Ancora terrorismo islamico, questa volta a New York. E ancora una volta scatta la censura

Il terrorismo islamico (sottolineare: islamico) colpisce ancora, questa volta a New York. Martedì sera il jihadista di turno, un uzbeko, è piombato con un camioncino su una pista ciclabile falciando i presenti. Bilancio: 8 morti e 11 feriti.

Per l’ennesima volta i terroristi islamici mietono vittime in Occidente “in nome di Allah”. E di nuovo, ma guarda un po’, lo fanno senza servirsi di armi da fuoco. Eppure i patetici funzionarietti dell’UE, ben spalleggiati dai loro camerieri in Consiglio federale,  con la scusa farlocca della lotta al terrorismo vogliono disarmare i cittadini onesti. E lo fanno a suon direttive comunitarie che non valgono la carta su cui sono scritte. Direttive grondanti foffa politikamente korretta, alle quali la ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga è vogliosa di inchinarsi.

Altro che raccontare storielle di “applicazione pragmatica”. La kompagna Simonetta vuole applicare la nuova direttiva UE sulle armi – contraria alla tradizione svizzera ed anche alla volontà popolare – nel consueto modo: ossia con pedissequo calabraghismo. E non si pensi che il neo-consigliere federale italo-svizzero, quello entrato ed uscito in tempo di record e per eclatante opportunismo dalla Pro Tell (associazione che tra l’altro si batte contro la direttiva disarmista degli eurofunzionarietti) cambierà qualcosa. Sul triciclo PLR-PPD-P$$ alle camere federali stendiamo un velo, anzi un burqa pietoso; sicché l’unica speranza per salvare la tradizione e l’autonomia elvetica è il referendum.

Se la prendono con i cittadini

I camerieri bernesi dell’UE, con la scusa del terrorismo (che loro non chiamano con il suo nome, ossia “islamico”, perché bisogna essere aperti e multikulti) vogliono disarmare i cittadini onesti. Anche perché li temono (comprensibilmente, visto che gliene hanno combinate peggio di Bertoldo). Capito l’andazzo? Se la prendono con i cittadini. Mica combattono gli islamisti. Al contrario: su questo fronte, si arrampicano sui vetri per non fare un tubo. Il ritornello è sempre lo stesso: “non c’è la base legale, non si può discriminare, sa po’ mia, vergogna xenofobi, le frontiere devono rimanere spalancate” e avanti con l’ormai tristemente nota raffica di boiate.

Colpevoli autocensure

Nuova nota di demerito, poi, per la presidenta della Confederazione, la Doris uregiatta, che nel suo solito tweet di condoglianze (è sempre lo stesso testo riproposto col copia-incolla: possibile che la sua schiera di addetti alla comunicazione, sontuosamente pagata con i nostri soldi, non sappia produrre niente di più originale?) parla genericamente di “violenza”. Ma, per l’ennesima volta, la Doris ha paura di pronunciare (scrivere) quell’imbarazzante aggettivo: islamico. Preferisce censurare ed autocensurare. Multikulti über Alles! Certo che, avanti di questo passo, andremo molto lontani. Come no!

Lorenzo Quadri