Il Mattino va avanti, pur con le difficoltà del caso ed in versione ridotta di qualche di pagina. Possiamo utilizzare il telelavoro e comunque… siamo in pochi. Anche quando c’è necessità di essere in redazione, la distanza sociale è ampiamente garantita. E non arriviamo a 5 persone.
Abbiamo la possibilità di lavorare in sicurezza ed intendiamo continuare a farlo. A meno che il governicchio si immagini di fermare tutte le attività mediatiche. Ma allora vuol dire stop a tutti senza eccezioni: quotidiani, settimanali, portali online, televisioni, radio… E non certo: la stampa di regime va avanti e gli altri no!
La situazione che si sta creando non ci piace. Invece della responsabilità e della consapevolezza si sta diffondendo l’isteria, senza che ciò porti al rispetto delle regole. In troppi strillano ed in troppi non rispettano le misure di sicurezza, che in fondo sono semplici: uscire di casa solo se davvero necessario, osservare scrupolosamente la distanza sociale, evitare gli assembramenti, lavarsi e disinfettarsi le mani, portare le mascherine. Si vede ancora gente di tutte le età in giro in gruppo come se niente fosse, ad organizzare partite di calcio o grigliate al fiume. Sveglia, guardate che non siete in vacanza!
Ma c’è anche un’altra realtà che non si vede e di cui nessuno parla: quella di tanti cittadini fragili, magari già depressi in partenza, isolati in casa e bombardati da messaggi apocalittici, che ora sono piombati nello sconforto totale. Avanti così e presto cominceremo a contare anche i suicidi.
Ed è inutile pensare a dei coprifuoco totali o a stop di ogni attività quando non c’è la possibilità di far osservare misure del genere. La polizia si occupi di impedire gli assembramenti e di far rispettare le distanze sociali. Se la responsabilità individuale non funziona adesso, non funzionerà nemmeno il resto.
LQ