I giovani $ocialisti vogliono abolire le feste cristiane (per introdurre quelle musulmane)

 

Nuova perla dei kompagnuzzi della JuSo, ossia i giovani $ocialisti, in questo caso della sezione del Canton Zurigo. Costoro propongono  di abolire le feste religiose cristiane: naturalmente in funzione del multikulti e dell’islamofilia di cui sono impregnati fino al midollo.

E’ sempre la solita (mefitica) zuppa. I migranti economici musulmani e i cittadini svizzeri cristiani, secondo questi JuSo del piffero, vanno messi sullo stesso piano. In nome del fallimentare multikulti e delle frontiere spalancate, che hanno portato in Europa i terroristi islamici, giovani del P$ (Partito degli Stranieri) pretendono di cancellare 1500 anni di identità cristiana. Distruggere le nostre radici per annullare la Svizzera: il disegno dei $inistrati è fin troppo chiaro. Curiosamente il P$ è poi lo stesso partito che da un lato vuole abolire le feste religiose cristiane, dall’altro vuole però rendere l’islam religione ufficiale in Svizzera. Ultimo  passo dei kompagni in questa direzione: il tentativo di estendere a livello nazionale l’assistenza spirituale islamica ai finti rifugiati, introdotta in via sperimentale nel centro asilanti di Zurigo. Naturalmente con imam formati a nostre spese. Avanti con l’islamizzazione della Svizzera, e oltretutto – tanto per aggiungere la beffa al danno – pagata da noi!

 I lavoratori ringraziano

Sicuramente i lavoratori saranno entusiasti di sapere che i giovani $ocialisti vogliano cancellargli in blocco un bel po’ di giorni liberi: una proposta che nemmeno i più retrivi padroni delle ferriere avrebbero osato avanzare arriva oggi da quell’area che, in un passato molto  (ma molto) lontano, praticamente etrusco, difendeva i lavoratori. Adesso invece difende gli immigrati che non lavorano. A partire dai finti rifugiati e dai clandestini che la gauche-caviar  brama di regolarizzare in massa (“devono entrare tutti e devono restare tutti”). Così si creano clienti per il business della socialità ro$$a.

Del resto, non c’è nemmeno da stupirsi troppo: questi giovani (?) $inistrati della JuSo mica lavorano, ed inoltre per i kompagnuzzi, l’hanno ormai capito anche i paracarri, il multikulti ha la priorità assoluta su tutto. Se i socialisti di alcuni decenni orsono, quelli che si sono battuti per migliorare le condizioni dei lavoratori svizzeri, potessero sentire le bestialità in cui si producono i loro rappresentanti attuali, che i lavoratori li espongono alla devastante libera circolazione e li spremono come limoni per mantenere con i loro soldi frotte di finti rifugiati, jihadisti compresi, e per porre le condizioni per farne arrivare in Svizzera sempre di più, sai le scosse telluriche nei cimiteri. Quale sarà la prossima proposta dei giovani socialisti? L’abolizione del Primo maggio? Non sia mai che gli immigrati nel nostro stato sociale, che sono qui per farsi mantenere dagli svizzerotti fessi, si sentano offesi da una festa che celebra il lavoro ed i lavoratori.

E la sharia, dove la lasciamo?

Adesso sappiamo dunque che gli esagitati della JuSo vogliono abolire le feste cristiane per demolire la nostra identità e per fare spazio alle feste musulmane: perché mica si pretenderà che i migranti in arrivo da “altre culture” rinuncino alle loro, di feste! Sarebbe becero razzismo!

Strano che, già che c’erano, i kompagnuzzi non abbiano chiesto di introdurre anche la sharia in Svizzera. Già vogliono i giudici e le leggi degli eurobalivi (vedi lo sconcio accordo quadro istituzionale): perché non andare fino in fondo?

Sovversivi?

Qualcuno ha definito questi JuSo come “sovversivi”. In realtà con una simile etichetta gli si fa solo un favore. “Sovversivi”: è così che infatti questi $inistrati di belle speranze (?) vorrebbero essere percepiti. In realtà, sono semplicemente dei babbei che sparano castronerie a raffica. Basti pensare che la presidente nazionale della JuSo, la “diversamente nordica” Tamara Funiciello, è riuscita a proporre di sostituire il salmo svizzero con l’Internazionale. A dimostrazione di quanto l’abbondante signora “non patrizia” sia “integrata”. Ormai i kompagni, per avere uno straccio di visibilità, sono costretti a ripiegare sulle boiate a buon mercato. Costoro, comunque, non “sovvertono” proprio un bel niente, perché nell’establishment ci campano.
Stupisce anzi che questi $ocialisti del “devono entrare tutti” e del “tutti devono comandare in casa nostra”, in occasione della recente festa della donna non abbiano lanciato un’iniziativa “un giorno in burqa”: tanto per abituare le donne svizzere al futuro che stanno preparando per loro.

Lorenzo Quadri