La partitocrazia vuole regalare il passaporto rosso agli stranieri di terza generazione
I soldatini della partitocrazia in Consiglio nazionale hanno messo a segno l’ennesima cappellata.
Infatti sono riusciti, per 117 voti contro 73 e 4 astenuti, a votare una strampalata iniziativa parlamentare presentata dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale, che chiede di modificare la legge sulla cittadinanza di modo da rendere ancora più facile la naturalizzazione dei cosiddetti stranieri di terza generazione. I quali, occorre tenerlo ben presente, non sono affatto quello che potrebbe lasciar credere l’ingannevole definizione, ovvero degli stranieri che hanno sempre vissuto qui, così come pure i loro genitori ed i loro nonni. No, basta che il candidato possa dimostrare (o rendere credibile) che uno (!) dei suoi nonni ha ottenuto un permesso di soggiorno in Svizzera, che uno (!) dei genitori ha vissuto almeno 10 anni in Svizzera frequentandovi almeno la scuola dell’obbligo, e che lui stesso è nato in Svizzera.
Febbraio 2017
La naturalizzazione agevolata per gli stranieri di cosiddetta terza generazione è stata approvata dal popolo nel febbraio 2017, quindi meno di sei anni fa. Le persone potenzialmente coinvolte sono (così venne detto prima della votazione) 25mila. Però la casta immigrazionista non è soddisfatta. Questo perché, secondo la sua percezione distorta, le nuove regole non porterebbero a creare un sufficiente numero di neo-svizzeri. Ecco la conferma che la partitocrazia – ed in particolare i $inistrati – sperava nella naturalizzazione in blocco di 25mila persone. Ovviamente per doparsi l’elettorato.
Nemmeno ci pensano
Agli immigrazionisti non viene in mente che magari ci sono anche stranieri di terza generazione – in verità vale per tutte le generazioni – che non sono interessati a diventare svizzeri. Tra il 25% di stranieri che costituiscono la popolazione del nostro Paese (percentuale che non esiste da nessun’altra parte) ci sono senz’altro anche numerose persone che potrebbero acquisire il passaporto rosso, però preferiscono non farlo. Ma la partitocrazia non ci sta. A pochi anni dalla votazione popolare sul tema, vorrebbe cambiare le carte in tavola per facilitare ulteriormente le naturalizzazioni agevolate degli stranieri di “terza generazione”. I politicanti blaterano che i requisiti richiesti sarebbero troppo elevati: per questo non arriverebbero le domande. Ma va là. Le domande ci sono eccome, l’anno scorso ad esempio ne sono state presentate più di mille, e 840 persone sono state naturalizzate. Ma, come detto, c’è anche chi non intende acquisire il passaporto rosso.
Se vogliamo parlare di volontà popolare disattesa, gli ambiti da esaminare sono ben altri. Vedi l’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Ma vedi anche l’espulsione degli stranieri che delinquono, votata nel 2010. In questo caso sì che i numeri sono lontanissimi dalle aspettative. Ma non per questo la partitocrazia si sogna di intervenire con modifiche di legge; quando mai!
50mila all’anno
E’ anche ora di finirla con la storiella delle procedure di acquisizione della cittadinanza elvetica che sarebbero troppo complicate. Nel nostro paese vengono naturalizzate ogni anno tra le 40mila e le 50mila persone. Si contano 4 naturalizzazioni ogni 1000 abitanti, mentre la media dell’UE è di meno di 1.7. In più, il candidato cui è stato rifiutato il passaporto rosso, in caso di ricorso spesso e volentieri si vede dare ragione in sede giudiziaria. Da trent’anni in Svizzera, diversamente da quanto accade in vari paesi europei, chi si naturalizza può conservare la cittadinanza d’origine: e qui sì che occorrerebbe un ritorno al passato! Anche perché, a seguito di questa possibilità, le istituzioni si sono riempite di politicanti, soprattutto ro$$overdi, che non si sentono nemmeno abbastanza svizzeri per rinunciare al passaporto d’origine; e i risultati si vedono.
Quanto alla storiella che l’iter di naturalizzazione sarebbe eccessivamente burocratico: scusate ma ci scappa da ridere! La burocrazia si è gonfiata come una rana in tutti gli ambiti dell’esistenza. Però ciò costituirebbe un problema solo quando di mezzo ci sono degli stranieri che intendono acquisire il passaporto elvetico? Ma andate a Baggio a suonare l’organo!
Già troppo largheggianti
La realtà elvetica è fatta di naturalizzazioni facili di stranieri non integrati. Quindi, non sta né in cielo né in terra pensare di allentare requisiti che sono già fin troppo largheggianti. Eppure la partitocrazia in Consiglio nazionale vorrebbe fare proprio questo. Il Consiglio degli Stati, per fortuna, in un raro sprazzo di lucidità ha in precedenza respinto l’iniziativa parlamentare per agevolare ulteriormente le naturalizzazioni già troppo agevolate. Speriamo che perseveri, e che questa ennesima boiata venga spazzata via come merita!
Lorenzo Quadri
(Riquadro)
Come hanno votato i deputati ticinesi?
Hanno votato per rendere ancora più facili le naturalizzazioni:
Rocco Cattaneo (PLR), Alex Farinelli (PLR), Greta Gysin (Verdi), Fabio Regazzi (PPD), Bruno Storni (PS).
Hanno votato contro:
Piero Marchesi (UDC), Lorenzo Quadri (LEGA), Marco Romano (PPD).