E ti pareva! I soldatini PPD e PS in Gran Consiglio promuovono la società a due velocità

Ulteriore dimostrazione di come certi politicanti vivano su una sorta di nuvoletta, lontana anni luce dalla realtà.

A maggioranza, a dire il vero piuttosto risicata (43 a 37), il Gran Consiglio ha approvato l’introduzione di un nuovo congedo cantonale parentale di due settimane, in aggiunta a quello di maternità e paternità già esistente a livello federale.

Si tratta di un unicum svizzero e, secondo i sostenitori, di “un segnale positivo per le famiglie”. Ah, ecco.

Il congedo paternità di due settimane, valido in tutta la Svizzera, è entrato in vigore appena ad inizio anno. Ed ecco che subito arrivano i politicanti-sindacalisti a pretendere il raddoppio. Con la scusa che sarebbe, appunto, un segnale positivo (naturalmente pagato con i soldi pubblici). Da notare che i politicanti-sindacalisti, ovvero gente che fa politica di partito pagata con i soldi dei lavoratori, sono una di quelle lobby tanto deprecate dalla $inistra; ma questa però va bene perché è la loro.

Urge preferenza indigena

Qui davvero qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole. Per colpa dello stramaledetto virus cinese e adesso delle sue varianti, in Ticino la disoccupazione – già attestata a livelli record a causa della devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia –  esploderà ulteriormente. Quindi, altro che inventarsi nuovi congedi parentali come se fossimo in tempi di vacche grasse. Bisogna creare posti di lavoro per i ticinesi e quindi applicare la preferenza indigena!

Solo agli statali

Inoltre: si ricorderà che, prima delle elezioni cantonali del 2019, i soldatini del triciclo – perfino qualche kompagno! – si riempivano la bocca con l’annosa questione (se ne parla da vent’anni, ma nulla accade) degli sgravi fiscali ai single. Ebbene, si trattava di plateale presa per i fondelli: l’ennesima. I single non solo non vengono sgravati, ma devono finanziare fantasiosi congedi parentali che non esistono da nessun’altra parta della Svizzera.

E questo non è che un aperitivo. Infatti, udite udite, il nuovo congedo parentale sarà applicabile solo ai dipendenti del settore pubblico. Questo perché manca la base legale federale per poterlo estendere a tutti. E’ il colmo!

I politicanti $inistrati stanno creando una società a due velocità , dotando gli statali di sempre nuovi privilegi.

La casta dei garantiti

Non solo nella primavera del 2020, ma in parte anche adesso, tanti dipendenti pubblici passano il lockdown sdraiati sul divano a guardarsi le serie su Netflix a stipendio pieno (stipendio finanziato dal contribuente). E soprattutto, una volta lasciata alle spalle la serrata, hanno la certezza di avere ancora il posto di lavoro assicurato, virus o non virus.

Statali, parastatali, sindacalisti, costituiscono ormai la casta dei garantiti che mantiene i propri privilegi a spese di tutti gli altri. Ovvero di quelli che non sanno se tra qualche mese avranno ancora un impiego o se saranno in disoccupazione; degli artigiani ed imprenditori che si trovano sull’orlo del fallimento.

Paladini dei privilegiati

A difendere i privilegi della casta dei garantiti sono in prima linea i kompagni del P$. Quelli che, con una faccia di tolla che la metà basta, si fregiano pure con lo slogan “Per tutti, senza privilegi”. Per fortuna!

E’ evidente che la coesione sociale è minacciata dalla società a due velocità. I sacrifici sono tutti da una parte. Ed invece di tentare di creare equità, ecco che i politicanti $inistrati ($inistra in senso lato: il nuovo congedo parentale l’hanno votato anche gli uregiatti e qualche radikale) fanno proprio il contrario: non trovano di meglio che creare un nuovo privilegio a vantaggio esclusivo degli statali, ma finanziato da tutti i contribuenti.

Certo che per inventarsi cappellate come i congedi parentali extra per i dipendenti pubblici bisogna già impegnarsi! Complimenti kompagni, complimenti uregiatti!

E magari i soldatini del triciclo, tanto per non lasciare le cose a metà, si immaginano pure di votare, in tempo di crisi nera, il famoso credito da mezzo miliardo (il secondo in pochi anni) per mantenere i privilegi pensionistici dei dipendenti del Cantone? Ma col fischio!

Lorenzo Quadri