Grazie, triciclo! Tartassati in tempo di crisi nera! Effetti climatici pari a zero!
Il prossimo fine settimana voteremo sulla nuova legge sul CO2. Una legge che, come abbiamo avuto modo di ripetere a più riprese, costituisce un clamoroso autogol: costosa, antisociale ed inutile, svuoterà le tasche dei cittadini, danneggerà l’economia e l’occupazione (traduzione: nuovi disoccupati) per vantaggi climatici pari a zero.
E’ bene infatti ricordare, nel caso a qualcuno il dato fosse sfuggito, che la Svizzera produce l’uno per MILLE delle emissioni di CO2 a livello mondiale. Senza l’invasione di frontalieri ne produrremmo ancora meno. Ma evidentemente, per i $inistrati verde-anguria, la priorità non è di certo il “clima”, bensì le FRONTIERE SPALANCATE.
Giovani contrari
Da un sondaggio di Tamedia risulta che la maggioranza dei giovani non è favorevole alla nuova legge-ciofeca sul CO2. Ora, sappiamo bene che i sondaggi sono inaffidabili in quanto taroccati: dicono quello che il committente vuole sentirsi dire. Tuttavia, in questo caso, la taroccatura dovrebbe semmai andare nel senso contrario. Ovvero, a favore della nuova legge. Il gruppo editoriale Tamedia (stampa di regime) non è di certo schierato tra gli avversari di ecotasse, ecobalzelli ed ecodivieti.
Chi può pagare…
La narrazione farlocca degli organi d’informazione ro$$i, a partire dalla TV di Stato, ha sempre dipinto i giovani come un blocco omogeneo a favore della nuova legge, ed anzi addirittura a sostegno di misure ben più incisive; misure che, nella sciagurata ipotesi in cui domenica dovesse passare il Sì alla nuova legge, non tarderanno a diventare realtà. Invece, ma guarda un po’, le cose stanno diversamente.
Del resto, all’emittente di regime sono abituati a fare da megafono ai fankazzisti climatici, quelli che scioperano pur di bigiare le lezioni, e pretendono che i giovani siano tutti così. In realtà le cose stanno diversamente. I giovani hanno infatti molti motivi per avversare la nuova legge. Infatti essa colpirà duramente i redditi medi e bassi, ciò che è spesso il caso di chi muove i primi passi sul mondo del lavoro (a meno di essere figli di papà, come spesso accade nella gauche-caviar). Spostarsi in auto diventerà più caro. Riscaldare la casa diventerà più caro. Gli affitti saliranno. Acquistare una casa propria, nemmeno a parlarne; e da un altro recente sondaggio abbiamo appreso che a tanti giovani piacerebbe farlo…
“Vedere il mondo”, come amano ripetere gli esponenti del pensiero unico? Con una tassa fino a 120 Fr sul prezzo di un biglietto aereo, non entra più in considerazione. Far partire una start up? Se i costi della mobilità esplodono, non si può. E questo vale, ovviamente, anche per gli artigiani e le piccole imprese che già esistono: non bastava lo stramaledetto virus cinese ad azzopparli?
La nuova legge sul CO2 è una legge fatta dai ricchi che vivono nelle zone urbane per i ricchi che vivono nelle zone urbane. Quelli a cui poco importa se il prezzo della benzina aumenta. Possono permettersi di pagare e comunque hanno a disposizione un tram ogni due minuti.
Casetta? Off limits!
Pensiamo poi ai proprietari di una casetta. Molti edifici datati sono riscaldati a nafta. E i proprietari sono spesso persone anziane. Dal 2023 (tra un anno e mezzo!) non ci potranno più installare nuovi impianti a gas o ad olio combustibile. Chi dovrà sostituire il proprio riscaldamento, dovrà obbligatoriamente optare per altre tecnologie. Ma si rende conto la partitocrazia cosa comporta quest’obbligo in termini di costi, di burocrazia, di cantieri? Settantenni e ottantenni costretti a chiedere mutui in banca (con quali chances, a quell’età?) ad affrontare un cantiere in casa, per poi magari a trovarsi con impianti che non funzionano a dovere? A queste persone si stanno rovinando gli ultimi anni di autonomia. E tutto per correre dietro ai Diktat di una legge inutile, priva di qualsivoglia effetto climatico, che serve solo alla partitocrazia per farsi propaganda?
Già virtuosi
La Svizzera non ha bisogno di diventare virtuosa in materia di protezione del clima, perché lo è già.
Già adesso le nostre tasse sul CO2 sono le più elevate del globo. Attualmente ammontano a 96 Fr per tonnellata; la nuova legge le porterà a 210 Fr. In Germania la tassa è di 25 euro: poco più di UN DECIMO di quella prevista per la Svizzera! In Polonia, poi, siamo a 2.4 euro…
Mentre la Cina produce il 27% delle emissioni mondiali di CO2, e le ha triplicate in tre decenni, mentre nel mondo sono in costruzione 350 nuove centrali a carbone, la Svizzera ha le emissioni di CO2 in relazione al PIL più basse del mondo!
“Profitieren!”
La nuova Legge talebana voluta dai ro$$overdi – davanti ai quali il sedicente “centro” PLR-PPD è come sempre chinato a 90 gradi – non farà che mungere ad oltranza i cittadini e le imprese in tempo di crisi. Chi ha bisogno dell’automobile per andare a lavorare, dovrà continuare ad usarla. Chi riscalda a nafta, non potrà stare al freddo. E così via. Il beneficio ambientale sarà pari a ZERO. Il discorso vale anche per i ghiacciai, che continueranno a sciogliersi almeno fino al prossimo secolo, legge o non legge. A fregarsi le mani saranno imprenditori amici degli amici (tra cui molti parlamentari federali gauche-caviar in plateale conflitto d’interessi): costoro potranno “tettar dentro” alla grande nel fondo miliardario per il clima, che la partitocrazia intende costituire spremendo i cittadini come fossero limoni bio. “Profitieren!” è la parola d’ordine.
Il 13 giugno, votiamo un NO deciso alla nuova legge sul CO2! Basta con gli autogol! Non facciamoci svuotare i già magri borselli da una legge che non porta alcun beneficio climatico: si limita a mungere i cittadini!
Lorenzo Quadri