Finti rifugiati: come volevasi dimostrare, solo nel 2012

Certo, i conti della Confederazione sono messi assai meglio di quelli del Cantone, tuttavia ci sono degli ambiti in cui nel 2012 si è ampiamente sforato anche a Berna. In cima alla lista si trova, ma guarda un po’, il settore dell’asilo, per il quale il Consiglio federale ha chiesto un aumento di budget di 81 milioni di franchetti, che non sono proprio noccioline, rispetto a quelle che erano le previsioni per l’anno in corso. Infatti, sono arrivate ben 11mila domande d’asilo in più! E sì che ai tempi dell’allestimento del preventivo, la cosiddetta “primavera araba” (che abbiamo visto in cosa è andata a finire) era già cosa nota, e le previsioni adattate di conseguenza. Eppure si è sforato comunque.
E’ quindi ovvio che il nostro paese è ancora troppo attrattivo per i finti rifugiati, e a questo proposito la riforma della legge sull’asilo è non solo benvenuta ma necessaria, per quanto non ancora sufficiente. Infatti per gli asilanti problematici, o per quelli destinati al rimpatrio, è sì prevista la creazione di centri speciali ma purtroppo non chiusi abbastanza.
Inoltre restano aperte numerose stranezze (chiamiamole così…), ad esempio il fatto che i sedicenti asilanti in arrivo dall’Albania non possono venire rimpatriati se i diretti interessati non dichiarano di voler rientrare al Paese d’origine; cosa che, come si immaginerà, non avviene mai!
Altro aspetto da sottolineare, spiace dirlo, ma riguarda il Consiglio degli Stati: la Camera dei Cantoni ha dimostrato di non preoccuparsi più di tanto dei problemi del Ticino, in barba alla solidarietà federale, dal momento che la commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati ha affossato una mozione che chiedeva al Consiglio federale la conclusione di un accordo con l’Italia, in base al quale quest’ultima sarebbe stata obbligata a riprendersi, nel giro di 10 giorni, i casi di Dublino: ossia quegli asilanti che, avendo depositato domanda d’asilo in uno stato firmatario degli accordi di Dublino (nel caso concreto in Italia) non possono più depositarne un’altra in Svizzera!
In altre parole, questi richiedenti l’asilo, poi arrivati in Svizzera, sono di spettanza dell’Italia la quale però si guarda bene dal farlo, con danno del Ticino!! Come al solito poi, quando si tratta di prendere in consegna dei finti rifugiati in arrivo dalla Svizzera, la vicina ed ex amica Penisola mette in campo tutto il notorio armamentario burocratico per rendere l’operazione una vera corsa ad ostacoli. Questo non sorprende. Si tratta infatti della stessa tecnica che viene utilizzata per impedire alle ditte ticinesi di lavorare in Italia.
Come si vede, dunque, la riforma della legge sull’asilo tende a diluirsi sempre più, e questo non è certamente positivo per noi. Tanto più che per l’inverno si attendono nuove ondate di rifugiati economici. E’ però importante sottolineare che la Lega in Consiglio nazionale la sua parte nel necessario inasprimento della legge sull’asilo l’ha fatta eccome, e continuerà a farla. A non aver “fatto i compiti” sono i cosiddetti partiti borghesi che si ricordano dei problemi provocati dai finti asilanti prima delle elezioni; ma quando si tratta di modificare le leggi, ecco che prevale il politikamente korretto…
Lorenzo Quadri