Due giorni dopo l’affossamento di “prima i nostri” in Gran Consiglio 

Intanto l’ex partitone pontifica: “No a Prima i nostri, Sì a Prima i migliori”. Traduzione: “Ticinesi , siete a casa in disoccupazione e in assistenza? La colpa è vostra: non valete una sverza! I 65mila frontalieri, invece, sono tutti candidati al Nobel!”

Quando si dice “i casi della vita”! Mercoledì la partitocrazia in Gran Consiglio ha preso a pesci in faccia il 60% dei cittadini ticinesi, rottamando l’iniziativa “Prima i nostri”. Lo ha fatto adducendo il solito pretesto del “sa po’ fa nagott” a cui ormai non crede più nemmeno il Gigi di Viganello. La realtà è che la partitocrazia NON VUOLE fare alcunché per tutelare il mercato del lavoro ticinese devastato dall’invasione da Sud. Evidentemente al triciclo PLR-PPD-P$ e partitini di contorno sta bene così.

Neanche a farlo apposta, per colmo di sfiga, venerdì sono usciti i nuovi dati sul frontalierato in Ticino. E cosa emerge? Esatto! Emerge che i frontalieri sono di nuovo aumentati su base annua, raggiungendo quota 64’885. E l’esplosione c’è stata, ma guarda un po’, nel settore Terziario. Ossia in quelle professioni in cui i frontalieri non colmano alcuna lacuna, ma semplicemente soppiantano i lavoratori ticinesi. I frontalieri attivi nel Terziario avevano raggiunto a fine 2017 quota 41mila, con una crescita di quasi 900 unità nel giro di un anno! Davanti a queste cifre, che vanno di pari passo con l’esplosione dell’assistenza, la partitocrazia cosa fa? Affossa la preferenza indigena! Chissenefrega del lavoro dei ticinesi! Dentro tutti i frontalieri!

Del resto l’ex partitone ha respinto con stizza perfino il micro-provvedimento dei controlli sistematici antidumping sui nuovi permessi di lavoro. Per cui, cosa ci vogliamo aspettare?

Già che ci siamo, ricordiamo anche che il comitato del PLR votò  all’unanimità contro l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, e venne asfaltato dalle urne ticinesi. E che, ai tempi della votazione popolare sui bilaterali I (era il 2000) l’allora presidente liblab Fulvio Pelli fece la seguente memorabile dichiarazione: “grazie alla libera circolazione delle persone, i nostri giovani potranno andare a lavorare a Milano”.

La ciliegina

Tanto per mettere la ciliegina sulla torta: all’indomani del Njet a Prima i Nostri con cui ha tradito la volontà popolare e fatto un regalo ai frontalieri e agli imprenditori che abusano della libera circolazione (ricordarsene alle prossime elezioni) l’ex partitone se ne è pure uscito con una perla della seguente levatura: “Noi (PLR) non siamo per “prima i nostri”, siamo per “prima i migliori”. Geniale! I grandi economisti (diploma CEPU?) targati liblab, forti di questo dogma, potranno ora andare a visitare tutti i ticinesi senza lavoro, spiegando a questi ultimi che, se sono in disoccupazione e/o in assistenza, è perché sono delle “mazze”! I 65mila frontalieri in continuo aumento grazie alla partitocrazia, invece, sono tutti candidati al Nobel!

Ma il presidente del PLR Bixio Caprara, che sostanzialmente accusa i ticinesi lasciati a casa e sostituiti con frontalieri di essere delle schiappe e di non valere una sverza, non è mica un funzionario federale con il posto di lavoro ben pagato e garantito a vita?

Lorenzo Quadri