Improvvisamente, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, anche al parlamento federale ci si accorge che la sicurezza è un problema. Ed infatti il Consiglio nazionale nei giorni scorsi ha approvato la legge sull’intelligence.

Ohibò. Prima si spalancano le frontiere, si aderisce allo scriteriato spazio Schengen andando in giro a raccontare la patetica fregnaccia che togliendo i controlli ai confini la sicurezza aumenta. Poi ci si accorge che si è creato un problema. Ma va? Un po’ come i kompagni che prima sostengono la libera circolazione delle persone, esattamente come gli odiati “padroni”, poi manifestano contro il dumping salariale.

Permessi rilasciati alla cieca

Addirittura, a seguito della devastante libera circolazione delle persone, il Cantone è obbligato a rilasciare permessi B e G senza poter disporre di informazioni sui precedenti penali del richiedente. Lo ha ammesso il CdS in una recente risposta all’interrogazione del leghista Massimiliano Robbiani. Così in Ticino ci ritroviamo alle officine FFS i frontalieri capomafia, ma anche i Raffaele Sollecito indagati in Italia per omicidio. E via elencando. La stessa Sezione della Popolazione del DI apprende dai media che uno straniero cui è stato concesso di dimorare in Ticino a seguito di autocertificazioni farlocche è inquisito in patria per reati della massima gravità.

E anche una volta individuato il delinquente con permesso B o G, il ritiro del medesimo si trasforma in una via crucis giudiziaria della durata di anni grazie a tribunali garantisti la cui priorità non è la sicurezza del paese, bensì il diritto dell’immigrato di rimanerci ad oltranza anche se ne ha fatte più di Bertoldo. Questa è la “sicurezza” che ci ha regalato la devastante libera circolazione delle persone con corollario schengen-iano: un fallimento su tutta la linea che prima salta meglio è.

Terrorismo islamico

Adesso si aggiunge ovviamente la questione dei terroristi ISIS, tra i quali non mancano i cittadini UE: ecco i bei risultati della multikulturalità completamente fallita imposta dalla foffa politikamente korretta a suon di accuse di populismo-razzismo-fascismo ai contrari.

Dunque, a seguito della devastante libera circolazione delle persone, aderenti, simpatizzanti e spalleggiatori dell’ISIS possono allegramente stabilirsi in Svizzera, Ticino compreso, senza che le autorità abbiano la possibilità di controllare prima di rilasciare permessi, e raccogliere proseliti tra i molti stranieri “perfettamente integrati” che ci siamo messi in casa.

A questo proposito, è interessante un’intervista del Sole 24 ore al presidente del Partito per la libertà olandese, Geert Wilders, che dichiara: “Prima di tutto bisogna smetterla con il “politically correct” e riconoscere che l’Islam è un problema; poi va bloccata l’immigrazione dai Paesi musulmani. L’Olanda dovrebbe uscire da Schengen, reintroducendo i controlli alle frontiere, togliere la doppia cittadinanza a quanti non rispettano le nostre leggi e i nostri valori ed espellerli. Non solo i musulmani, chiunque abbia una doppia nazionalità e commetta reati”. Ma guarda un po’!

I cerotti

Ecco dunque che anche a Berna ci si rende conto che la sicurezza è una priorità e che, a suon di spalancature (perché, come ama ripetere il ministro del esteri PLR Didier Burkhaltèèèèr, “dobbiamo aprirci”) la si è mandata a ramengo. Sicché al Nazionale è passata la legge sull’ “intelligence”. E’ passata come una lettera alla posta: con solide maggioranze che hanno spazzato via le opposizioni. I servizi (più o meno) segreti avranno dunque la possibilità di sorvegliare le comunicazioni (posta, telefono, mail) ma anche osservare quello che succede in luoghi privati (case, hotel) di persone sospette, usare droni, e così via, previa autorizzazione di un giudice del Tribunale amministrativo federale e del capo del Dipartimento della difesa. Uella, direbbe qualcuno: come “gli 007 veri”!

Sospendere Schengen

Certamente queste novità sono utili e positive. Ma hanno se del caso effetto a posteriori. Sono un po’ – per restare in campo di devastante libera circolazione delle persone – come le misure accompagnatorie che dovrebbero tutelare il mercato del lavoro. Meglio che un calcio nei denti. Ma certo non una soluzione.  Serve a poco dilettarsi con aeroplanini telecomandati o passare il tempo a scartabellare i mail altrui se non si affronta il problema nella sua vera causa: ossia la devastante libera circolazione delle persone, che va bloccata.

Quindi si cominci a sospendere, a tempo indeterminato, gli accordi di Schengen. Il resto sono cerotti sulla gamba di legno.

Lorenzo Quadri