La politica d’asilo attuale è insostenibile. Non possiamo più mantenere tutti. Sveglia!

Per motivi facili da immaginare, negli ultimi mesi, quando si tratta di asilo, si sente parlare solo di profughi ucraini. Questo però non vuole affatto dire che i migranti economici abbiano smesso di arrivare; anzi! Gli hotspot di Lampedusa scoppiano di finti rifugiati con lo smartphone. E nell’immediato futuro ne arriveranno sempre più.

Sempre più su

Nel mese di giugno di quest’anno, in Svizzera sono state registrate 1726 domande d’asilo: un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nei primi 6 mesi del 2022, le domande d’asilo sono state oltre 8500; per fine anno si prevede di arrivare a quota 16mila. Verosimilmente il numero reale sarà ancora superiore.

Da un lato gli sbarchi in Italia continuano ad aumentare.  Dall’altro la guerra in Ucraina provocherà effetti a catena e partenze di migranti da vari paesi.

Tutti migranti economici

Da dove vengono gli asilanti che in giugno hanno depositato una domanda in Svizzera? Ebbene, udite udite, le nazionalità più rappresentate sono nell’ordine: Afghanistan, Turchia, Eritrea, Algeria. Quindi stiamo parlando di finti rifugiati. La Turchia, addirittura, è candidata all’adesione all’UE oltre che membro della NATO!

Per non parlare dei migranti economici eritrei, tra i quali non ce n’è uno che sia un vero profugo. Oltre l’80% di quelli presenti in Svizzera è in assistenza. Di più: nel giro di pochi anni, il numero di eritrei a carico del nostro Stato sociale è aumentato del 2300%! Sì, avete letto giusto: duemilatrecento per cento!

A tal proposito vale la pena ricordare anche un altro paio di cosette:

  • Perfino il TAF, Tribunale amministrativo federale (che non ci risulta essere un covo di beceri leghisti populisti e razzisti) in una sentenza di qualche anno fa ha stabilito che gli eritrei, se rimandati nel paese d’origine, non rischiano alcun trattamento disumano. Quindi rimpatriarli si può. Altro che “sa po’ mia”!
  • Ed infatti proprio gli eritrei sono stati al centro dello scandalo degli asilanti che agli svizzerotti raccontano la fanfaluca di essere in pericolo nel Paese d’origine. Come no! Così in pericolo che poi ci tornano per le vacanze “perché lì è più bello”!

Il caso eritreo

I migranti eritrei andrebbero rinviati in massa al Paese d’origine. Ed invece continuano ad arrivarne qui a frotte. E tanti rimangono. Questo perché troppi richiedenti l’asilo beneficiano delle cosiddette ammissioni provvisorie, che poi diventano definitive. E’ chiaro che il sistema non funziona.

Per peggiorare ulteriormente la situazione, la partitocrazia in Consiglio nazionale ha pensato “bene” di stabilire che i finti rifugiati ammessi provvisoriamente devono anche avere la possibilità di lavorare, chiaramente a scapito degli svizzeri. Così, cianciano i politicanti, peseranno meno sulle spalle del contribuente.

Ma questi soldatini triciclati pensano che la gente sia scema? I finti rifugiati non devono restare in Svizzera a lavorare. Devono rientrare al Paese d’origine, perché siamo qui in troppi! Ed è ovvio che, se noi qui gli diamo casa e lavoro (a scapito dei nostri), costoro al natìo paesello non ci torneranno più!

Avanti con i rimpatri

Attualmente in Svizzera ci sono quasi 50mila migranti con lo status di accolti provvisoriamente. Trattasi di persone che non hanno diritto all’asilo ma il cui rimpatrio appare non sostenibile. Sulla presunta non sostenibilità di questi rimpatri è tempo di svolgere delle verifiche serie. Perché c’è il vago sospetto che in molti casi si tratti di una fanfaluca.

 Parimenti il governicchio federale, ed in particolare i due ministri del FU partitone –  ovvero il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) e la Ka-Ka-eS (Karin Keller Sutter) – dovrebbero fissarsi la priorità di concludere accordi di riammissione con i Paesi d’origine degli asilanti, tagliando gli aiuti internazionali agli Stati renitenti!

Inoltre il Consiglio federale, come da reiterata richiesta della Lega, deve realizzare il piano di Boris Johnson: chi presenta una richiesta d’asilo in Svizzera, durante la procedura non va alloggiato qui, bensì in centri realizzati in Africa.

Siamo qui in troppi

A maggior ragione a seguito della guerra in Ucraina, la Confederella verrà presa d’assalto da migranti di ogni ordine e grado. Si stima che nel solo 2022 la popolazione residente nel nostro Paese aumenterà di addirittura 200mila abitanti. Una follia. Gli abitanti della Svizzera sono già cresciuti del 21% negli ultimi 20 anni: un’impennata senza uguali in Europa.

E’ chiaro che l’immigrazione incontrollata attuale – sia che si tratti di libera circolazione delle persone che di migranti economici che di profughi ucraini – non può continuare. La guerra in Ucraina ha introdotto un ulteriore elemento di insostenibilità: la crisi energetica. Visto che presto, per colpa del governicchio federale, non ci sarà più corrente né gas per tutti, adesso il governicchio in questione fa il piacere di chiudere le frontiere. La barca è piena!

Lorenzo Quadri