Partitocrazia allo sbando: malgrado il coronavirus, vuole ancora spalancare frontiere!
In questo periodo, come comprensibile, il maledetto coronavirus è in cima alla lista delle priorità di tutti. Ma intanto nel mondo succede anche altro. Ad esempio, in quel di Berna, la sessione delle Camere federali va avanti “come se niente fudesse”.
Fatto sta che è tornato alla ribalta, seppure indirettamente, il famigerato Patto ONU sulla migrazione. Quello che vuole introdurre la devastante libera circolazione delle persone a livello mondiale, trasformare l’immigrazione clandestina in un diritto umano al quale più nessuno si potrà opporre, ed inventarsi pure la nuova figura dei rifugiati climatici.
Certo che per cianciare di libera circolazione delle persone a livello mondiale quando l’epidemia di coronavirus ci sta drammaticamente mostrando il prezzo della globalizzazione, delle frontiere spalancate, e della deleteria ideologia del “devono entrare tutti”, bisogna essere caduti dal seggiolone da piccoli!
Proprio l’emergenza coronavirus dovrebbe averci fatto capire che simili trattati internazionali, mirati a spalancare sempre più le frontiere, vanno gettati nel cestino della carta straccia! E sia chiaro che si tratta di accordi vincolanti a tutti gli effetti: altro che la storiella della “soft law”. Figuriamoci inoltre se gli svizzerotti sottoscriverebbero un trattato per poi non rispettarlo! Ma quando mai!
Ebbene, nei giorni scorsi il Consiglio nazionale ha deliberato su una mozione del gruppo UDC che chiedeva che la Svizzera si ritirasse dal Patto ONU sui rifugiati, il quale fa il paio con il Patto ONU sulla migrazione sopra citato. E indovinate come è andata a finire? Elementare, Watson: solo i deputati di Udc e Lega hanno approvato la mozione! Mentre la partitocrazia ha votato compatta in senso contrario!
Essendo detto Patto ONU strettamente legato a quello sulla migrazione (i due documenti, nell’intenzione dei promotori, avrebbero dovuto costituire un tutt’uno), la votazione dei giorni scorsi è indicativa dell’aria che tira a Berna. Il triciclo (verdi-anguria ovviamente inclusi) non ha imparato la lezione del coronavirus e va avanti come se niente fosse a promuovere la mondializzazione e l’immigrazione scriteriata. E aspetta solo che passi l’emergenza coronavirus per firmare accordi internazionali che sabotano la nostra sovranità!
Lorenzo Quadri