L’incoerenza delle kompagne ro$$overdi è plateale; e pure quella dei media mainstream

Un paio di settimane fa nella Vicina Penisola, in concomitanza con la festa della Repubblica (2 giugno), si è verificato un fatto inquietante. A Peschiera del Garda migliaia di giovani di origine africana si sono dati appuntamento tramite il social tiktok. Obiettivo: fare casotto, spaccare tutto, sfidare le forze dell’ordine. Si tratta di quelle che vengono chiamate “giornate Africa”. E di certo non fanno onore all’omonimo continente. Sono infatti dei raduni delinquenziali: all’ordine del giorno figurano danneggiamenti, maxirisse, vandalismi e molestie. Molestie ai danni di donne bianche. Non per nulla, in contemporanea, alcune ragazze sono state aggredite in treno da gruppi di nordafricani.

Si tratta di violenze di chiaro stampo razzista. Razzista nei confronti dei bianchi.

Imboscare

L’accaduto ricorda i fatti di Capodanno. Non solo quello di Colonia del 2016. Anche all’ultimo San Silvestro a Milano è successa la stessa cosa.

Naturalmente la stampa di regime ha fatto di tutto e di più per minimizzare l’accaduto.

Lo ha fatto in Italia, dove i giornali mainstream hanno cercato in ogni modo di imboscare la natura delle devastazioni e delle aggressioni. E, soprattutto, l’origine degli autori.

Ma lo ha fatto anche alle nostre latitudini.

Per gli Alpini però…

Curiosamente, non molto tempo fa, nel Belpaese hanno fatto scalpore le denunce di presunte molestie avvenute durante un ritrovo degli alpini.  In quella circostanza, la stampa di regime ci ha messo ben poco acriminalizzare l’intero corpo di fanteria di montagna per fatti che si sarebbero verificati a margine di un’adunata annuale. Eh già: qui ci sono degli uomini bianchi. Per di più non astemi, non vegani, e magari addirittura politicamente scorretti. Un ricettacolo di nefandezze, insomma. Pare che le gravissime molestie siano stati commenti del seguente tenore: “ma lo sa che ha delle belle gambe?”, rivolti ad una o più giovani donne.

Una volta, prima del femminismo isterico ed androfobo che oggi va per la maggiore, simili “aggressioni” venivano chiamate complimenti.

La litania

Anche alle nostre latitudini, dove i media sono soliti raccogliere ogni cicca in arrivo dal Belpaese (incluso il gossip più becero sulla vita privata di autentiche nullità) sui fatti di peschiera del Garda è calata la censura “mainstream”. Chiaro: degli stranieri in arrivo da altre culture bisogna solo parlare bene.

A Berna, all’inizio della seconda settimana della sessione delle Camere federali, uno sparuto gruppuscolo di persone manifestava sotto Palazzo federale contro la violenza di genere. Al solito, c’erano più giornalai che manifestanti. Ma questi sedicenti paladini e paladine dei diritti delle donne, hanno qualcosa da dire quando gli aggressori sono dei migranti? No, naturalmente. E la stampa di regime? Nemmeno. Perché costoro sonoimmigrazionisti. Sanno solo ripetere come dei dischi rotti la litania: “clima-parità di genere-razzismo”.

Amnesie selettive

E’ facile prevedere che, tra le conseguenze della guerra in Ucraina, ci sarà un’impennata negli arrivi di migranti economici provenienti dall’Africa. Addirittura, secondo i $inistrati, i finti rifugiati dovrebbero beneficiare degli stessi privilegi di cui godono i titolari dello statuto S. Ma col fischio!

Dobbiamo quindi prepararci a blindare le frontiere prima di vivere anche in casa nostra dei casi “Peschiera del Garda”.

Ai tempi dei famigerati fatti di Colonia, qualche anno fa, l’allora ministra di giustizia kompagna Simonetta Sommaruga rilasciò la seguente dichiarazione: “Non c’è posto in Svizzera per chi non rispetta le donne”.Naturalmente alla frase ad effetto (?) non fece seguito alcuna azione concreta. E c’è come il vago sospetto che presto, quando le “giornate Africa” verranno organizzate anche alle nostre latitudini, la kompagna in questione si sarà dimenticata di averla pronunciata.

Intanto la Germania sta ora facendo i conti con le conseguenze finanziarie, oltre che sociali e di sicurezza, dell’ondata migratoria del 2015-2016. E sono cavoli non dolcificati.  

Però la casta insiste: frontiere spalancate über Alles! E chi ha qualcosa da ridire è uno spregevole razzista e fascista.

Lorenzo Quadri