$inistrati sempre più schizofrenici: altro che spacciarsi come paladini dell’urbanistica…
Ah, ecco! Adesso la kompagna Simonetta Sommaruga vorrebbe obbligare chi costruisce un nuovo stabile a tappezzarlo di pannelli solari. Come da consolidata tradizione, le uniche soluzioni (?) che la $inistra sa proporre sono tasse, divieti e – appunto – obblighi. A ciò si aggiungono i sussidi a pioggia finanziati con i soldi degli altri. Ovviamente dimenticandosi che i soldi degli altri prima o poi finiscono.
Non si sa quanti pannelli solari bisognerà montare su ogni stabile, ovvero che quota del consumo energetico di un nuovo edificio dovrebbe essere autoprodotta. E’ tuttavia chiaro che quello prospettato è solo un primo passo. Il prossimo sarà rendere obbligatoria la “pannellazione” anche nell’ambito delle ristrutturazioni; ed in particolare nel rifacimento dei tetti.
Costituzione? Connais-pas!
Anche al Gigi di Viganello è chiaro che imporre ai proprietari di piazzare pannelli solari sui nuovi stabili costituisce una violazione del diritto costituzionale alla proprietà privata. Ma naturalmente i $inistraticonsiderano i diritti fondamentali dei cittadini come il fumo negli occhi. L’unico al quale attribuiscono importanza è la libertà personale dei migranti economici, specie se islamisti (hanno lanciato il referendum contro la nuova leggina antiterrorismo adducendo proprio questo argomento, venendo poi asfaltati dalle urne).
Il flop
Il prospettato obbligo di pannelli solari non cade dal cielo. Il movente va ricercato nella fallimentare strategia energetica 2050. Essa, come noto, prevede l’uscita della Svizzera dal nucleare. Il quale però genera quasi il 40% della corrente prodotta nel nostro Paese. Quindi un apporto non certo marginale. Intanto il consumo di elettricità continua a crescere, malgrado la maggiore “efficienza”. Cresce a causa della mobilità elettrica, della digitalizzazione, dei riscaldamenti a termopompa. Ma cresce anche perché, “grazie” alla politica delle frontiere spalancate, siamo qui in troppi.
Invece di correggersi…
La riforma energetica 2050 è l’ennesimo esempio di legislazione fallimentare, partorita sotto la pressione del populismo ro$$overde, a cui il sedicente “centro” si accoda supino. Un altro esempio è il bidone Via Sicura. Invece di ammettere – come hanno fatto vari altri paesi, dentro e fuori dall’UE – che uscire dal nucleare è una “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) e quindi fare retromarcia, la kompagna Sommaruga si arrampica sui vetri e si inventa nuovi obblighi. A spese dei proprietari di una casetta. E ti pareva! Non sia mai che la ministra P$ si distanzi dall’ideologia ro$$overde!
Pannelli über Alles
Anche nel caso dell’obbligo di pannelli solari, i due partiti fotocopia P$ e Verdi-anguria s’impantanano nelle proprie contraddizioni. Il primo ostacolo ai pannelli solari sono infatti i piani regolatori. Che in alcune aree non li consentono. Ad esempio nel nucleo di Lugano. Del resto, guai a toccare qualsiasi cosa in un nucleo! I ro$$overdi insorgono!
Ai proprietari di immobili si prescrive ogni cip. Con la storiella dell’estetica e dell’inserimento armonioso, l’ente pubblico va a sindacare non solo sulle sfumature di colore delle facciate, sulle tapparelle e sulle gelosie, ma anche sul colore e materiale dei serramenti e perfino delle maniglie. Però quando si tratta di pannelli solari non ci sono più né estetica né inserimento che tengano. Ah, ecco: quindi le maniglie delle porte sono potenzialmente deturpanti, i pannelli solari no.
Quanto siamo pronti a scommettere che i primi a strillare contro la proliferazione di deturpanti pannelli solari saranno i paladini del paesaggio e dei nuclei, che in genere non sono propriamente di destra?
Eolico nel mirino
Anche con le pale eoliche si sta verificando il cortocircuito annunciato. Di recente si è appreso che nel Giura bernese un’aquila reale ha urtato uno di questi impianti; e ci ha lasciato le penne, nel senso letterale del termine. Aspettiamoci dunque le levate di scudi delle formazioni animaliste (non di destra) contro gli impianti eolici. Allo stesso modo, sono sempre le società per la tutela del paesaggio, farcite di politicanti ro$$i e verdi, a bloccare i progetti di innalzamento delle dighe volti ad aumentare la produzione idroelettrica.
Partito delle contraddizioni
Fa poi specie che la politichetta ro$$overde mainstream, acriticamente sposata anche dal tandem PLR-PPD, voglia i centri urbani senz’auto. Il che significa desertificati. Il mantra è: solo mobilità dolce! E quindi si promuovono e finanziano (con i soldi degli altri) le biciclette elettriche. Risultato: aumenta il consumo di elettricità, e pure le situazioni di pericolo. Il numero di incidenti con le biciclette elettriche è cresciuto in modo esponenziale, idem i conflitti con gli altri utenti della strada: in particolare con i pedoni. Ma i $inistripaladini delle strade sicure, a tal proposito non hanno nulla da dire. Ohibò: vuoi vedere che la sicurezza ad ogni costo è solo un pretesto per mazzuolare gli odiati automobilisti?
Ancora una volta la $inistra si conferma il partito delle tasse, dei divieti e degli obblighi. Ed anche quello delle contraddizioni. Però, con la consueta boria, pretende di montare in cattedra a calare lezioni agli altri.