Il ministro degli Esteri PLR Didier Burkhalter ed il suo gruppo di lavoro sui rapporti bilaterali con la fallita UE hanno partorito l’ultimo disastro, che ben evidenzia quale sia il clima all’interno del funzionariato federale.
Burkhalter vorrebbe applicare il diritto UE agli Accordi bilaterali vigenti. In Svizzera si applicherebbe dunque il diritto dell’Unione europea a trattati già in essere. Una proposta gravissima che va letteralmente nella direzione della svendita del nostro paese agli eurobalivi. Una proposta che vuol dire cambiare le carte in tavola alla faccia della gente. Già viviamo una situazione catastrofica a seguito della libera circolazione senza limiti: esplosione del frontalierato in tutte le sue forme con grave danno agli operatori economici locali e soppiantamento dei residenti nelle assunzioni; immigrazione incontrollata nello Stato sociale (pagato con i nostri soldi); porte spalancate ai criminali stranieri (poiché oltretutto grazie ai brillanti accordi sottoscritti con gli eurobalivi, al cittadino UE che si trasferisce in Svizzera nemmeno si più chiedere l’estratto del casellario giudiziale del paese d’origine, vedi il caso Sollecito). L’invasione di frontalieri e padroncini dalla vicina Penisola ha portato inoltre al collasso la nostra viabilità. Naturalmente i costi li paghiamo noi, non sono nemmeno lontanamente coperti dalle imposte alla fonte pagate dai frontalieri e il peggioramento viario nuoce a tutta la nostra economia in un circolo vizioso.
Quando anche quello che mena il gesso dovrebbe a questo punto aver capito che la libera circolazione deve essere pesantemente limitata se si vuole evitare la catastrofe, il PLR Burkhalter ed i suoi tirapiedi propongono l’esatto contrario. Una follia pura dal lato operativo ed uno scandalo da quello politico.
A Berna ci sono dei funzionari pubblici, con salari stratosferici, che insistono nel voler avvicinare sempre di più la Svizzera all’UE, con l’obiettivo di farci diventare membri dell’obbrobrio di Bruxelles. E questo in base alle loro convinzioni politiche $inistrorse.
Che un Consigliere federale e ministro degli Esteri, responsabile politico del dossier, invece di imporre a questi funzionari pubblici, profumatamente pagati con i nostro soldi, di adeguarsi alla volontà popolare, regga la coda alla fregola europeista, è del tutto inaccettabile.
Ricordiamo che l’ambasciatore svizzero presso la fallita Unione europea, Roberto Balzaretti, è solito scusarsi (sic!) a Bruxelles per l’euroscetticismo dei cittadini elvetici. Questo è stato riferito da testimoni in sedi istituzionali, e non necessita di ulteriori commenti.
I filoeuropeisti bernesi pagati con i nostri soldi, nemmeno si rendono conto che l’UE, oltre ad essere la negazione della democrazia diretta che è il fondamento del nostro Paese (i suoi burocrati-balivi non hanno uno straccio di legittimazione popolare) è anche in profonda crisi economica e politica.
Questa costruzione antistorica ed antidemocratica, che vorrebbe metterci nello stesso calderone assieme a Stati falliti come la Grecia, l’Italia, la Spagna e il Portogallo, non ha di sicuro il futuro assicurato. Potrebbe anzi saltare per aria in tempi nemmeno troppo lunghi.
La proposta di Burkhalter, giustamente stigmatizzata anche dal Consigliere di Stato Norman Gobbi per quello che è, ossia una vergognosa genuflessione all’Unione europea che oltretutto ringrazia ripartendo all’assalto della piazza finanziaria elvetica, costituisce anche un pericolosissimo precedente. Quale sarà il prossimo passo, l’applicazione in Svizzera della Sharia?
Inoltre, Burkhalter ha reso chiarissime le intenzioni del Consiglio federale nei confronti degli sfracelli provocati dalla libera circolazione delle persone. Invece di limitarla nell’interesse degli Svizzeri, come sarebbe necessario, la vuole ulteriormente allargare. Davanti a tale catastrofica prospettiva e a questa indicazione inequivocabile da parte del ministro degli Esteri, il popolo, che è sovrano, può fare una sola cosa: far saltare la libera circolazione delle persone.
Lorenzo Quadri