I formulari per la raccolta firme dovrebbero cominciare a circolare proprio in questi giorni

I social network, si sa, si fanno strada anche in politica. In febbraio è stata creata su facebook una pagina a favore dell’innalzamento del limite di velocità in autostrada a 140 Km orari. Agli internauti la proposta è piaciuta: nel giro di 4 giorni la pagina ha infatti ottenuto 100mila likes.

La pagina http://www.facebook.com/140er non è una semplice boutade. Dietro infatti c’è un referente in carne ed ossa; Marco Schläpfer, un 29enne zurighese laureato all’HSG di S. Gallo, quindi non il primo sprovveduto.

Visto il successo ottenuto in rete, il promotore vorrebbe ora, con l’aiuto di giovani politici in particolare dell’Udc, ma anche del Plr, trasformare gli apprezzamenti virtuali in più concrete, per quanto meno tecnologiche, firme su supporto cartaceo. In altre parole, trasformare la richiesta che ha avuto grande successo in rete in un’iniziativa popolare. Sulla quale – se ci saranno le firme necessarie – il popolo sarà chiamato a votare. Per la riuscita di un’iniziativa popolare servono come noto 100mila firme. E la pagina facebook ha ottenuto lo stesso numero di “mi piace” in quattro giorni. Ovviamente, quando si tratta di uscire dal mondo virtuale ed entrare in quello reale, le prospettive cambiano radicalmente. Ma l’inizio è incoraggiante.

Perché farlo?

Ci si potrebbe chiedere: perché aumentare il limite di velocità in autostrada? Che esigenza c’è di farlo?

Principalmente quella di invertire una tendenza. Le autostrade sono unidirezionali e rettilinee. Sono fatte apposta per viaggiare velocemente. E le autostrade più sicure sono quelle tedesche. Eppure, su due terzi della rete autostradale tedesca non ci sono limiti di velocità. Ciononostante, su 4000 morti sulle strade germaniche nel 2011, solo un decimo sono avvenute in autostrada.

Alzare il limite massimo di velocità in autostrada da 120 a 140 non ne aumenterebbe la pericolosità. Tanto più che negli ultimi anni la tecnologia ha fatto grandi passi avanti. Le auto dispongono di sofisticati equipaggiamenti di sicurezza e lo spazio di frenata si accorcia sempre di più. Alzare il limite di velocità a 140 Km/h farebbe diminuire le entrate per le contravvenzioni,  ciò che ovviamente non piace all’ente pubblico.

Aprire una breccia

Ma soprattutto, se l’iniziativa dei 140 Km/h riuscisse, costituirebbe una breccia storica nel muro della criminalizzazione dell’automobilista e relativa mungitura con multe sempre più salate: un fenomeno perverso cha avuto la sua apoteosi (ma certamente non  è finita qui) nel programma  Via sicura, a seguito del quale un eccesso di velocità senza conseguenze viene punito come una rapina: ed in più l’automobilista – a differenza del rapinatore – deve pagare anche contravvenzioni stellari.

Se dunque l’iniziativa per portare il limite di velocità in autostrada da 120 a 140 Km/h riuscisse, questo sarebbe un primo passo  che, in totale controtendenza con i Diktat politikamente korretti anti-automobilisti fatti passare usando come un ricatto morale il pretesto populista della “sicurezza”, riconoscerebbe la libertà e la responsabilità degli automobilisti. Che non sono dei potenziali delinquenti.

Quindi un granello, anzi diciamo pure un bel ciottolo, nel meccanismo della continua  e progressiva criminalizzazione di chi usa il veicolo privato.

Se l’iniziativa riuscisse e venisse approvata in votazione popolare, potrebbe essere il primo mattone su cui costruire un’impostazione diversa.

I formulari per la raccolta firme dovrebbero cominciare a circolare in questi giorni: dunque, vale la pena sottoscrivere.

Lorenzo Quadri