La scoperta che un’associazione mafiosa, o presunta tale, si riuniva in un locale di Frauenfeld ha  fatto molto rumore, specie Oltregottardo. “Svizzera paese di mafia” ha titolato il Blick. E dal Canton Turgovia è arrivata la proposta di un deputato Udc: ritirare la cittadinanza svizzera agli italiani affiliati alla mafia ed espellerli dal territorio nazionale.

La “provocazione” non è poi così nuova come si vorrebbe far pensare. In effetti non è nemmeno così “provocatoria”. Anzi: semmai è provocatorio che non sia già realtà.

Una sola situazione
Il tema è noto: quello dell’acquisto e della perdita della cittadinanza svizzera. L’omonima legge federale è stata peraltro da poco modificata. A subire modifiche, in senso restrittivo, è stata la parte relativa all’acquisto della cittadinanza elvetica. Non che ci siano state svolte epocali, ma meglio di niente. Le naturalizzazioni restano facili; lo sono solo diventate un po’ meno.
Invariata è invece rimasta la parte che riguarda la perdita della cittadinanza svizzera.
Essa infatti dovrebbe poter venire ritirata non solo ai mafiosi, come postula il deputato Udc saltando sul carro della “sensazionale” (?) scoperta che anche in Svizzera si è infiltrata la malavita della vicina Penisola. A tutti gli ex stranieri che hanno commesso gravi reati dovrebbe essere possibile revocare la naturalizzazione.
Adesso però le cose stanno in modo ben diverso.

La legge federale sull’acquisto e sulla cittadinanza svizzera prevede infatti quest’unico, nebuloso caso:

” b. Revoca
Art. 48

L’Ufficio federale può, con il consenso dell’autorità del Cantone d’origine, revocare la cittadinanza svizzera, la cittadinanza cantonale e l’attinenza comunale a una persona che possiede anche un’altra cittadinanza, se la sua condotta è di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera”.

Troppo poco
In genere si ritiene che la condotta sia di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera quando si è confrontati con reati di tipo terroristico. Decisamente poco. Sarebbe interessante sapere in quanti casi questo articolo è stato applicato: non ci vuole una fantasia particolarmente perversa per immaginare che si contino sulle dita di una mano. Ammesso che ce ne siano stati. Magari in futuro, in particolare in relazione ai terroristi islamici diventati cittadini europei (di sicuro non ci sono solo in Inghilterra) il numero crescerà: grazie, multikulturalità!

Allargare la casistica
E’ evidente che l’unica fattispecie di revoca della cittadinanza svizzera che conosciamo ora non basta. La casistica fa allargata. Occorre in sostanza stilare un elenco dei reati gravi che portano al ritiro del passaporto rosso. Includendo ovviamente non solo reati contro la nazione, come è il caso attuale, ma anche contro le persone: omicidi, stupri, rapine, eccetera.

I tentativi in questo ci sono già stati. Nel Parlamento federale, però, non hanno mai trovato un seguito sufficiente. Eppure è evidente che le naturalizzazioni facili vanno perlomeno bilanciate con una possibilità di revoca del passaporto rosso troppo leggermente concesso.

E’ quindi necessario ritentare. Magari proprio la scoperta della mafia o presunta tale in Svizzera interna potrebbe fare aprire  gli occhi a qualcuno. Anche Oltreconfine. La Lega non mancherà di attivarsi.
Lorenzo Quadri