Il governicchio rimette al loro posto i proibizionisti anti-motori
In Ticino non verrà decretato un divieto di organizzare rallyautomobilistici. Lo ha ribadito il Consiglio di Stato rispondendo nei giorni scorsi ad un’interrogazione trasversale presentata da 27 parlamentari. Le gare motoristiche, spiega l’Esecutivo cantonale, sono limitate ad un massimo di 10 all’anno. I disagi sono “simili a quelli occasionati da altri eventi”. Di conseguenza “non si intravvedono ragioni per un rifiuto di principio alla manifestazione”.
Finalmente una presa di posizione come si deve! (Dopo lo sciagurato sostegno del governicchio ai nuovi sussidi alla stampa di regime, che oltretutto è un tema federale e quindi il CdSavrebbe dovuto solo tacere, c’erano giustificate ragioni di preoccupazione).
E’ evidente che gli unici motivi per cui gli interroganti volevano rottamare i rally sono di politichetta. E’ la solita crociata contro leautomobili, gli automobilisti e tutto ciò che ha un motore, specie se a scoppio. Crociata i cui disastrosi effetti si possono ben vedere dalla crisi dei commerci e degli esercizi pubblici dei centri cittadini, in gran parte provocata dalla scelta politica di espellere gli automobilisti.
Secondo i soldatini del mainstream, i rally vanno aboliti non già perché generano dei problemi particolari, ma semplicemente perché le automobili sono brutte e cattive. E quindi, avanti con i DIVIETI dettati dall’ideologia ro$$overde a cui il cosiddetto “centro” si accoda servile! Come se non ci fossero abbastanza divieti in essere e come se non ce ne fossero già altri (sempre più numerosi) in arrivo. Fino a quando si pensa di andare avanti così?
A Lugano, ci sono $inistrati che vorrebbero abolire una manifestazione storica e di successo come Autonassa, sempre nel segno del “dàgli alle automobili”.
Non ci sarebbe da stupirsi se, in tempi brevi, i soliti noti pretenderanno pure di cancellare dal calendario luganese un evento di successo, che riempie alberghi, negozi e ristoranti, come gli “Swiss Harley Days”. C’è da sperare che, se del caso, il municipio li manderà a scopare il mare (o il lago).
Lorenzo Quadri