Ridurre gli aiuti versati a mezzo mondo per compensare almeno la distribuzione minima

Secondo le previsioni di UBS, per alcuni anni gli enti pubblici (Cantoni e Confederella) non riceveranno più un copeco di contributi dalla Banca nazionale svizzera (BNS).

Questo perché l’istituto di emissione nell’anno di disgrazia 2022 è riuscito a registrare una perdita di esercizio di ben 132 miliardi di franchetti. Una cifra stratosferica, anche se la BNS per sua natura non può fallire.

Tale sfacelo è stato oggetto, in dicembre, di un’interpellanza della Lega al governicchio federale. Inutile dire che stiamo ancora aspettando le risposte.

Se il buco da 132 miliardi avrà ripercussioni per anni sui conti pubblici di Cantoni e Confederazione, è evidente che ad andarci di mezzo saranno i cittadini. Non “una tantum”, ma per lungo tempo. Però nessuno in casa BNS si assume uno straccio di responsabilità. I vertici non solo non mollano la cadrega (figuriamoci), non solo non chiedono scusa, ma nel corso degli anni hanno continuato a pomparsi lo stipendio. Apperò.

Il nuovo mantra

Dal canto suo, la casta ha scoperto la parolina magica per scaricarsi vigliaccamente delle proprie responsabilità.  E ormai la ripete come un mantra. La parola è: “ineluttabile”. Smantellare il segreto bancario? “Era ineluttabile”. Impedire alla gente di lavorare e blindarla in casa per colpa dello stramaledetto virus cinese? “Era ineluttabile”. Rottamare la neutralità? “E’ ineluttabile”. Calare le braghe davanti alla fallita e corrotta UE? “Sarà ineluttabile”. 132 miliardi di deficit della BNS? “Erano ineluttabili”.  E avanti così. Ma costoro, chi credono di prendere per il lato B?

Garantire almeno 2 miliardi

Sicché i soldi della BNS mancheranno per vari anni dalle casse pubbliche. Gli sgovernanti bernesi dovranno renderne conto: la Confederella un compito di sorveglianza sulla Banca nazionale ce l’ha. L’indipendenza dell’Istituto di emissione non è (né può diventare) una sorta di “licenza di delinquere”.

Ora, in base alla convenzione sottoscritta nel 2021, la distribuzione massima di utili della BNS è di 6 miliardi annui. Essa comprende un importo di base pari a 2 miliardi di franchi, che viene versato a condizione che l’utile di bilancio raggiunga almeno tale cifra. A questo si aggiungono quattro possibili distribuzioni ulteriori, ciascuna di un miliardo di franchi, cui si procede quando l’ammontare dell’utile di bilancio raggiunge i valori di 10, 20, 30 o 40 miliardi di franchi.

Almeno la distribuzione di base di 2 miliardi deve essere garantita anche nei prossimi anni. E quindi il governicchio federale fa il piacere di TAGLIARE sui regali all’estero e sulla spesa per l’asilo, fino a conseguimento di tale importo, che verrà poi distribuito ai Cantoni. Non è certo una missione impossibile: a queste voci, di margine di risparmio ce n’è a iosa! I soldi dei cittadini elvetici servono in Svizzera. Mozione leghista a Berna in arrivo!

Avviso ai naviganti

Una cosa deve essere chiarissima. In particolare in Ticino.  Non se ne parla nemmeno di mettere (direttamente o indirettamente) le mani nelle tasche dei contribuenti per compensare ciò che la BNS non verserà. Chiaro il messaggio, o ci vuole un disegno?

E’ quindi palese che bisognerà finalmente cominciare a sfrondare l’amministrazione cantonale gonfiata come una rana, che si inventa il lavoro per giustificare la propria esistenza, disintegrando i “gioielli di famiglia” a cittadini ed imprese. Bisognerà tagliare sui sussidi agli stranieri, sui compiti “voluttuari”, sui delegati alla soluzione (?) di non-problemi (delegati che qualcuno vorrebbe addirittura aumentare!), eccetera. Le ipotesi di ulteriori versamenti statali alla Cassa pensioni del Cantone sono morte e sepolte.

La partitocrazia ($inistrati in primis) dovrà piantarla con i tentativi di mettere sotto tutela il cittadino, pretendendo di regolare e controllare qualsiasi cosa, facendo esplodere leggi, burocrazia e costi.

Altro che pensare alla distribuzione gratuita di assorbenti igienici a tutt*. Vero, kompagn*?

Lorenzo Quadri