Altro che Gottardo: se il problema è la CO2, che si incollino sulle autostrade cinesi
La Pasqua segna alle nostre latitudini l’inizio della stagione turistica. All’esodo pasquale sono associate le code al tunnel del Gottardo. Quest’anno a peggiorare ulteriormente la situazione ci ha pensato un gruppuscolo formato da 6 fankazzisti climatici. I quali venerdì scorso hanno pensato di bene di incollarsi sull’asfalto in nome del “clima”, venendo poi rimossi dalla polizia urana 40 minuti più tardi. Nel frattempo però, grazie a questa brillante iniziativa, la colonna di veicoli aveva raggiunto i 19 km.
In Germania un’esperta di terrorismo ro$$o (figlia di una delle fondatrici della RAF, Rote Armee Fraktion) ha di recente denunciato il pericoloso avvicinamento dei delinquenti climatici che bloccano le strade al terrorismo di $inistra. Ma naturalmente alle nostre latitudini i media di regime, a cominciare dalla R$I, li dipingono in positivo, come idealisti ed attivisti. L’intento è chiaro: lavare il cervello al popolazzo. E, mentre l’estremismo di $inistra violento – a cui i climatisti si accostano sempre più – imperversa, i giornalai berciano ridicoli allarmi su inesistenti “gruppi eversivi di estrema destra”.
Reati penali
Leggendo le interviste ai soggetti che hanno bloccato il Gottardo, si rimane di melma. Ad esempio, una 19enne dal nome chiaramente non svizzero ha dichiarato a 20 Minuten: “Lo faccio (il blocco stradale) perché ho paura e rabbia che la mia generazione sia condannata a morte. Partecipando, non mi sento più sola”. Ah, ecco. Il problema, qui, non è più la CO2, bensì quello che i nostri vecchi chiamavano “spazzacà in disurdin”.
Bloccare un’autostrada è un reato. L’articolo 237 del Codice penale svizzero parla chiaro:
- 1. Chiunque intenzionalmente impedisce, perturba o pone in pericolo la circolazione pubblica, in modo particolare la circolazione sulle strade, sull’acqua o nell’aria e mette con ciò scientemente in pericolo la vita o l’integrità delle persone, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.
- Se il colpevole mette scientemente in pericolo la vita o l’integrità di molte persone, può essere pronunciata una pena detentiva da uno a dieci anni.
In più entra in gioco pure il reato di coazione, articolo 181 del Codice penale, che prevede fino a tre anni di carcere.
Giustizia politicizzata
Eppure è già accaduto che dei giudici politicizzati assolvessero per partito preso i delinquenti climatici che bloccano le strade. Questo è assolutamente scandaloso. I magistrati che prendono decisioni del genere vanno subito rimossi. Gli automobilisti vengono criminalizzati con il bidone Via Sicura mentre i climatisti sono assolti a prescindere? Ma stiamo “busciando”?
Oltretutto, in campo di riscaldamento globale, prendersela con la Svizzera non ha alcun senso. La Confederella produce meno dell’uno per MILLE della CO2 mondiale. La Cina genera in mezza giornata ciò che la Svizzera emette in un anno. Quindi, suggeriamo ai fankazzisti climatici di andare ad incollarsi sulle autostrade cinesi. Poi vediamo cosa succede. Come minimo si ritrovano spalmati definitivamente sull’asfalto a mo’ di segnaletica, perché il regime comunista manda i carri armati.
E’ poi il caso di ricordare che, quando la Lega, oltre trent’anni fa, organizzò la carovana della libertà, la polizia intervenne in forze, in tenuta antisommossa. Tanti partecipanti si presero un sacco di botte. Quando il Movimento annunciò la carovana-bis con blocco del ponte diga di Melide – fu poi bloccato quello della Swissminiatur – vennero mobilitate le teste di cuoio della Svizzera interna. Però i climatisti, visto che sono di $inistra, dalla “giustizia” ricevono pacche sulle spalle, mentre i leghisti si sono presi una sfracca di manganellate?
E se a qualcuno venisse in mente di bloccare la dogana di Chiasso per impedire l’accesso dei frontalieri, cosa accadrebbe? Si troverebbero dei giudici che si rifiuterebbero per principio di emettere condanne, sulla base di considerazioni politiche? Oppure le cose andrebbero ben diversamente?
Lorenzo Quadri