KrankenCassis minaccia (?) il Belpaese: “fiducia a rischio”. Uhhh, che pagüüüraaa!
Evidentemente, il ministro degli esteri liblab non si sogna di disdire la vetusta Convenzione del 1974. E dire che in Ticino il suo partito tentava di far credere…
Qui davvero non si capisce se c’è da ridere o da piangere!
Il ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis, PLR, adesso pensa di fare la voce grossa con il Belpaese.
Con un inaudito sussulto d’orgoglio, dopo essersi fatto infinocchiare alla grande in gennaio in occasione della visita a Lugano del suo omologo nonché connazionale italiano Enzo Moavero Milanesi, nel discorso inaugurale del Forum Svizzera-Italia Cassis ha chiesto al Belpaese di fare un passo avanti (?) a proposito dell’eterno tormentone del nuovo (sempre meno nuovo: il tempo scorre inesorabile) accordo sulla fiscalità dei frontalieri.
L’interminabile stallo, ha in sostanza dichiarato KrankenCassis, mette a repentaglio la fiducia della Svizzera nel governo di Roma.
Uhhh, che pagüüüraaaa! Immaginiamo che, davanti ad una prospettiva terrificante come quella di “perdere la fiducia” (?) dei camerieri bernesi dell’UE, a Palazzo Chigi siano caduti in preda al panico abbandonandosi a scene di isterismo collettivo!
A parte che non si capisce cosa voglia dire in concreto “compiere un passo avanti”. Ma chi s’immagina di prendere per i fondelli il buon Ignazio con siffatte fanfaluche? Di sicuro non i suoi connazionali italici che, come Cassis ben sa, son più furbi che belli. E’ evidente che la presa per i fondelli è invece diretta agli svizzerotti.
Solo fumogeni
Anche il Gigi di Viganello ha capito che il Belpaese non ha alcuna voglia di sottoscrivere il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri. Perché, incredibilmente, i frontalieri tengono in scacco la politica dello Stivale. Era così per il precedente governo, lo è per quello attuale e lo sarà anche per i futuri.
Le pernacchie sulla “perdita di fiducia” altro non sono che risibili fumogeni. Pretesti per non dover fare quello che andrebbe fatto se si vuole ottenere qualcosa dai vicini a sud. Ovvero: 1) bloccare i ristorni dei frontalieri e 2) disdire la famigerata Convenzione del 1974.
Adesso abbiamo l’ennesima conferma che solo la Lega vuole compiere questi passi. Mentre il PLR non ci pensa proprio. L’ex partitone è infatti da sempre assolutamente contrario al blocco dei ristorni. Sulla Convenzione del 1974 si è invece prodotto in una serie di pagliacciate.
Nei mesi scorsi, a puro scopo di campagna elettorale, il gruppo PLR in Gran Consiglio – fotocopiando le posizioni dell’odiata Lega (politica-Xerox) – ha presentato una mozione al governicchio in cui chiede di attivarsi con Berna per ottenere la disdetta della Convenzione del 1974. Un paio di settimane dopo, i tre rappresentanti PLR alle Camere federali (Abate, Merlini, Cattaneo) hanno pubblicato sui giornali un’opinione in cui silurano la proposta del loro stesso partito cantonale. Adesso Cassis chiarisce al di là di ogni dubbio che la Convenzione del 1974 non verrà mai disdetta; che per lui è intoccabile. Se infatti, dopo anni che il Belpaese mena il can per l’aia sulla fiscalità dei frontalieri, il massimo che il buon KrankenCassis riesce ad inventarsi come mezzo di pressione è adombrare una presunta “fiducia a rischio”, è evidente che non intende fare altro. Ovvero, che non intende prendere alcuna misura concreta. Avesse avuto anche solo una mezza idea di disdire la Convenzione del 1974, quale migliore occasione avrebbe avuto del Forum tra Italia e Svizzera per ventilare tale ipotesi?
Morale: questo sfigatissimo Cantone continuerà a venire ingiustamente penalizzato da accordi vecchi di 45 anni e da molto tempo superati dagli eventi. Ecco come il PLR ed i suoi politicanti difendono gli interessi del Ticino.
Lorenzo Quadri