NO ad un Svizzera con 10 milioni di abitanti, ossia con un milione di stranieri in più!

E’ stata lanciata la scorsa settimana l’iniziativa popolare federale “NO ad una Svizzera di 10 milioni di abitanti”. L’iniziativa è promossa dall’Udc. Nel comitato figurano anche esponenti della Lega. Il Mattino l’appoggerà.

Il concetto dietro la raccolta firme è quello espresso a più ripresesu queste colonne: siamo qui in troppi. L’immigrazione incontrollata, che conosciamo da oltre due decenni, porta a conseguenze negative praticamente in tutti gli ambiti: mercato del lavoro, sicurezza, stato sociale, traffico, ambiente, cementificazione, infrastrutture, inquinamento, consumo di energia e di risorse naturali, sistema sanitario, istruzione, coesione nazionale, eccetera.

Come abbiamo ripetuto in più occasioni, la popolazione della Confederella è aumentata di 1.5 milioni di abitanti nel giro di due decenni: una crescita che non ha uguali da nessun’altra parte. E’chiaro che così non si può andare avanti.

Il vecchio cartellone della Lega con l’immagine del Pellerossa e lo slogan “Gli indiani non sono riusciti a fermare l’immigrazione; adesso vivono nelle riserve” descriveva con tanti anni di anticipo quanto sta accadendo nella Svizzera di oggi.

All’immigrazione legale, provocata dalla devastante libera circolazione delle persone, va sommata quella illegale, che fa seguito al caos asilo. Ma a Berna la partitocrazia spalancatrice di frontiere non si sogna di cambiare rotta: vuole lasciare le cose come stanno.

L’esempio sotto gli occhi

La Francia con le banlieue in rivolta mostra dove conduce l’immigrazione incontrollata. Il pretesto per far divampare l’incendio l’ha fornito l’uccisione di un diciassettenne ad opera di un agente di polizia. Il minorenne in questione proprio uno stinco di santo non doveva essere, dal momento che guidava un’automobile senza patente ed ha tentato di forzare un posto di blocco. Avesse investito e ucciso un pedone, magari un bambino, nel mirino sarebbe finita ancora una volta la polizia, rea di non averlo fermato.

Al di là di questo: è chiaro che ai delinquenti che vanno in giro a saccheggiare negozi, a sfasciare vetrine, ad incendiare auto, non frega un tubo del giovane morto. Costoro vogliono semplicemente rubare e distruggere. Ogni scusa è buona. E di chi stiamo parlando? Non certo di francesi, bensì di stranieri.

La testata tedesca Bild (ma non la stampa francese: chissà come mai?) ha riportato che i saccheggiatori gridavano “Allah Akbare “Viva l’Algeria”.

Per non farsi mancare niente, si è pure assistito alla barzelletta del sindaco Verde di Lione che ha chiesto “più polizia”. Ma guarda un po’ questi climatisti: prima fanno entrare tutti i delinquenti d’importazione e denigrano la polizia; poi però quando la situazione – da loro creata – sfugge di mano (eufemismo), alloragli diventa fredda la camicia ed invocano più agenti.

Altro che videogiochi

E’ quindi evidente che la causa delle proteste che infiammano la Francia è l’immigrazione. Altro che dare la colpa ai videogiochi, come ha fatto il presidente Macron in sprezzo del ridicolo. Immigrazione incontrollata di stranieri non integrati e non integrabili: in genere islamici e magrebini. Quelli che arrivano a frotte anche da noi, a seguito del caos asilo.

Da notare che per le ragazzine francesi violentate da “migranti in arrivo da altre culture” di sollevazioni popolari non se ne sono mai viste. Come non se ne sono viste per il pompiere di 24 anni che ha purtroppo perso la vita mentre era impegnato nello spegnimento di uno degli incendi appiccati dai casseur.

Propaggini svizzere

Al contrario di quel che racconta la $inistra, è evidente che la soluzione per evitare disordini – in Francia come in Svizzera – non sta nell’aumentare le sovvenzioni a migranti che non solo sono mantenuti dal contribuente, ma costano uno sproposito aiservizi sociali, ottenendo attenzioni che il comune cittadino si sogna. Altro che definirli “svantaggiati”. Questi sono dei privilegiati. Gli svantaggiati sono gli esponenti del ceto medio per i quali lo Stato esiste solo sottoforma di esattore, multatore, generatore di obblighi e divieti.

Qualche propaggine della sommossa francese ha contagiato anche la Svizzera. Lo scorso fine settimana si sono registrati dei disordini a Losanna, che hanno portato all’arresto di sette giovani: tutti stranieri “in arrivo da altre culture”. Che strano, eh?

E’ evidente che simili soggetti vanno espulsi dalla Svizzera, altro che farne entrare di nuovi!

10 milioni di abitanti?

Se la musica non cambia, la Svizzera è davvero destinata nel breve termine a raggiungere i 10 milioni di abitanti. Ovvero un milione di stranieri in più.  Nei giorni scorsi è diventato virale su twitter un alterco, registrato in Danimarca, tra un pakistano ed un danese, con il primo che diceva: Noi facciamo cinque figli, presto saremo più numerosi di voi”.

Però nella sessione estiva del Consiglio nazionale, la partitocrazia è riuscita ad approvare un demenziale postulato dei Verdi liberali che chiede al governicchio federale di “elaborare una visione positiva di una Svizzera con 10 milioni di abitanti”. Ma stiamo busciando? Il Triciclo, invece di limitare l’immigrazione, vuole lavare il cervello al popolazzo; vuole far credere ai cittadini che essere minoritari in casa propria è una figata pazzesca! Ricordarsene alle elezioni di ottobre!

Tutti a firmare

Già 20 anni fa Oriana Fallaci scriveva che “l’Europa non è più Europa ma Eurabia, una colonia dell’islam, nella quale l’invasione islamica procede non solo in senso fisico, ma penetra anche nelle menti e nella cultura. Il servilismo nei confronti degli invasori ha avvelenato la democrazia, con ovvie conseguenze per la libertà di pensiero e per lo stesso concetto di libertà”. Di questo “servilismo” abbiamo avuto un plateale esempio nei giorni scorsi: l’allucinante spettacolo di alcuni soldati “svizzeri (?)” che pregano rivolti alla Mecca, in servizio ed indossando la tenuta mimetica. E le alte sfere dell’esercito approvano giulive (vedi articolo a pag. 17).

Siamo stufi di far entrare e di mantenere tutti! Non vogliamo finire come gli indiani nelle riserve, non vogliamo un esercito che prega rivolto alla Mecca, e ancora meno abbiamo intenzione di diventare come la Francia. Stop all’ immigrazione incontrollata! Tutti a firmare l’iniziativa contro una Svizzera con 10 milioni di abitanti!

Lorenzo Quadri