Consiglio nazionale: le epiche battaglie di una $inistra allo sbando
Malgrado al mondo, e soprattutto all’Europa, di questi tempi i problemi non manchino, c’è sempre qualcuno che ha i fastidi grassi.
Il Parlamento norvegese ha di recente approvato una nuova legge che impone che in futuro le foto pubblicitarie ritoccate vengano segnalate come tali (eh già, perché il consumatore è rintronato e non se accorge). Questo perché, udite udite, chi guarda i cartelloni, ed in particolare i giovani, deve essere consapevole che “i corpi perfetti che vede spesso non sono reali ma frutto di elaborate modifiche digitali”. Oh la Peppa! Il culto – tipicamente $inistrato e politikamente korrettissimo – della bruttezza imperversa. Corpi belli non se ne possono più mostrare: altrimenti qualche ciospo/a (oggi si ciancia di “persona bella in modo non convenzionale”) potrebbe farsi venire dei complessi. Avanti di questo passo e anche i quadri e le statue nei musei dovranno venire coperti con dei burqa per schivare le accuse di “body shaming” ai danni di chi ha fattezze “meno convenzionali”.
Il Parlatoio norvegese, vista la posizione geografica del Paese (dice niente il nome Putin?), dovrebbe avere qualche preoccupazione un po’ più seria del fotoritocco. Ma il peggio è che anche alle nostre latitudini si trova qualcuno, ovvero la femminista ro$$a di turno, pronto a scopiazzare la ridicola iniziativa.
“Penso che la legge norvegese sia un’ottima soluzione – si esalta tale kompagna Sandra Locher Benguerel (Sandra chi?), consigliera nazionale – la esaminerò da vicino e presenterò un intervento nella sessione autunnale”.
Ah beh, adesso sì che la Patria è salva!
Certo che questi $inistrati se le inventano proprio tutte per NON difendere i lavoratori.
E sì che da quelle parti dovrebbero essere particolarmente consapevoli che photoshop non è un’invenzione poi così deplorevole. Ah già, ma questo non si può dire: è “body shaming”.
Lorenzo Quadri