Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. L’Osservatorio del diritto d’asilo e degli stranieri romando denuncia la politica di dissuasione condotta dalle autorità svizzere nei confronti dei richiedenti l’asilo nel suo rapporto annuale pubblicato nei giorni scorsi.

Quindi, secondo il citato Osservatorio (legittimato da chi?) la politica d’asilo elvetica non deve essere dissuasiva ma al contrario, dobbiamo (dovremmo) diventare sempre più attrattivi per i sedicenti rifugiati. Col risultato di calamitare tutti gli asilanti nel nostro paese, ovviamente.

Scafisti
L’idea è particolarmente a sbalzo se si pensa che i nostri  vicini a Sud sono ben lungi dal fare i compiti.  Nel senso che i impegnano per indirizzare (eufemismo) i richiedenti l’asilo verso nord, e ricorrono a vari sotterfugi per evitare di riprendersi quelli di loro spettanza.
E’ evidente che invece la politica d’asilo attuale non è sufficientemente dissuasiva, e il risultato è anche quello di spingere vari aspiranti asilanti, facendo paventare chissà quali illusioni, nelle grinfie di passatori senza scrupoli. Col rischio di finire in fondo al  mare.

Non solo: la reputazione di paese troppo accogliente per i richiedenti l’asilo fa sì che la professione di passatore – uno scafista di terraferma – arrivi anche in Ticino.

Chi come i politikamente korretti vorrebbe frontiere spalancate ed asilo  facile per tutti, non crea dunque solo problemi di sicurezza interna, perché sappiamo bene che gli asilanti che delinquono non sono mica pochi, ma sostiene di fatto gli scafisti. Dà verosimiglianza alle loro promesse.
Se si vogliono evitare le tragedie del mare occorre convincere gli asilanti a non venire in Europa; non certo a venire come vorrebbero fare i $inistri.

Centri asilanti
Cosa succede nelle località dove si trovano dei centri asilanti, lo si può chiedere a Chiasso, e presto anche a Losone. E’ chiaro che nessun comune, nemmeno quelli di sinistra, vuole questi centri. Ed allora è nell’interesse di tutti non mettersi nella condizione di doverne realizzare di ulteriori. E non si creda alla storiella delle strutture provvisorie, come è stato raccontato a Losone con la fanfaluca del centro aperto per tre anni. E’ chiaro che in futuro la situazione sul fronte dell’asilo di certo non migliorerà, avverrà anzi l’esatto contrario, e una scusa per mantenere aperte a tempo indeterminato le strutture cosiddette “provvisorie” la si troverà sempre.

Il rapinatore 16enne
Quanto alla qualità di certi cosiddetti asilanti che raggiungono la Svizzera,  la recente risposta fornita dal Consiglio di Stato ad un’interrogazione di Massimiliano Robbiani (Lega)  non lascia adito a molti dubbi. L’atto parlamentare  verteva sulle gesta di un asilante marocchino di 16 anni (!) che ad inizio settembre a Lugano ha minacciato con un coltello tre minorenni per derubarli di qualche spicciolo. Ma guarda che bella gente che vorrebbero attirare nel nostro paese gli illuminati spalancatori di frontiere!

Robbiani chiedeva informazioni su eventuali precedenti penali del giovane asilante marocchino e la risposta è tale da tappare la bocca, si spera, anche ai politikamente korretti più talebani. Infatti il finto rifugiato è arrivato in Svizzera il 25 giugno, ha depositato domanda d’asilo il 3 luglio ed il 5 luglio aveva già commesso una prima rapina! Quindi, due giorni dopo aver depositato domanda d’asilo, il “bravo giovane” già delinqueva pesantemente, altro che spacciarsi per perseguitato politico!

Ciliegina sulla torta: l’asilante minorenne delinquente era in possesso di un permesso valido per rimanere in Italia, quindi nel nostro Paese non sarebbe nemmeno dovuto entrare (ci è riuscito grazie alla deleteria politica delle frontiere spalancate). E perché è arrivato in Svizzera? Forse perché pensava di trovare l’Eldorado, naturalmente a spese nostre? Ma i signori dell’Osservatorio del diritto d’asilo e degli stranieri romando accusano la politica d’asilo svizzera di essere dissuasiva.

Poi ci si chiede come mai nell’internazionalista Ginevra il Mouvement citoyen genevois, ossia l’equivalente locale della Lega, trionfa alle elezioni cantonali.
Lorenzo Quadri