’UE si ritroverebbe con un’estremista islamica in più dotata di passaporto comunitario. Con tutte le conseguenze del caso.

Dalle nostre parti…

Inutile dire che se la vicenda si fosse verificata alle nostre latitudini, qualcuno – i soliti noti – si sarebbe immediatamente erto a difesa dell’aspirante cittadina elvetica. Perché si sa che da certe $inistre parti, ogni straniero ha diritto alla naturalizzazione, e “il solo fatto che presenti richiesta dimostra che è sufficientemente integrato”(la bestialità testé riportata non è frutto di fantasia: è stata pronunciata negli anni scorsi davanti al Gran Consiglio ticinese da un deputato P$).

Del resto, in una scuola della Svizzera interna, la direttrice gauche-caviar ha tollerato che degli alunni musulmani non dessero la mano all’insegnante, in quanto donna.

Che bella prospettiva!

I politikamente korretti e moralisti a senso unico, a suon di denigrazioni personali e di accuse di “razzismo e fascismo” a chi osa pensarla diversamente da loro, vogliono creare una società con regole differenziate. Ovvero: si fanno delle eccezioni alle nostre leggi per gli immigrati in arrivo “da altre culture”. Guai ad imporre ai migranti (spesso e volentieri migranti economici) di adeguarsi! Ognuno deve potersi fare i propri comodi in casa nostra. E arriverà il giorno in cui le regole altrui avranno il sopravvento sulle nostre.

In Belgio è stato creato il partito islamico, con il preciso obiettivo di introdurre la sharia nel paese. Anche da noi prima o poi vedranno la luce formazioni analoghe. Le quali, grazie alle naturalizzazioni facili volute dalla partitocrazia multikulti, potranno fin da subito contare su un importante zoccolo duro di elettori neo-svizzeri non integrati. L’immigrazione scriteriata e la natalità faranno il resto.

Ecco il bel futuro che ci stanno preparando i politikamente koretti. E intanto le femministe $inistrate si indignano per il divieto di burqa, e sdoganano perfino l’oppressione della donna in nome del sacro dogma del multikulti e del “devono entrare tutti”.

Lorenzo Quadri