Gli spalancatori di frontiere, i politikamente korretti, i moralisti a senso unico sono stati letteralmente asfaltati. Il rullo compressore è Saïda Keller Messahli, fondatrice e presidente del Forum per un Islam progressista in Svizzera. Keller Messahli è stata insignita del premio svizzero per i diritti umani nel 2016. Venerdì il Corriere del Ticino le ha dedicato un’intervista a tutta pagina, che vale la pena leggere. Sì, perché le dichiarazioni di Keller Messahli su islam, burqa, moschee ed immigrazione sembrano un copia-incolla degli articoli del Mattino. Ma come, moralisti a senso unico del piffero: non erano tutte balle populiste e razziste? O magari adesso ci verrete a dire che anche Keller Messahli, di origine tunisina, è una spregevole razzista?
Divieto di burqa
L’attivista dei diritti umani comincia con la difesa del divieto di burqa plebiscitato dal popolo ticinese: un divieto che lei sostiene, e che andrebbe esteso a tutta la Svizzera. Al proposito, si ricorda che la raccolta di firme è sempre in atto: l’obiettivo stabilito dal promotore, il Guastafeste Giorgio Ghiringhelli, di raccogliere 5000 firme in Ticino è stato raggiunto, ma si può fare di meglio! I formulari si possono scaricare dal sito www.ilguastafeste.ch.
Moschee
Ma Keller Messahli parla anche di moschee e di centri culturali (o presunti tali) islamici. In Svizzera, ammonisce l’attivista per i diritti umani, la situazione è drammatica: il wahhbismo (corrente intransigente dell’Islam in auge nell’Arabia saudita) continua a guadagnare posizioni. Molte moschee, a partire da quella di Zurigo, sono finanziate con soldi in arrivo dall’Arabia Saudita, dalla Turchia e dal Qatar. E poiché “chi paga comanda”, è evidente che i soldoni arrivano perché i predicatori così foraggiati diffondano, in casa nostra, l’odio contro l’occidente e contro gli occidentali, che vanno sterminati. Chiaro il concetto, buonisti-coglionisti? Altro che multikulti, altro che “aperture” a chi ci vuole morti!
Pochezza federale
Da notare che il Consiglio federale (Dipartimento Sommaruga, ma guarda un po’…), dando l’ennesima dimostrazione di pochezza, ha apposto uno scandalizzato njet alla mozione del sottoscritto che chiede di vietare i finanziamenti esteri a moschee e luoghi di culto islamici in Svizzera: “Sarebbe una “massiccia violazione della libertà religiosa”, blatera il Consiglio federale! In che modo vietare i finanziamenti stranieri e chiedere trasparenza sui flussi finanziari delle moschee impedirebbe a qualcuno di professare la propria religione, ovviamente, non viene spiegato! Ma è chiaro che la priorità dei sette scienziati non è la sicurezza di chi vive nel nostro paese (compresi i musulmani moderati che non frequentano le moschee) bensì stroncare sul nascere qualsiasi cambiamento che possa venire etichettato come passo indietro dalla deleteria politica del “facciamo entrare tutti e permettiamo a tutti di fare i propri comodi”! Guai! “Bisogna aprirsi”!
Stampa di regime
Keller Messahli insiste pure sul controllo dell’immigrazione, rilevando come il giovane afgano armato di ascia che ha seminato sangue e terrore su un treno in Germania sia giunto come asilante. E ne ha anche per la stampa di regime: quest’ultima interpella, a rappresentare l’Islam, sempre i soliti interlocutori non significativi. I quali vengono contattati, in particolare dalla $$R, perché dicono quello che i kompagni redattori vogliono sentir dire e divulgare. Ossia che gli svizzerotti sono chiusi e xenofobi e che le frontiere devono restare spalancate malgrado il terrorismo islamico dilagante!
Mal di pancia
E’ certo che la lettura dell’intervista del Corriere del Ticino alla premiata attivista dei diritti umani ha provocato parecchi mal di pancia ai moralisti a senso unico, sempre pronti a lanciare ipocrite accuse di razzismo per denigrare il nemico politico da abbattere. In effetti costoro, e le loro fetecchiate politikamente korrette, ne escono letteralmente tritati. Prendere su e portare a casa!
Lorenzo Quadri