Iniziativa di limitazione: non facciamoci fregare dal terrorismo di regime! Votiamo SI’!
Come c’era da attendersi, la casta eurolecchina si sta agitando al di là di ogni decenza nel tentativo di fare il lavaggio del cervello ai cittadini contro l’iniziativa “di limitazione”, su cui voteremo il 27 settembre. L’iniziativa mira a porre fine alla devastante libera circolazione delle persone.
Del resto, lo crediamo bene che l’establishment cameriere dell’UE non dorma sonni tranquilli. Il recente sondaggio taroccato commissionato dalla SSR all’istituto gfs.bern dà il 61% degli svizzeri contrario all’iniziativa. Ora, se si pensa che:
1) il committente è euroturbo, ed il primo compito del sondaggista è quello di dare responsi graditi al committente, altrimenti addio mandati futuri; e
2) l’istituto gfs.bern è specializzato in sondaggi farlocchi; addirittura da uno di essi risultava che il 60% degli svizzeri sarebbe favorevole allo sconcio accordo quadro istituzionale,
quel 61% di contrari all’iniziativa, che non è l’80%, non dà grandi garanzie.
Alcune considerazioni
Gli ambienti economici, come da copione, strillano al disastro nel caso l’iniziativa venisse approvata. Tentano di terrorizzare i cittadini con scenari apocalittici e clausole ghigliottina.
La devastante libera circolazione delle persone è infatti legata agli altri 6 accordi del pacchetto “bilaterali 1” dalla clausola ghigliottina (cade un accordo, cadono anche gli altri).
Al proposito alcune considerazioni:
- Da nessuna parte al mondo i trattati commerciali vengono vincolati alla libera circolazione delle persone. La stessa Svizzera ha concluso in tempi recenti accordi commerciali con Stati extra UE, ma nessuno di essi prevede la libera circolazione!
- Per accettare clausole ghigliottina bisogna essere FESSI.
- Non è affatto detto che, in caso di decadenza della libera circolazione delle persone, la “mannaia” verrebbe applicata. Gli Stati della DisUnione europea non hanno alcun interesse a disdire 6 accordi da cui traggono vantaggi. Perché tutti gli accordi bilaterali, non solo la libera circolazione, sono principalmente nell’interesse dell’UE. Per cui, è inutile che i soldatini della partitocrazia montino la panna su automatismi e ghigliottine. Quello che conta è la volontà politica. Gli interessi. E mantenere i restanti accordi bilaterali 1, anche senza la libera circolazione delle persone, è nell’interesse degli Stati UE.
- Gli accordi bilaterali tra Svizzera ed UE sono circa 120.
- La libera circolazione senza limiti è in vigore dal 2007. Forse che prima di quella data la Svizzera era immersa nel medioevo? Forse che viveva di pastorizia? Certo che no! La nostra economia è sempre stata un’economia aperta. E prima dei bilaterali esportava più di adesso. I rapporti commerciali con l’UE sono regolati in massima parte dall’accordo di libero scambio del 1972 e dai trattati conclusi nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio. L’importanza economica dei bilaterali è ampiamente, e di proposito, sopravvalutata. Facendo terrorismo sui “bilaterali in pericolo”, la casta eurolecchina vuole costringerci ad accettare ogni diktat dei balivi di Bruxelles.
Vantaggi?
Ma naturalmente le fregnacce volte a far credere che la libera circolazione delle persone sia intoccabile altrimenti si scatena l’apocalisse, spaziano in vari campi. Ad esempio: di recente gli intellettualini di regime si sono messi a sbraitare alla “ricerca scientifica in pericolo”. Dimenticandosi che a) bilaterali o non bilaterali, la collaborazione è comunque garantita fino al 2027 e b) nei programmi di ricerca UE la Svizzera pompa miliardi in cambio di vantaggi assai discutibili. E dimenticandosi pure che, a maggior ragione con la Brexit, le università più prestigiose si trovano ormai al di fuori dell’Unione europea. Se poi l’eventuale fine di accordi sulla ricerca scientifica a seguito di un Sì all’iniziativa di limitazione dovesse portare alla perdita del posto di lavoro di qualche intellettualino della casta, ce ne faremmo una ragione. Legare libera circolazione e ricerca scientifica sarebbe peraltro dell’ennesima vigliaccata dei balivi di Bruxelles: confermerebbe quindi che staccarsi il più possibile da simile foffa è cosa doverosa.
Ripresa automatica
Una menzione speciale la merita la fanfaluca raccontata dalle compiacenti colonne del Corriere del Ticino dall’ex negoziatore Michele Rossi, già candidato PPD al governicchio cantonale, il quale afferma che gli attuali accordi bilaterali sono statici; ci trovassimo nella condizione di negoziarne di nuovi, gli eurobalivi pretenderebbero degli accordi dinamici, e quindi la ripresa automatica del diritto UE. Ossignùr. Forse qualcuno si è perso qualche puntata. Gli eurobalivi già pretendono la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE. La pretendono tramite lo sconcio accordo quadro istituzionale. Quello che trasformerebbe la Svizzera in una colonia di Bruxelles. E che il PLR ha definito “l’accordo della ragione, da firmare subito”. Se l’iniziativa di limitazione verrà respinta, il giorno dopo i camerieri dell’UE in Consiglio federale si fionderanno a sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale. Il che segnerebbe la FINE della Svizzera.
Il 27 settembre si vota quindi sul futuro della Svizzera. Mettiamo nell’urna un Sì convinto ed ASFALTIAMO chi vuole rottamare la nostra sovranità e la nostra indipendenza!
#swissexit
Lorenzo Quadri