NO alle naturalizzazioni agevolate per gli stranieri di cosiddetta terza generazione

 

Consiglio federale e partitocrazia tentano di convincere i cittadini, con una sbracata propaganda di regime, a rendere le naturalizzazioni ancora più facili. Magari per meglio taroccare le statistiche?

Il prossimo 12 febbraio voteremo sulla concessione della naturalizzazione agevolata ai cosiddetti “giovani stranieri di terza generazione”. La votazione popolare si rende necessaria in quanto c’è in ballo una modifica della Costituzione federale.

Al proposito alcune considerazioni.

  • Non c’è alcuna necessità di cambiare le regole attuali sulle naturalizzazioni, e certamente non nel senso di concedere più agevolazioni. Semmai occorre fare proprio il contrario. Oltre che vietare i doppi (o tripli o quadrupli) passaporti. Se i giovani stranieri di cosiddetta “terza generazione” (concetto oltremodo ingannevole) si vogliono naturalizzare, possono ovviamente farlo: seguendo le procedure ordinarie.
  • Ogni anno in Svizzera vengono naturalizzate oltre 40mila persone. Sicché ottenere il passaporto rosso non è poi così impossibile come qualcuno vorrebbe far credere.
  • Perché inventarsi nuove facilitazioni nella concessione della cittadinanza svizzera? A “fortissimamente volerle” (da anni battono questo chiodo) sono i kompagni. I quali, a dire il vero, le naturalizzazioni non le vorrebbero nemmeno “agevolate”. Fosse per loro, le renderebbero addirittura automatiche. Simili propositi sono però – per fortuna – già stati asfaltati in votazione popolare. Sicché occorreva (?) trovare delle soluzioni di ripiego: come quella su cui voteremo il mese prossimo, appunto. Il che si traduce nel far rientrare dalla finestra, con la tattica del salame, ciò che era uscito dalla porta nelle precedenti votazioni. Perché, come sappiamo, la volontà popolare non allineata a quella delle élite spalancatrici di frontiere va stuprata.
  • Le agevolazioni per l’ottenimento del passaporto rosso hanno due obiettivi. Primo: incoraggiare le naturalizzazioni di massa, per taroccare le statistiche sugli stranieri. Non solo quelle sul numero degli stranieri residenti in Svizzera, già di per sé sommamente imbarazzanti per coloro che starnazzano in continuazione alla presunta “chiusura xenefoba” dei cittadini elvetici. Ma anche quelle sugli stranieri in assistenza, sugli stranieri che delinquono, eccetera. Dati che sbugiardano (per usare un termine casto) senza appello le fregnacce dell’ “immigrazione uguale ricchezza”. Secondo: i kompagni sperano di reclutare nuovi elettori tra i neosvizzeri. Ad esempio a Lugano il P$ è riuscito negli scorsi anni ad effettuare una campagna di volantinaggio mirata ai naturalizzati.

Definizioni farlocche

  • I cosiddetti “giovani stranieri di terza generazione” sono forse dei giovani la cui famiglia vive in Svizzera da tre generazioni, come lascerebbe intendere la definizione? No di certo. La definizione è farlocca. I requisiti per accedere all’eventuale naturalizzazione agevolata sono infatti i seguenti:
  • essere nato in Svizzera, avervi frequentato per almeno cinque anni la scuola dell’obbligo ed essere titolare di un permesso di domicilio;
  • almeno uno dei genitori (!) deve aver soggiornato in Svizzera per almeno dieci anni, avervi frequentato la scuola dell’obbligo per almeno cinque anni ed aver ottenuto un permesso di domicilio;
  • almeno uno dei nonni (!) deve aver acquisito un diritto di dimora (permesso B!) o essere nato in Svizzera. La titolarità del diritto di dimora dovrà essere resa verosimile (sic!) con documenti ufficiali.

E’ quindi evidente che il concetto “di terza generazione” è semplice pubblicità ingannevole. Per non dire foffa. E poi: perché i genitori o i nonni di questi giovani non si sono naturalizzati, visto che erano già in Svizzera? Perché non hanno voluto? Perché non sono integrati? E allora come si fa a dare per acquisito che i loro figli e nipoti, invece, lo siano?

Sbracata propaganda di regime

  • Il volantino ufficiale della Confederazione è un esempio plateale di sbracata propaganda di regime. Ecco alcuni passaggi salienti.
  • “I giovani stranieri di terza generazione sono perfettamente integrati”. “Pensano e si comportano come cittadini svizzeri”. E chi lo dice? Chi l’ha deciso? Gli spalancatori di frontiere?
  • E’ importante non ostacolarli se decidono di naturalizzarsi”. Sicché, secondo i pozzi di scienza bernesi, le procedure di naturalizzazione sono “un ostacolo”. Traduzione: bisogna naturalizzare tutti.
  • “La procedura di naturalizzazione agevolata si è dimostrata valida: da anni ormai i coniugi stranieri di cittadini svizzeri sono naturalizzati con questa procedura”. E allora? E’ forse un modello di successo? Come la mettiamo con tutti i matrimoni di facciata, conclusi apposta per ottenere il passaporto rosso?

Seguaci dell’Isis

  • Alla faccia delle fregnacce che il Consiglio federale propina ai cittadini, le inchieste condotte nei paesi europei a noi vicini hanno dimostrato che i seguaci dell’Isis sono spesso e volentieri proprio i giovani stranieri di terza generazione. Lo psicologo e sociologo Ahmad Mansour, ad esempio, parla di “Generazione Allah”. Altro che tutti “perfettamente integrati”, altro che “pensano e si comportano come cittadini svizzeri”.
  • I genitori musulmani che rifiutavano di mandare le figlie alle lezioni di nuoto per presunti motivi religiosi, che sono stati di recente mazzuolati da una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo (di certo non un covo di leghisti populisti e razzisti), sono svizzeri… di carta. Ciò dimostra in modo inequivocabile che il passaporto rosso viene concesso troppo facilmente anche a chi non è per nulla integrato. Quindi l’asticella va alzata, e di certo non abbassata.

NO ad agevolare ulteriormente delle naturalizzazioni che sono già fin troppo facili!

Lorenzo Quadri