Il CF vorrebbe sperperare ben 133 milioni per “ulteriori strutture d’accoglienza”

Settimana prossima sarà all’ordine del giorno del Consiglio nazionale la mozione leghista che chiede di seguire l’esempio di Danimarca e Gran Bretagna ed “esternalizzare” le procedure d’asilo: aspettiamo la partitocrazia al varco!

Scusate ma ci scappa da ridere! Come ampiamente previsto, il 2 maggio il Belpaese non riattiverà i rinvii-Dublino. Gli antefatti sono noti: da dicembre dello scorso anno l’Italia non adempie al proprio obbligo internazionale di riprendersi i migranti economici che hanno depositato la prima domanda d’asilo nella Penisola. Sostiene di non essere in grado di farlo. Ciò inguaia in particolare la Svizzera ed il Ticino. Nel nostro Paese ci sono attualmente centinaia di asilanti che andrebbero consegnati ai vicini a sud. Ma invece rimangono da noi, a carico nostro. E nümm a pagum.

Provvisorio-permanente

Nelle scorse settimane, è diventata di pubblico dominio una direttiva governativa italica che annunciava il ripristino dei rinvii-Dublino il 2 maggio. Quindi martedì prossimo. Si trattava, è evidente, di uno specchietto per le allodole. Ed infatti nei giorni scorsi è arrivato il contrordine compagni! Roma rimanda il ritorno nei ranghi di un ulteriore mese. E poi arriverà il posticipo di un altro mese. E poi di un altro ancora. La dinamica è quella classica del “provvisorio permanente”. Tanto gli svizzerotti sono fessi e non si accorgono di niente… Ed infatti da Berna non arriva un cip di protesta. Né dal “medico italiano” del PLR né – men che meno – dalla ministra di giustizia P$ Elisabeth Baume Schneidèèèr (quella eletta “perché simpatica”). E’ chiaro che la Lega a Berna tornerà alla carica. Non ci si può sempre far menare per il naso da tutti!

Il maxicredito

Non solo il governicchio federale rimane passivo davanti all’inadempienza dei vicini a sud (a ruoli invertiti, di sicuro Roma non starebbe zitta) ma non fa assolutamente un tubo per frenare l’invasione di migranti economici. Al contrario: con una faccia di tolla che la metà basta, si permette di chiedere al parlatoio un maxicredito di ben 133 milioni di franchetti, e scusate se sono pochi, per predisporre ulteriori strutture di accoglienza per i finti rifugiati! Strutture che “ovviamente”, se realizzate, verrebbero anche riempite! Sicché, dentro tutti! Altro che frenare l’immigrazione clandestina!

E intanto la spesa per l’asilo esplode, come pure i regali all’estero: ricordiamo  ad esempio che il “medico italiano” del PLR ha appena promesso 1.8 miliardi all’Ucraina da qui al 2028. Va da sé senza alcuna contropartita.

Fuori le cifre

Altro che chiedere ancora più fondi per i finti rifugiati: la spesa per l’asilo va drasticamente ridotta. Non c’è più trippa per gatti. I soldi pubblici servono per aiutare gli svizzeri in difficoltà. Ed inoltre, è ora che la Confederella dica chiaramente quanto si spende per l’asilo e di quanto è cresciuta questa spesa. Stiamo parlando di vari miliardi all’anno. Eppure su questa cifra regna (di proposito) l’opacità totale. Stranamente i $inistrati, quelli che si sciacquano la bocca con la “trasparenza”, questa volta non hanno nulla da dire.

Ed ovviamente occorre fare chiarezza anche sui contributi all’estero.

A proposito di regali all’estero: nei giorni scorsi Caritas ha avuto la bella idea di criticare la Svizzera perché a suo dire avrebbe investito negli aiuti allo sviluppo solo (?) lo 0.4% del PIL. A parte che 1) la cifra è farlocca perché si è speso di più e 2) c’è da chiedersi a cosa servano gli aiuti allo sviluppo, visto che, dopo decenni di aiuti e di miliardi versati, i paesi destinatari non sono più sviluppati di prima (anzi); ne abbiamo piene le scuffie di queste associazioni che, invece di ringraziare gli svizzeri per quello che fanno, starnazzano ridicole accuse di non fare abbastanza! Ricordarsene quando arriveranno le polizze con richiesta di contributi!

Il collettivo vaneggiante

Il contribuente rossocrociato spende cifre sempre più esorbitanti per i finti rifugiati che non scappano da nessuna guerra. Tuttavia, in Ticino, il sedicente collettivo R-esistiamo composto da quattro gatti  – quanti svizzeri ne fanno parte? – continua a blaterare di violazioni dei diritti umani (ö la Peppa!) dei migranti economici, ad accusare la Svizzera di “razzismo” e a calunniare gli agenti di sicurezza che lavorano nei centri asilanti descrivendoli come degli aguzzini. Naturalmente la stampa di regime, con in testa la ro$$a R$I, dà spazio e visibilità a simili fregnacce, con i soldi del canone più caro del mondo!

La Lega (vedi comunicato a pagina 27) dice basta a questa vergognosa shitstorm (=tempesta di cacca) “contro la Svizzera, il suo Popolo e le sue istituzioni”.

Se i “non patrizi” del collettivo R-esistiamo ritengono che nei centri asilanti della Confederella si pratichi la tortura (perché è questo il livello dei loro vaneggiamenti) non hanno che da ospitare a casa propria i giovanotti magrebini. Ospitarli e, ovviamente, mantenerli. Cosa aspettano?

Aspettiamo al varco

E’ chiaro che di ingrandire le strutture d’accoglienza per i finti rifugiati non se ne parla nemmeno. Bisogna, invece, impedire ai migranti economici di arrivare in Svizzera. Questo significa, nell’immediato, blindare le frontiere. E, più a lungo termine, seguire l’esempio danese e britannico: ovvero spostare i centri asilanti in paesi extraeuropei. Così, durante la procedura, i richiedenti l’asilo verrebbero alloggiati al di fuori del vecchio continente.

Settimana prossima si terrà la sessione speciale del Consiglio nazionale. All’ordine del giorno c’è anche la mozione di chi scrive, che chiede appunto che la Svizzera si allinei a Danimarca e Regno Unito con l’obiettivo di “esternalizzare” i finti rifugiati. Aspettiamo al varco i soldatini della partitocrazia!

Ovviamente, il Mattino riferirà chi, nella deputazione ticinese a Berna, avrà votato come.

Lorenzo Quadri