I $inistrati vogliono cancellare i decreti sicurezza e riaprire i porti ai trafficanti 

Ed è evidente che il “nuovo” accordo sulla fiscalità dei frontalieri è morto e sepolto. Avanti con la disdetta della Convenzione del 1974!

Nel Belpaese si prepara (forse) il maxinciucio tra Movimento 5 stelle e kompagni del PD con il nuovo governo Conte-bis; ammesso e non concesso che vedrà mai la luce. Ancora una volta, un esecutivo non eletto. Una compagine che il leader leghista Matteo Salvini ha definito “un governicchio”: ohibò, vuoi vedere che Salvini legge il Mattino?

I burocrati di Bruxelles intanto gongolano: l’odiato sovranista per il momento (vediamo quanto dura…) è fuori dal gioco; sicché avanti con le frontiere spalancate e con i Diktat imposti da funzionarietti internazionalisti non eletti da nessuno!

C’è poco da stare allegri

Di sicuro noi, da questa parte della ramina, non abbiamo alcun motivo per gongolare. Anzi.

Tanto per cominciare, i $inistrati del PD sono già in giro a raccontare che bisogna far saltare i decreti sicurezza, e quindi far sbarcare tutti i finti rifugiati con lo smartphone che i trafficanti delle Ong fanno arrivare a Lampedusa.

Questo avrà conseguenze deleterie per il Belpaese. Ma anche per noi, per ovvi motivi di contiguità. Se l’Italia riapre i porti, il risultato sarà l’assalto alla diligenza della Penisola e poi… i migranti economici ce li ritroveremo qui! Così si potranno riempire i nuovi centri asilanti che tanto piacciono alla kompagna Sommaruga, attualmente “sbarcata” (tanto per restare in tema) al DATEC a fare disastri.

MURO subito!

Se l’Italia riapre i porti, è evidente che noi dobbiamo chiudere le frontiere. Anzi, dobbiamo costruire un bel MURO sul confine,come da anni predica il Mattino. Del resto, il muro lo sta erigendo  la Slovenia, Stato membro UE, sulla frontiera con la Croazia, altro Stato membro UE, per interrompere la rotta balcanica. E perché allora non potrebbe farlo la Svizzera – che per fortuna NON E’ Stato membro UE – sul confine con l’Italia? (Risposta ovvia: perché i governi di certi Paesi sanno farsi valere anche con Bruxelles. Il pavido e servile governicchio federale, per contro, sa unicamente calare le braghe ad ogni cip).

Accordo defunto

Seconda conseguenza: il famoso accordo sulla fiscalità dei frontalieri è morto e sepolto. Inutile continuare ad illudersi. Nessun governo italiano, di nessun colore, intende giocarsi questo bacino di consensi tramite aggravi fiscali. Il cambiamento della compagine  a Palazzo Chigi ci riporta, per l’ennesima volta, ai piedi della scala. Assodato quindi che l’accordo è defunto, adesso vogliamo sapere cosa intende fare il governicchio cantonale, rispettivamente i camerieri dell’UE del Consiglio federale. Perché è evidente che di continuare a versare ogni anno al Belpaese la stratosferica cifra di 83 milioni di Fr (in continua crescita, stante l’avanzare dell’INVASIONE da sud voluta dal triciclo PLR-PPD-P$$) non se ne parla nemmeno.

Nella famosa ed ormai ammuffita roadmap la Svizzera ha ceduto su tutta la linea, il Belpaese ha ottenuto quel che voleva (vedi la fine del segreto bancario) ma, quando si è trattato di passare alla cassa, ci ha fatto un bel cippelimerli.

Sicché a questo punto la via è una sola. Disdetta unilaterale della Convenzione del 1974 accompagnata dal blocco dei ristorni.

Che nessuno tenti più di rifilarci la storiella che l’accordo del 2015 avrebbe ancora delle chance per convincerci che bisogna rimanere inattivi. Perché gli ridiamo in faccia!

Lorenzo Quadri