Il Tribunale federale in una recente sentenza ha stabilito che i costi di raccolta e smaltimento rifiuti dovrebbero essere coperti per il 70% da tasse causali che tengano conto dei rifiuti prodotti: in altre parole, da tasse sul sacco. In sostanza dunque il TF prescrive l’introduzione di fetidi balzelli sull’immondizia, ossia di ulteriori tasse a carico dei contribuenti. In questo paese però ad essere “sovrano”, almeno per il momento, è ancora il popolo e non i giudici.

Al proposito va rilevato che il famigerato principio di causalità viene gestito in modo quanto meno fantasioso, e proprio dalla stessa autorità federale: si vedano al proposito le proposte di far pagare il canone radiotelevisivo a tutti, anche a chi non possiede un apparecchio di ricezione.

La raccolta e smaltimento rifiuti è un servizio di base alla popolazione. Di conseguenza, sarebbe assolutamente coerente che il suo finanziamento avvenisse tramite le imposte ordinarie.

Va poi considerato che, con l’entrata in funzione del termovalorizzatore di Giubiasco, i costi di smaltimento rifiuti si sono ridotti da 280 a 175 Fr/t. A ciò deve quindi corrispondere un’importante diminuzione delle tasse sui rifiuti (sia sul sacco o per nucleo familiare): i politici che, all’indomani della sentenza del TF, sono subito corsi a sollecitare esecutivi di vario ordine e grado rivendicando l’introduzione di una nuova, ulteriore tassa a carico del contribuente, avrebbero fatto meglio a chiedere quanti comuni hanno adeguato il proprio prelievo riducendolo sostanzialmente sulla base dei “nuovi costi”, quanti non l’hanno invece ancora fatto e perché.

Chi poi, sempre tra i politici, freme per caricare sul groppone del cittadino contribuente  una nuova, ulteriore tassa – per l’appunto quella sul sacco dei rifiuti, nota anche come “fetido balzello” – dovrebbe anche ricordare che, per fortuna, esistono ancora i diritti popolari.

E i diritti popolari costituiscono uno scoglio che l’eventuale introduzione di nuove, ulteriori tasse – ammesso e non concesso che si trovino esecutivi e legislativi disposti a licenziare regolamenti di tale tenore – dovrà certamente affrontare. Per prevedere l’esito dell’esercizio, basta andare a guardarsi i risultati delle più recenti votazioni sul tema, quelle di Bioggio e Capriasca, dove i “fetidi balzelli” sono stati “termovalorizzati” a furor di popolo.

Che gli schieramenti rosso-verdi bramino l’introduzione di una nuova, ulteriore tassa non sorprende affatto; sarebbe anzi stato strano il contrario. Fa specie però che, nel caso concreto, ne sostengono una che ha, quale dimostrato ed immediato effetto collaterale, la creazione di antiecologiche discariche abusive in luoghi pubblici, magari discosti (prati, boschi, giardinetti, ecc). Ma, si sa, le vie del balzello sono infinite…

Lorenzo Quadri

Deputato e municipale

Lega dei Ticinesi